Fatti di Silvi

Dominique aveva ascoltato attentamente tutti, e chiese parola.

Governatore Rosarius,
Che un Generale debba chiedere conferma al sindaco il permesso per entrare nelle mura è  prassi e non legge,pertanto non possiamo sottoporlo alla Corte marziale.

Come il Conte Ciridonio sono stato per moltissimi mesi(anni) a capo di un esercito entrando ed uscendo dalle mura ed ho sempre mantenuto personalmente i contatti con i sindaci.

In questo caso,reputo che avendo chiesto il Governatore di entrare nelle mura,dietro segnalazione del Prefetto,era compito di tutti colloquiare col sindaco.
Signori non dimentichiamoci che il Sindaco è il primo responsabile della sicurezza della propria città,non si possono prendere decisioni senza metterlo al corrente di quanto accade.

Pertanto ritengo che le responsabilità in questo caso vadano equamente ripartite tra gli interessati.

"In poche parole dobbiamo risarcire i ducati tramite le casse della Provincia e fare fare un comunicato di scuse dal Consiglio tutto, erro?"

Chiese il Governatore.

- Do disposizioni sul risarcimento dei danni. -

-Abbiamo ancora 12 ore di stallo. Tutto il tempo necessario per la pubblicazione del comunicato regio. -

Mi sono permessa di fare una bozza,ovviamente da sistemare come meglio credete.

Napoli 21 Settembre 1461

Noi Aurora I Brigitte Geneviève Sanseverino degli Sforza d'Arborea,Regina del Regno delle Due Sicilie, Contessa di Atri
Viscontessa Reale di Crotone,Signora di Rocca di Botte

Dopo un'attenta analisi sui gravissimi fatti accaduti negli Abruzzi fuori le mura della città di Silvi, la notte tra il 17 ed il 18 c.m,
abbiamo ritenuto che entrambe le parti abbiano peccato di negligenza e pertanto riteniamo opportuno che i miliziani ed il soldato a seguito dell'esercito vengano risarciti equamente,dal Generale Diego I dei Lancia Cortéz e dal Governatore degli Abruzzi Ezio Livio Augusto Acquaviva d’Arborea.

"E Perché il Generale ed il Governatore devono risarcire di tasca loro?
Non eravamo rimasti diversamente?"

Chiese il Governatore.

Aurora_ ha scritto:

Qualcuno mi scrive un comunicato in cui la corona dopo aver valutato il tutto divide la colpa a tutte le parti chiedendo un risarcimento ai miliziani e alla soldatessa? Io non ci riesco ora

mi sono basata su questo Governatore.

- Non eravamo rimasti che tutti e tre eravamo responsabili provinciali e quindi dovesse essere la Provincia a risarcire i danni? Dobbiamo risarcire i danni in quanto privati? -

In che senso provinciali scusate?
Qua si tratta di negligenza Vostra.
Mica della Provincia.

Permettete Maestà, l'esercito era provinciale, nel senso che era stato regolarmente autorizzato dal Consiglio e dallo SMR su mia richiesta, l'unica differenza, meritoria, era che il Generale Diego dei Lancia si era offerto di pagare personalmente tutte le spese di creazione e che tutti gli arruolati sarebbero stati volontari, non retribuiti, io stesso dovevo essere uno di questi

Infatti a Silvi l'esercito stava regolarmente eseguendo un ordine del Governatore..

- Perdonate questa intrusione..... - Disse ritornando nella sala a mo di un tornado, investendo tutti quelli che trovava - Ma nella consultazione del CJA ho trovato un articolo interessante. -

Citazione :

Art. 19 - Norme applicabili agli eserciti abruzzesi
19.1 - L’unico responsabile della morte o del ferimento di una persona provocato da soggetti arruolati in un esercito abruzzese è il comandante dell’esercito IG.
19.2 - Qualora un soggetto arruolato in un esercito abruzzese provochi la morte o il ferimento di una persona e quest’ultima ne faccia richiesta, viene costituita senza indugio una commissione di inchiesta composta dal capitano, dal pubblico ministero e da un terzo soggetto designato dal capitano. Se l’esercito IG era comandato dal capitano, la commissione è composta dal principe, dal pubblico ministero e da un terzo soggetto designato dal principe.
19.3 - La commissione, sentiti i soggetti interessati ed assunte le prove che reputa rilevanti, entro cinque giorni decide a maggioranza se:
I - l’aggressione era legittima;
II - l’aggressione era illegittima ma è avvenuta per negligenza scusabile del comandante dell’esercito;
III - l’aggressione era illegittima ed è avvenuta per grave negligenza o per dolo del comandante dell’esercito.
Nel caso I, il comandante dell’esercito non è punibile.
Nel caso II, il comandante dell’esercito non è punibile ma le autorità abruzzesi corrispondono alla persona offesa un congruo indennizzo, determinato dalla commissione in base al valore dei beni perduti dalla vittima (es. spada, bastone ecc.) ed alle conseguenze dell'aggressione (es. impossibilità di muoversi, impossibilità di accedere ad uffici IG ecc.);
Nel caso III, il comandante dell’esercito viene processato per il reato di omicidio o lesioni personali e le autorità abruzzesi corrispondono alla persona offesa un congruo indennizzo, determinato come sopra.

- E volendo anche quello successivo... -

Citazione :

Arti. 20 - Norme applicabili agli eserciti autorizzati
20.1 - L’unico responsabile della morte o del ferimento di una persona provocato da soggetti arruolati in un esercito autorizzato è il comandante dell’esercito IG.
20.2 - Qualora un soggetto arruolato in un esercito autorizzato provochi la morte o il ferimento di una persona e quest’ultima ne faccia richiesta, viene costituita senza indugio una commissione di inchiesta composta dal capitano, dal pubblico ministero e da un terzo soggetto designato dal capitano.
20.3 - La commissione, sentiti i soggetti interessati ed assunte le prove che reputa rilevanti, entro cinque giorni decide a maggioranza se:
I - l’aggressione era legittima;
II - l’aggressione era illegittima ma è avvenuta per negligenza scusabile del comandante dell’esercito;
III - l’aggressione era illegittima ed è avvenuta per grave negligenza o per dolo del comandante dell’esercito;
IV - l’aggressione era illegittima e, a prescindere dalla negligenza o dal dolo del comandante, l’esercito IG aveva violato gli eventuali limiti imposti al momento dell’autorizzazione (ad esempio: stazionare in certo nodo, seguire un certo percorso, non transitare in una certa area ecc.)
Nel caso I, il comandante dell’esercito non è punibile.
Nel caso II, il comandante dell’esercito non è punibile se corrisponde alla persona offesa un congruo indennizzo, determinato dalla commissione secondo i criteri dell'art.11 Libro II - Capo II del CPR ;
Nel caso III e IV, il comandante dell’esercito viene processato per il reato di omicidio o lesioni personali.

- Alla luce di queste vecchie leggi, oltre ad essere esonerato da qualsiasi colpa, credo sia d'obbligo avviare un processo ai danni del Comandante Diego. E' legge... posso anche assumermi la responsabilità, ma di fatto per legge la negligenza è più sua che mia. -