[Gdr] Colloquio con Ettore Manfredi .. Gall.

Attendevo fuori dalla porta, il valletto era entrato per annunciarmi al Ministro ed ora attendevo pazientemente, in silenzio. Una fragorosa risata però proruppe, ne rimasi per un istante interdetto; che stava accadendo?
Con uno sguardo piuttosto dubbioso entrai nella sala dove Noemi stava seduta ad un'ampia scrivania.

E' permesso? Ho sentito certi rumori..

Osservai il paggio rosso in viso; sempre più curioso..

Credo tu sappia perchè sono qui.. Ma se vuoi posso fare una presentazione formale
Sorrisi e m'avvicinai di qualche passo verso il Ministro

M'avvicinai e rimasi in piedi, in fianco delle sedie che, suppongo, fossero state messe per l'occasione. Il giovane paggio si aggirava per la stanza, sistemando oggetti e quant'altro, finchè non rimase in attesa di ordini.

Nervoso? Forse solo un poco, non ho mai nutrito gran amore per i colloqui, nonostante io ti conosca; deve essere per questo si
Mi scrollai nelle spalle e sprofondai nella sedia, era decisamente comoda. Tornai ad osservare Podrick

Non è stato scortese, anche se dalla risata devo desumere abbia raccontato qualcosa di divertente.. Spero non troppo cattivo
Risi e mi passai una mano fra i capelli, rimanendo poi a riflettere un istante

Però, se c'è, un bicchiere di vino lo berrei molto volentieri

Forse avrei incontrato persone più strano del previsto; sicuramente sarebbe stato divertente

Caspita.. Sapevo d'aver un nome lungo e di aver ricevuto tutti i soprannomi possibili, ma questo mi mancava!
Risi brevemente portando la coppa alle labbra per berne il contenuto; dolce, lievemente frizzante ma delicato. Annuii in segno di approvazione e riposai il calice sul legno della scrivania.

Alzai lo sguardo e respirai profondamente per un istante, poi sorrisi nuovamente

Possiamo anche cominciare

Rimasi un istante a fissare il Ministro riflettendo sulle parole che aveva appena pronunciato; quasi riprendendo vita dopo quegli attimi mi mossi, appoggiando i gomiti alle ginocchia e il mento alla mano in un posa simil "pensatore". Mi venne da ridere quando mi soggiunse alla mente un pensiero di lontana memoria

Credo avrai ascoltato ormai mille risposte a questa domanda base, visto l'alto numero di candidati
Lasciai vagare lo sguardo per qualche istante sulla stanza per poi tornare a fissare Noemi

Per questo voglio risponderti con le parole, seppur non proprio ortodosse, d'un amico che conobbi tempo fa: La diplomazia è mandare a quel paese qualcuno facendo si che questo qualcuno sia ben felice di andarci

Risi tra me e me ricordando la discussione, intrecciai le dita delle mani e le lasciai cadere sulle gambe

Una definizione che non posso dire di aver fatto mia anche se, in modo un pò distorto, un fondo di verità vi è
Pensai a quanto dovesse parere singolare quel colloquio

Diplomazia è, per me, la capacità relazionarsi con le persone senza dare libero sfogo al proprio carattere, sia esso troppo irruento o troppo timido, riuscendo a creare una cordiale intensa con il corrispondente stato ma senza, nel frattempo, dargli un'estrema confidenza. Creare una relazione e un dialogo, un'alleanza anche vantaggiosa, saper resistere ad una eventuale provocazione o rispondere quando si richiede necessario (ovviamente sotto approvazione del nostro ben'amato Sovrano). Questa è, grosso modo per me, la diplomazia

Sorrisi grattandomi appena il mento e tirai un sospiro di sollievo; stava andando tutto bene e mi sentivo ormai a mio agio

Si lo conosco, l'ho letto attentamente prima di venire a questo colloquio
Nel parlare annuii vigorosamente, presi ancora il bicchiere dal tavolo e bevvi qualche sorso del liquore dissetante

Magari me lo sarei guardato ancora un poco dopo, però nel frattempo..

Una destinazione? Quale poteva essere la più adatta a me?
Credo d'aver una predilezione per le zone italiche, ma qualunque stato estero potrebbe anche andar bene