Palazzo Reale di Napoli
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FortunatoJack



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Numero di messaggi : 164
Data d'iscrizione : 08.01.10

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MessaggioTitolo: Leggi Serenissima Repubblica di Venezia Leggi Serenissima Repubblica di Venezia Empty23/02/10, 03:18 pm

Leggi in vigore nella Serenissima Repubblica di Venezia

Citazione :
CORPUS IURIS

Principi generali del Diritto Serenissimo:

-Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente previsto come reato.

-Ogni atto illecito di cui il giudice ritenga l'imputato colpevole è sanzionato da una pena, che deve rispettare i limiti della Carta del Giudice.

- La pena deve essere proporzionale all’atto che l’ha generata.

- Ogni imputato ha diritto a un processo equo e può essere assistito da un avvocato di sua fiducia.

- La legge non ha carattere retroattivo. Nessuno può essere punito per un fatto che all'epoca in cui fu commesso, non costituisse reato o illecito.
Unica eccezione se la legge posteriore, risulta essere più favorevole all'imputato (favor rei).

Nessuno può essere punito con pene che eccedano quanto scritto nella carta del Giudice, o che violino le disposizioni delle leggi Repubblicane.

Una persona non può essere condannata due volte per lo stesso reato riportati in istanze di pari grado.

Il presente Corpus Legislativo obbliga all’osservanza delle norme tutti i cittadini presenti a qualunque titolo sul territorio della Repubblica, compresi quindi i cittadini di stati esteri.

Ogni cittadino ha il dovere di informarsi sulle leggi vigenti nella Repubblica. Nessuno può invocare a propria scusante l'ignoranza della Legge.

Le fonti del Diritto Serenissimo:
Le seguenti fonti sono poste in ordine gerarchico e indicano la priorità da assegnare in caso di conflitto tra le norme:
- Carta dei Giudici
- Leggi Repubblicane
- Decreti Dogali
- Forme Legislative Repubblicane (e.g. Regolamenti delle Istituzioni)
- Leggi Municipali (e.g. Ordinanze Municipali)

Qualora non si presenti contrasto legislativo tra loro, le Fonti del Diritto Serenissimo sono poste su un piano di uguaglianza.


Legge 1: delle fonti del diritto Serenissimo:
- Carta dei Giudici
Essa è la Carta Fondamentale Universale che regola l'attività e la professionalità di ogni Giudice.

- Leggi Repubblicane
Queste sono le leggi approvate dal Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia. Rimangono sempre in vigore, salvo modifica Consigliare.
Il Doge e il Portavoce sono obbligati a pubblicare ogni legge o sua modifica approvata dalla maggioranza semplice dei Consiglieri rendendola visibile alla popolazione, al Siniscalcato (IG) o in Bacheca Consigliare (Forum).

- Decreti Dogali
Il Decreto Dogale è uno strumento legislativo temporaneo.
Il Doge lo emette di propria iniziativa, meglio se approvato dalla maggioranza semplice del Consiglio.
Il Decreto entra in vigore dalle 4:30 del giorno seguente la pubblicazione, non ha effetti retroattivi e ha una durata di 15 giorni.
Il Decreto dopo tale termine non è più valido e non produce più alcun effetto legislativo.
Violazioni al Decreto nel suo periodo di validità e processi collegati a tali infrazioni rimangono in essere e vengono portati a termine anche dopo il termine di validità del Decreto.

- Forme Legislative Repubblicane (e.g. Regolamenti delle Istituzioni)
Ogni Istituzione della Repubblica può essere disciplinata da un regolamento interno.
Il regolamento interno deve essere depositato in Consiglio e ufficialmente approvato e pubblicato dallo stesso, indicandone anche la data di entrata in vigore.
Il regolamento è estraneo al corpo delle leggi, ma può sancire comportamenti non consoni ai membri delle Istituzioni e quindi sanzionabili tramite applicazione di reati previsti nelle leggi.
Tutte le Istituzioni della Repubblica sono dipendenti dal Doge.
Il Doge ha diritto di veto sull'approvazione dei nuovi regolamenti e potere di abrogazione dei regolamenti approvati da suoi predecessori.

- Leggi Municipali (e.g. Ordinanze Municipali)
Si definisce “Ordinanza Municipale” l’imposizione di un determinato comportamento nell’ambito del Municipio che le ha promulgate.
La sua validità si estende a tutti coloro che si trovano a transitare in una determinata realtà cittadina, quale che sia la motivazione del soggiorno.
I sindaci possono proporre ordinanze municipali su qualunque materia, che saranno soggette all'approvazione espressa del Consiglio. I Sindaci richiedono detta approvazione al Consiglio con istanza al Ministro del Commercio in Camera Sindaci, indicando chiaramente il testo dell'ordinanza e le motivazioni che la rendono auspicabile o necessaria.
Il Ministro del Commercio porta all'attenzione del Consiglio la proposta di ordinanza per la sua votazione. Il Consiglio può modificare la forma o il merito dell'ordinanza, subordinando a tale modifica la sua approvazione.
Il Consiglio, entro tre giorni, concede o nega detta approvazione, in quest'ultimo caso con motivazione riportata in camera sindaci per il tramite del Ministro del Commercio.
Trascorsi tre giorni senza comunicazioni da parte del Consiglio, la proposta di ordinanza è da intendersi rigettata.
L'ordinanza ha valore legislativo se:
- viene pubblicata nel messaggio del Sindaco in municipio come prima informazione disponibile (prima riga). In caso esistano più ordinanze esse vanno accodate una dopo l'altra e prima di ogni altro messaggio del Sindaco.
- viene pubblicata in taverna della Repubblica dal Portavoce ed entra in vigore il giorno dopo la sua affissione, si considera tacitamente rinnovata, e rimarrà vigente fintanto che non verrà esplicitamente abrogata o modificata dal sindaco in carica o dal Consiglio.
E' compito del Sindaco anche informare il Portavoce della cancellazione di una Ordinanza Municipale.
Il Consiglio, con disposizione motivata da pubblicare nell'Ufficio del Portavoce e in Camera Sindaci, può imporre ad un Sindaco l'abrogazione o la modifica di una Ordinanza precedentemente approvata, per sopraggiunti motivi di opportunità derivanti dalla necessità di tutela di interessi superiori.

L'apertura dei processi collegata a infrazione delle Ordinanze spetta al Sindaco che è anche responsabile di fornire tutte le informazioni agli organi competenti.
Il costo del processo sarà a carico delle Casse Municipali.

Legge 2 - della gravità dei Reati e delle Pene
Questa legge classifica i Reati riconosciuti nella Serenissima Repubblica di Venezia e determina le Pene da eseguire rispettivamente al Reato commesso.

2.1 - I Reati

I Reati sono divisi in tre categorie: Reati Leggeri, Reati Seri e Reati Gravi.

i. I Reati Leggeri sono passibili delle pene dal livello I al livello IV o di una loro combinazione.
ii. I Reati Seri sono passibili delle pene dal livello III al livello V o di una loro combinazione.
iii. I Reati Gravi sono passibili delle pene dal livello III al livello VIII o di una loro combinazione.

2.2 - Le Pene
Le pene per i Reati commessi nella Serenissima Repubblica di Venezia sono, per ordine crescente di gravità, classificate secondo i seguenti livelli:

I. Pubbliche Scuse affisse nella Taverna della Repubblica (il Giudice in ogni caso applicherà 1 Ducato di ammenda e darà un tempo limite al reo per fare le pubbliche scuse. Se l'imputato colpevole , non farà le sue scuse entro il tempo previsto del Giudice o se il giudice riterrà che le scuse fatte non sono espresse a dovere, verrà aperto a suo carico un processo per mancanza collaborazione con la giustizia)

II. L’Obbrobrio Pubblico. Annuncio pubblico della condanna e del reato commesso (sul Forum , nella Taverna della Repubblica. Il Giudice comunque applicherà 1 ducato di ammenda perché risulti colpevole in tribunale )

II. I Lavori Forzati presso il Municipio, presso la Chiesa, presso un terzo danneggiato, presso le Miniere Repubblicane.

III. L’Ammenda. Essa può essere versata al querelante come risarcimento ed alla Repubblica come costo amministrativo della Giustizia.

IV. La Prigione, pena leggera, di una durata minore o uguale a 3 giorni.

V. La Prigione, pena dura, di una durata maggiore a 3 giorni.

VI. La perdita della Benemerenza.

VII. L’Esilio Forzato. In alcuni casi gravi (Alto Tradimento o Rapina) la provincia ha il diritto di sostituire la pena di morte con l'Esilio (che non deve essere superiore a 3 mesi). La provincia non può vietare a un imputato di continuare a gestire la propria proprietà nella provincia.
In casi meno gravi, sarà necessario per il giudice se vuole emettere questa sentenza di avere l'accordo del giocatore di andare in Esilio.

VIII. La Pena Capitale, tramite impiccagione, ruota, decapitazione o rogo (con o senza strangolamento seguente la confessione dei crimini). Il tipo di morte dipende dal reato e dal ceto sociale della vittima. I nobili non possono essere impiccati.

2.3 - Variazioni dell'Entità delle Pene
Gli avvenimenti di seguito elencati possono aggravare o attenuare le pene applicate.

2.3.1 - Recidiva
Ogni recidiva, a seconda della gravità e della categoria della pena per i reati che l'imputato ha commesso, accrescerà detto reato di una categoria. Sono da considerarsi recidivi tutti i condannati i cui processi a carico siano ancora visibili presso la Corte di Giustizia. Non appena il relativo procedimento verrà cancellato dall’archivio giudiziario e non risulterà dunque visibile presso la Corte, il reo perderà la qualifica di recidivo ed otterrà la piena e completa riabilitazione. Fanno eccezione i reati di Brigantaggio, Tradimento e Alto Tradimento: nei confronti di coloro che si rendano colpevoli di tali delitti, in caso di reiterazione di reato, sarà sempre applicata l'aggravante della recidiva.

2.3.2 - Intralcio mediante Testimoni
Qualunque testimonianza chiamata dalla difesa (senza giustificato motivo) al fine di far prolungare il processo costituirà un aggravante per l'accusato e provocherà un aumento di categoria del reato commesso. Per giustificato motivo si intende una testimonianza attinente al processo in corso che porti informazioni ulteriori a quelle derivanti dal normale svolgimento del processo.

2.3.3 - Ammissione di Colpa
L’ammissione e la confessione dei reati da parte dell’imputato si traducono in una attenuante delle pene applicate a discrezione del Giudice.

2.3.4 - Mancata Risposta in Giudizio
La mancata presentazione dell’imputato ad un processo dopo la convocazione da parte del Pubblico Ministero o del Giudice costituisce una aggravante all’entità delle pene applicate a discrezione del Giudice.

2.3.5 - Complicità
Colui che si rende complice di un reato, anche senza aver commesso personalmente il reato, sarà giudicato come tale ( ovvero come complice del reato commesso con il reo principale). Si definisce la complicità in base alla prove esibite in giudizio che ne comprovino il reato eseguito con altri.

2.3.6 - Associazione a Delinquere
Associazione per delinquere si manifesta quando tre o più persone si associano per commettere un delitto o un atto illecito. La semplice adesione all'associazione basta a configurare il reato in oggetto, a prescindere, cioè, dalla commissione di uno o più fatti illeciti. I capi, o comunque coloro che hanno dato vita all'associazione, vengono puniti dal legislatore con sanzioni più pesanti in quanto, chiaramente, la loro responsabilità è più grave.


Legge 3 - delle Procedure

3.1 – Tassazione
Le tasse vengono riscosse dai Municipi, per conto dei Municipi stessi o della Repubblica.
I Municipi posso riscuotere tasse dai propri cittadini fino al valore di singola imposta di 1 Ducato (estremo compreso) per ogni proprietà. Per la tassazione superiore a 1 Ducato, il Sindaco dovrà chiedere tale deroga al Consiglio della Repubblica, il quale si riserverà il diritto di valutare e autorizzare o meno tale tassazione.

3.2 – L'Esilio
La pena dell'Esilio è prevista per alcuni Reati Gravi, ove espressamente indicato.
Per gli altri reati, qualora il Giudice voglia emettere questa sentenza, sarà necessario provvedersi l'accordo con il giocatore incolpato, al fine di eseguire materialmente la condanna.
Il Giudice ha il diritto di sostituire la pena di morte con l'Esilio.
Il Giudice dovrà specificare al Consiglio in modo completo le cause di questo grave provvedimento, indicando anche la data entro la quale il condannato deve abbandonare il suolo della Repubblica (il termine non sarà mai in ogni caso inferiore ai 10 giorni).
L'Esilio ha la durata massima di 3 mesi e la Repubblica non può vietare a un imputato di continuare a gestire a distanza le sue proprietà sul suolo della provincia.
Se il condannato non abbandona il suolo veneziano entro il termine previsto, il suo nome verrà inserito nella lista degli indesiderati della Repubblica con la possibilità di essere ucciso dagli Eserciti Veneziani. Qualora il condannato dovesse rientrare prima della scadenza dei termini su suolo veneziano, si procederà con ulteriore denuncia. La pena prevista per tale nuovo procedimento è la condanna a morte.

3.3 – Ordinanze Municipali
Un Sindaco per proporre un'Ordinanza Municipale dovrà seguire questa procedura :
- Fare richiesta al Consiglio dell'approvazione dell'Ordinanza tramite il Ministro del Commercio in Camera dei Sindaci indicando in maniera chiara il testo dell'Ordinanza e le motivazioni che la rendono auspicabile o necessaria
- Il Ministro del Commercio comunicherà la presa in carico della proposta di Ordinanza da parte del Consiglio, il quale entro tre giorni, esaminerà il testo riservandosi di modificarne la forma o il merito, e subordinando a tale modifica la sua approvazione.
- Qualora il Consiglio ritenesse di approvare tale Ordinanza, il Ministro del Commercio è l'incaricato a comunicare al Sindaco tale decisione. Il Portavoce seguirà con comunicazione presso il proprio Ufficio sul Forum della Taverna della Repubblica, e l'Ordinanza entra in vigore il giorno dopo la sua affissione. Il Sindaco procederà altresì in tal senso, comunicando l'Ordinanza sul Forum Cittadino, sulla Tabella del Municipio e possibilmente con messaggio IG a tutti i cittadini.
- Qualora invece il Consiglio bocciasse il testo proposto, tramite il Ministro del Commercio in Camera dei Sindaci, è tenuto a spiegare le ragioni che hanno portato alla decisione.
Trascorsi tre giorni senza comunicazioni da parte del Consiglio, la proposta di ordinanza è da intendersi rigettata.
Le Ordinanze Municipali rimarranno in vigore per tutto il periodo del mandato del Sindaco che le ha proposte, e rimarranno vigenti fintanto che non verranno esplicitamente abrogate o modificate dal sindaco in carica o dal Consiglio.
Il Consiglio, con disposizione motivata da pubblicare nell'Ufficio del Portavoce e in Camera Sindaci, può imporre ad un Sindaco l'abrogazione o la modifica di una Ordinanza precedentemente approvata, per sopraggiunti motivi di opportunità derivanti dalla necessità di tutela di interessi superiori.


3.4 - delle Dimissioni
Le dimissioni di un Consigliere della Repubblica o di un Sindaco devono essere presentate al Doge con 3 (tre) giorni di anticipo sull’esecuzione delle stesse. Il dimissionario potrà fare pubblicazioni di qualsiasi tipo sulle sue dimissioni solamente dopo averle effettuate.

Il Sindaco che, a seguito di qualunque motivo, voglia rassegnare le proprie dimissioni, dovrà:
a) indicare preventivamente al Consiglio, tramite post in Camera dei Sindaci e tramite messaggio privato al Doge, l’intenzione di rassegnare le dimissioni;
b) indicare al Consiglio, tramite post in Camera dei Sindaci, il numero di miliziani che verranno assunti in automatico nei giorni a seguire;
c) prima delle dimissioni, dovrà chiudere tutti gli autobuy del municipio;
d) prima delle dimissioni dovrà fare mandati a persone di fiducia (possibilmente i consiglieri stessi presenti in città), i cui nomi andranno indicati al Consiglio. In tali mandati dovranno essere assegnate le merci ed i ducati del Municipio, di modo che i cittadini non debbano sopportare disagi dovuti alle dimissioni.

Lo Sceriffo dimissionario dovrà:
a) avvisare il Doge prima delle dimissioni;
b) aver eseguito le assunzioni necessarie per approvvigionare la Provincia dei punti stato di cui ha bisogno;
c) produrre un congruo numero di animali prima di rassegnare le dimissioni.

Il Ministro del Commercio dimissionario dovrà:
a) avvisare il Doge prima delle dimissioni;
b) aver conferito a tutti i sindaci gli ultimi mandati richiesti;
c) aver comprato alla Fiera del Principato tutte le merci che abbiano un valore pari o minore al listino prezzi della Provincia;
d) postare in Consiglio gli ultimi dati dell'inventario provinciale prima delle sue dimensioni.

Il Doge dimissionario dovrà aver cura di aver previamente assegnato tutte le cariche necessarie al buon andamento della Provincia in attesa della nomina del nuovo Doge.

Sindaco, Sceriffo, Ministro del Commercio e Doge hanno altresì il dovere di informare il Consiglio su eventuali periodi di inattività, quali ad esempio il recarsi in periodo spirituale per un certo lasso di tempo e concordare di conseguenza i provvedimenti da adottare.

3.5 - del corretto Svolgimento dei Processi
Le prove da ritenersi valide ai fini processuali sono le seguenti:
- screen dei profili dei querelati, dei querelanti e dei testimoni.
- screen degli avvenimenti
- screen di discussioni pubbliche ( forum municipali, ducali e forum nazionali pubblici, taverne cittadine)
- screen di pm con autorizzazione scritta da entrambi i contraenti.
Tutte queste prove devono essere attestate da date.
Non sono utilizzabili come prove ai fini processuali qualsiasi discussione privata che avvenga tramite pm o sui forum Pubblici in forma privata (e.g. : RP privati tra le parti, che necessitano di autorizzazione alla stregua dei PM, o in Forum Privati e quindi coperte dal segreto d'ufficio).

3.6 - della Durata Dei Processi
I processi non potranno durare più di 15 giorni dalla data di apertura, eccezion fatta per i Reati di Tradimento e Alto Tradimento, superato tale limite l'imputato ha diritto ad uno sconto di pena del 50% se trovato colpevole, mentre se riconosciuto innocente ha diritto ad un rimborso a discrezione del giudice da 10 a 30 ducati.

3.7 - della Prescrizione Del Reato
Tutti coloro che avessero commesso un crimine all’interno dei confini del Repubblica, non facenti parte di un esercito, e a cui carico non fosse stata sporta una denuncia entro 25 giorni da quello della sua commissione, vedranno il proprio reato andare in prescrizione e non potranno essere denunciati successivamente per esso.
Per i reati di Tradimento e Alto Tradimento il limite sale a 50 giorni.

3.8 - dell’Oblazione Preventiva
L’Oblazione preventiva si ha quando un giocatore accortosi o avvisato di avere compiuto un reato per comportamento involontario o nell’ignoranza della norma provvede a sanare l’omissione o ad avvisare l’autorità preposta della sua disponibilità a sanare l’omissione prima della contestazione ufficiale di detto reato.
Non sono oblabili i Reati per cui sia riscontrata la Recidiva.
I Reati per cui è applicabile questa procedura sono quelli in cui è specificato nel testo che siano oblabili.

3.9 - del Patteggiamento
Il Patteggiamento si ha quando un giocatore compie un reato per comportamento involontario o nell’ignoranza della norma e tale reato gli viene contestato ufficialmente dal Sindaco, dal Prefetto o da un suo collaboratore regolarmente nominato.
Non sono patteggiabili i Reati per cui sia riscontrata la Recidiva.
I Reati per cui è applicabile questa procedura sono quelli in cui è specificato nel testo che siano patteggiabili.
Il Patteggiamento si ha per eseguito con il versamento di un multiplo della differenza di prezzo nel caso dello Schiavismo o della Speculazione e con la re-immissione sul mercato del quantitativo multiplo della merce accaparrata al prezzo minimo della tariffa pubblicata in Municipio.
Al giocatore di livello zero si applicherà un moltiplicatore di due, per ogni livello superiore allo zero il moltiplicatore aumenterà di una unità.
E’ facoltà del Viceprefetto, in accordo col Sindaco, di commutare la pena del patteggiamento in servizi giornalieri alla difesa del municipio.
Una giornata di servizio dovrà equivalere circa a 10 ducati di ammenda.

3.10 - della Pena di Morte
Un Giudice può imporre la pena di morte solo se l'imputato ha commesso un crimine di estrema gravità o se l'imputato è un pericoloso criminale recidivo nel ripetere gravi reati o se il giocatore accetta la pena e dà il suo accordo nello svolgere il relativo gioco di ruolo o se il giocatore ha abbandonato il gioco.
La Pena Capitale per condanna a morte comporta l’annullamento di tutti i carichi pendenti e i procedimenti a suo carico antecedenti alla pena di morte.
In alternativa alla Pena di Morte, si può concordare l’Esilio secondo le modalità espresse nell'articolo 3.2

3.11 - della Benemerenza
La classificazione dei civili presenti sul territorio della Serenissima Repubblica di Venezia è:
- Cittadino benemerito; esso ha residenza in un territorio della Serenissima Repubblica di Venezia ed ha ricevuto un atto formale di benemerenza oppure appartiene all'Esercito Veneziano;
- Cittadino; esso ha residenza in un territorio della Serenissima Repubblica di Venezia; un diritto garantito ad un cittadino è garantito anche per i cittadini benemeriti;
- Straniero; esso ha residenza al di fuori del Regno della Serenissima Repubblica di Venezia; un diritto garantito ad uno straniero è garantito anche per i cittadini.
La perdita della Benemerenza può essere dovuta anche a sentenza del Tribunale. Ove sancito da formale trattato internazionale, alcuni stranieri possono godere dei diritti dei cittadini veneziani.
Un Militare dell’Esercito della Repubblica di Venezia ha diritto alla benemerenza e non gli può essere tolta fintanto che appartiene all’Esercito.
Ogni mese ciascun Municipio, ciascuna Istituzione e il Doge possono concedere un singolo atto di Benemerenza ad un cittadino che abbia dimostrato di essere ligio ai doveri repubblicani e che sia quindi meritevole degli onori repubblicani.
I membri eletti del Consiglio acquisiscono in automatico la benemerenza a fine mandato, se non dimissionari.


Legge 4 - dell’Intralcio al Funzionamento della Repubblica
Questa legge elenca gli avvenimenti che possono compromettere il buon funzionamento della Repubblica o delle sue Istituzioni.

4.1 - del Rifiuto di Collaborare con la Giustizia
Costituisce un atto di insubordinazione il rifiuto di sottoporsi alle operazioni di verifica della Prefettura.
Costituisce un atto di mancata testimonianza la mancata presentazione ad un processo dopo la convocazione da parte del Pubblico Ministero o del Giudice.
Costituisce un atto di rifiuto di testimonianza il rifiutarsi di rispondere alle domande del Pubblico Ministero.
Qualunque testimonianza addotta dall’indagato (senza giustificato motivo, cioè non attinente al processo in corso) al fine di far prolungare il processo sarà punita con pene previste per i Reati Leggeri.
Classificazione : Reato Leggero
Capo d’imputazione: Intralcio alla giustizia, Disturbo dell’ordine pubblico

4.2 – dell'Appropriazione Indebita
Costituisce Appropriazione Indebita ogni azione atta al disturbo dell'andata a buon fine dei mandati Municipali o Repubblicani per la produzione e/o consegna di manufatti/beni all'Istituzione.
Colui che si dovesse rendere colpevole di tale atto ha tempo un giorno dall'accertamento della notifica del reato per provvedere a restituire al diretto interessato o tramite un autorità competente (Sindaco, Prefetto, Vice-Prefetto, Ministro del Commercio, Sceriffo) il manufatto/bene acquistato senza autorizzazione.
Classificazione : Reato Serio.
Capo d'Imputazione: Appropriazione Indebita; Frode

4.3 - dello Sfruttamento dei Beni Pubblici
Costituisce un atto di sfruttamento dei beni pubblici ogni uso delle proprie funzioni ufficiali al fine di arricchire la propria persona e/o i propri accoliti. Costituisce un atto di danno alle finanze pubbliche ogni comportamento speculativo destinato ad arricchirsi volontariamente a discapito delle finanze pubbliche.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Sfruttamento dei Beni Pubblici, Tradimento

4.4 – della Ribellione e del suo Incitamento
Costituisce un atto di Incitazione alla Ribellione ogni appello pubblico atto ad organizzare un movimento destinato a rovesciare con la forza il potere Municipale o Repubblicano.
Costituisce un atto di Ribellione ogni utilizzo illegittimo della forza per rovesciare il potere Municipale o Repubblicano.
Non esistono differenze, nella valutazione della gravità del reato, tra tentativo di ribellione effettuato con successo o meno.
L’incitamento alla ribellione contro un sindaco è un Reato Serio in eccezione a quanto riportato sotto. La Ribellione reiterata può essere punita con l'Esilio.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Disturbo dell’Ordine Pubblico

4.5 – del Tradimento e dell'Alto Tradimento
Costituisce un atto di Tradimento ogni attentato da parte di un individuo contro della Serenissima Repubblica di Venezia contro le Istituzioni della stessa o ogni divulgazione di informazioni politiche, militari o economiche aventi come scopo, o possibile risultato, l’indebolimento della Provincia Veneziana e delle sue componenti locali, in particolare attraverso la perdita di territori, di popolazione, di stabilità sociale, di sovranità politica o di autonomia economica.
I 12 membri del Consiglio della Repubblica, i Sindaci e qualsiasi Funzionario Pubblico, devono svolgere il loro compito con diligenza, onestà e buon senso, nell'ambito di un disegno politico ed amministrativo condiviso e reso pubblico nell'ambito della Repubblica stessa rendendo sempre conto del proprio operato al Doge.
I Consiglieri, i Sindaci, qualsiasi Funzionario Pubblico e il Doge, in conseguenza del loro rango, si espongono a incriminazione per Alto Tradimento.
Per il Tradimento o per l'Alto Tradimento può essere prevista la pena dell'Esilio.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Tradimento, Alto Tradimento

4.6 – degli Eserciti, dei Reggimenti e dei Gruppi Armati.
Costituisce un atto di Tradimento ogni ingresso o transito sul territorio della Repubblica di Eserciti non autorizzati dal Consiglio.
Costituisce un atto di Tradimento ogni formazione, iniziata o completata, sul territorio della Repubblica di eserciti non autorizzati dal Consiglio.
L'autorizzazione del Consiglio viene rilasciata previa richiesta di permesso scritta. Un giuramento di fedeltà alla Repubblica e di impegno dell'Esercito a non nuocere alla Repubblica deve essere inserito in tale richiesta.
Qualsiasi movimento in uscita dai territori della Repubblica, da parte di un esercito, verso un altro territorio deve essere autorizzato dal Consiglio. Nessuna eccezione è ammessa a quest'ultimo articolo e la sua violazione costituisce Reato di Tradimento.
Gli stranieri che contravvengono alle norme di cui sopra sono imputati per Alto Tradimento invece che Tradimento.
Il Capitano, in accordo con il Doge e il Prefetto, può altresì ordinare lo scioglimenti di reggimenti o gruppi armati, veneziani o stranieri, in qualsiasi momento qualora la sicurezza della Repubblica o di qualsiasi entità locale dovesse essere minacciata.
La disubbidienza a tale ordine porterà a un'imputazione per Tradimento.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Tradimento, Alto Tradimento

4.7 – della Frequenza Non Autorizzata all'Università
Costituisce un atto di Frequenza non Autorizzata la frequenza di lezioni tenute in Università, lezioni per le quali il Rettore abbia richiesto una autorizzazione alla frequenza.
Il Rettore può usufruire di questa opportunità nei limiti previsti dal Regolamento Universitario, precedentemente approvato dal Consiglio.
Classificazione : Reato Serio.
Capo d'imputazione: Sfruttamento dei beni pubblici, Disturbo dell’ordine pubblico

4.8 – della Disubbidienza
Costituisce un atto di Disubbidienza il rifiuto ad eseguire le pene previste dal Giudice in un precedente processo oppure, solo per gli appartenenti alle Istituzioni repubblicane, il non eseguire compiti previsti dai regolamenti interni, ove specificato che la loro violazione comporti questo reato.
Classificazione : Reato Grave.
Capo d’imputazione: Intralcio alla giustizia, Disturbo dell’ordine pubblico

4.9 - Della speculazione
Costituisce reato di speculazione il comprare prodotti già lavorati e non, e rivenderli a prezzo maggiorato, sullo stesso mercato.
Fanno eccezione coloro che operano sul mercato per conto del Municipio o della Repubblica.
Coloro che vogliono comprare e trasferire merce a prezzi aumentati sullo stesso mercato, al fine di scambiare soldi con terzi consenzienti, devono segnalare alla Prefettura tale scambio anticipatamente al fine di evitare la denuncia.
Qualora venga comminata una ammenda per il reato di speculazione, essa deve essere uguale o superiore ai 50 ducati.
La Prefettura può chiedere al presunto speculatore la documentazione utile a chiarire la sua posizione; queste sono a tutti gli effetti delle operazioni di verifica della Prefettura e possono comportare il reato di rifiuto di collaborare con la giustizia.
Classificazione: Reato Grave
Capo d'imputazione: Disturbo dell'Ordine Pubblico

4.10 - della Falsificazione di Informazioni Giudiziarie
Costituisce un atto di Falsificazione di indizi la realizzazione o la modifica di indizi materiali, destinati ad essere usati in un processo, al fine di influenzare il risultato. Costituisce un atto di Falsa Testimonianza la tenuta di discorsi volontariamente erronei o l’omissione volontaria di informazioni nel corso di un processo nel momento della comparizione in vesti di testimone. Se tali atti sono commessi al fine di favorire l’accusato al momento del processo, il loro autore si espone ad essere sottoposto alle stesse pene dell’imputato di tale processo.
Classificazione : Reato Grave.
Capi d’imputazione: Intralcio alla Giustizia, Disturbo dell’Ordine Pubblico


Legge 5 - dei Rapporti tra Civili nella Repubblica
Questa legge elenca gli avvenimenti che possono compromettere i buoni rapporti tra persone civili presenti nella Repubblica.

5.1 – della Frode
Costituisce un atto di Frode la vendita di una merce spacciandola per quella che non è o la pratica di prezzi destinati specificatamente ad abusare della fiducia di un acquirente inesperto.
Classificazione : Reato Leggero
Capi d’imputazione: Frode, Disturbo dell’Ordine Pubblico

5.1 bis - del Disturbo all'ordine pubblico
Costituisce un atto di disturbo dell'ordine pubblico ogni perturbazione all'ordine costituito, alla sicurezza, alla salute ed alla tranquillità pubblica. Ogni violazione di un'ordinanza municipale o provinciale ove il fatto non integri un diverso reato, può determinare un'incriminazione per disturbo dell'ordine pubblico.
Questo reato è oblabile e patteggiabile
Classificazione: reato leggero
Capo d'imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico


5.2 – dell'Insulto
Costituisce un atto di Insulto pubblico ogni proposito pubblico atto ad infangare, deridere o sminuire l’Onore personale di un abitante della Repubblica, o della sua ascendenza, e che scandalizzi l’Opinione Pubblica.
Costituisce un atto di insulto privato ogni scritto atto ad infangare l’onore personale di un abitante della Repubblica, o della sua ascendenza, ed il cui contenuto si oppone alla morale comune e civile. Nei limiti della discrezionalità del Giudice (ma senza aggravio del reato) un Insulto nei confronti di un nobile, di un militare o di un ufficiale civile, è da punirsi con una pena più pesante se commesso da un non nobile.
Un insulto commesso da un nobile verrà segnalato agli organi competenti dell'Araldica per ogni azione che loro riterranno opportuna.
Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati e non si può essere incarcerati per questo reato.
Classificazione : Reato Leggero
Capi d’imputazione: Diffamazione e Insulti, Disturbo dell’Ordine Pubblico

5.3 – del Falso Ideologico e della Diffamazione
Costituisce un atto di Falso Ideologico ogni dichiarazione scritta o verbale, contenente informazioni palesemente errate (cioè in assenza di prove), che genera una perdita economica o di prestigio personale (Diffamazione) al querelante (ad esempio viene considerata come falsario ogni persona che si faccia passare per una terza persona) Qualora venga comminata una ammenda, essa deve essere uguale o inferiore ai 100 ducati.
E’ assai grave la Diffamazione di un nobile o di un ufficiale civile o militare della Repubblica.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Falsificazione

5.4 – dello Schiavismo
Costituisce un atto di Schiavismo la retribuzione di un salario inferiore ai 15 Ducati per qualsiasi prestazione lavorativa tra privati.
E' consentito a due cittadini di accordarsi tra loro su un salario inferiore per cause particolari (e.g. atto di penitenza, mutua assistenza, servizi per un Ordine religioso, cause di forza maggiore, stato di emergenza) così come per qualsiasi altro accordo privato.
Essi devono dare comunicazioni alle autorità di Pubblica Sicurezza (Prefettura, Vice-Prefetti) con sufficiente anticipo tale da evitare l'apertura del processo.
Questo Reato è Patteggiabile.
Classificazione : Reato Leggero.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Schiavismo

5.5 – dell'Omicidio
Costituisce un atto di omicidio ogni azione violenta che porta alla morte di un civile.
Togliere la vita ad un altro o più esseri umani è un atto riprovevole che può essere punito soltanto con un'azione altrettanto grave ed efficace come la Pena di Morte.
L'omicidio in seguito ad aggressione ricevuta costituisce un comportamento di Legittima Difesa e quindi non comporta alcun reato.
I militari della Repubblica, che commettono questo reato all’interno di azioni autorizzate dell’esercito della Repubblica, non sono soggetti a questo reato.
Classificazione : Reato Grave.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Furto e brigantaggio

5.6 – del Furto
Costituisce un atto di furto ogni azione atta a sottrarre con la frode i beni altrui.
Classificazione : Reato Serio.
Capi d’imputazione: Disturbo dell’ordine pubblico, Furto

5.7 – del Brigantaggio
Costituisce un atto di Brigantaggio ogni azione di sottrazione di beni altrui condotta mediante l’uso della violenza, anche se l’assalto è solo tentato e non avvenuto. L’attività di Brigantaggio compromette la libera circolazione di cittadini e di beni sul territorio della Repubblica e quindi l’azione prefettizia (denuncia) e quella penale risultano obbligatorie ogni qualvolta se ne abbia notizia.
Se la vittima fornita di prove, non vuole perseguire legalmente il brigante denunciandolo alla prefettura, puo' richiedere un permesso al Consiglio della Repubblica per organizzare una caccia al brigante a spese proprie mostrando le prove stesse. Il Consiglio oltre a darne l'autorizzazione, porra' un limite di tempo, da quando la caccia al brigante avra' effettivamente inizio. Scaduti questi tempi il brigante e' libero da ogni accusa. In ogni caso il brigante deve esser libero di accettarla o meno. Colui che usufruisce del diritto di caccia al brigante deve evitare ogni incidente occorso a terzi ed è responsabile del risarcimento di eventuali danni provocati a terzi. L'omicidio commesso in una caccia al brigante autorizzata è da considerarsi come un atto di legittima difesa e quindi non punibile.
La vittima, può altresì, sfidare a duello il brigante, se di pari grado ( stesso livello IG) o designare terzi a duellare al suo posto ( stesso livello IG del brigante), con le stesse modalità della caccia al brigante. L'omicidio commesso durante un duello autorizzato è da considerarsi come un atto di legittima difesa e quindi non punibile.
Il brigantaggio reiterato, inteso come abitudine consolidata da parte del brigante (o del gruppo di briganti) è da considerarsi tale dopo almeno quattro assalti e rappresenta un’evidente aggravante.
In caso di brigantaggio reiterato il Giudice può emettere sentenza di colpevolezza richiedendo l’impiego dell’Esercito Repubblicano a garanzia della sicurezza dei cittadini della Serenissima Repubblica.
Classificazione : Reato Grave.
Capi d’imputazione: Brigantaggio

Legge 6 - dei Rapporti tra Militari nella Repubblica
Questa legge si applica solo ed esclusivamente a tutti i membri dell'Esercito della Serenissima Repubblica di Venezia.
Possono esserci particolari applicazioni di queste leggi previste dal regolamento interno militare, ove specificato che la violazione di determinati comportamenti/incarichi comporti i reati seguenti.

6.1 Mancato Rispetto degli Ordini
Tutti gli appartenenti all'Esercito della Repubblica sono vincolati al rispetto degli ordini dei loro superiori; in caso di ordini contrastanti hanno la precedenza gli ordini emanati dal più alto in grado. Chi non esegue gli ordini di un superiore sarà accusato di Tradimento e verrà punito, a seconda della gravità, con un’ammenda da 50 a 150 ducati.

6.2 Renitenza agli Ordini
Chi persiste nel non eseguire gli ordini, oppure chi intraprende azioni che danneggino l'unità e l'efficienza dell'Esercito, sarà accusato di Tradimento e verrà punito, a seconda della gravità, con un’ammenda da 50 a 250 ducati e la prigione da 1 a 6 giorni.

6.3 Diserzione e Spionaggio
Chi viola il segreto militare o diserta dall’Esercito della Repubblica, sarà accusato di Tradimento e verrà punito, a seconda della gravità, con la prigione da 3 a 6 giorni, o la perdita di benemerenza, o la morte o l’esilio.

6.4 Competenza del Tribunale Civile
Il processo istruito dalle autorità civili ha lo scopo di accertare la colpevolezza dell'accusato, tenendo conto di eventuali aggravanti e/o attenuanti, e di somministrare le pene ritenute adeguate, secondo quanto suggerito dalla Corte Marziale
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