[GDR] Il Grande Ballo dell'Incoronazione di Sua Maestà Helena Myluna Jasmine de Challant

Il castellano giunse all'evento, osservando i presenti scorse alcuni visi famigliari.

La moglie in quel periodo purtroppo aveva avuto dei problemi di salute, quindi il Conte, dopo essersi vestito elegante per il ballo, decise di recarsi insieme alla figlia Bianca Aura Hannover all'evento.

Réka Arianna guardava le dame danzare guidate dai loro cavalieri.
Si muovevano leggere, in una danza armoniosa, i vestiti dei colori più svariati si incrociavano nella sala dando luogo ad uno spettacolo senza pari.
La Regina conquistava la scena.
Era la sua festa e lei ne era perfettamente protagonista.

La Principessa assunse un'espressione sognante.
Di certo non poteva aspettarsi un ballo perfetto col proprio cavaliere, pensò guardando distrattamente il Principe di Salerno, al suo fianco.
Aveva promesso al fratello minore che non l'avrebbe tenuto per mano quella sera, come faceva solitamente con fare protettivo. Era un "bambino grande", ormai.
Così lui le aveva promesso che non le avrebbe fatto dispetti per la settimana a venire.

- Vieni Tiberius, mi sembra d'aver visto Electra -

Gli disse Réka Arianna avvicinandosi ad uno dei grandi tavoli imbanditi per il ricevimento, ma stando a debita distanza da cibi e bevande pericolosamente maneggiate dagli invitati e gli inservienti che avrebbero potuto macchiarle il vestito.
Quando individuò la tutrice tra la folla, controllò che Tiberius la seguisse ancora, ed il suo sguardo, involontariamente, si mosse verso le persone che circondavano Electra.
Forse in cerca di nessuno o forse di qualcuno in particolare.

Paulovnia, ambasciatrice al regno dei due siciles era arrivata, infine, per partecipare alla festa, un poco timido, certo, il suo italiano non essendo rifinito.
Ammirò in un primo tempo la bellezza del luogo.

Magnifico

La rossa salutò gli invitati che incrociava


Paulovnia, ambassadrice au royaume des deux siciles était arrivée, enfin, pour participer à la fête, un peu timide, certes, son italien n'étant pas parfait.
Elle admira dans un premier temps la beauté du lieu.

Magnifique

La rousse salua les invités qu'elle croisait

"Vieni Tiberius, mi sembra d'aver visto Electra"

La sorella maggiore lo guidò verso la tutrice fra la folla danzante. I vestiti delle dame e dei cavalieri non lo impressionavano, neanche il vestito dorato della Regina. Arrossì però quando notò che Sua Maestà aveva dei capelli così belli. Era attratto anche dagli accenti strani e inusuali dei dignitari stranieri e cercava quindi di ascoltarne il più possibile. Erano quasi arrivati da Electra, quando Jan notò che c'era, poco distante, una donna che era venuta al ballo con una lunghissima sciabola al fianco.

"Uff, lo sapevo che si potevano portare armi!" sbuffò a mezza voce.

Il rimprovero della tutrice ricordò per un attimo alla Principessa che aveva appositamente dimenticato nella carrozza la stola che con premura, nei giorni precedenti, Electra le aveva detto più volte d'indossare con l'abito.
Réka Arianna sfoggiò uno dei suoi sorrisi innocenti.
L'ammonimento terminò lì e lei l'ebbe vinta ancora una volta.

Ad aiutarla nel distogliere lo sguardo della tutrice dalle sue forme fu l'attrazione della serata, un giullare di corte, che iniziò la sua esibizione attirando ogni attenzione su di sé.
Donne e uomini ridevano alla sua presentazione.
Réka Arianna, dal canto suo, trattenne a stento una risata.

- Pernacchietta … - bisbigliò con gli occhi lucidi.

Barbara si era imbellettata di tutto punto.
I capelli dorati raccolti con dei pettinini di perle, le labbra erano color rosso, come quello delle ciliegie appena mature e il suo profumo era così delicato che veniva voglia di odorarlo ogni secondo.

Il vestito non era uno di quelli pomposi ed enormi tipiche delle signorotte ma bensì un aderente abito color blu con un magnifico busto di perline bianche e pizzo.

Aveva deciso che pochi uomini eran degni di poterla portare a quel ballo ove vi eran soliti mostrare le proprie conquiste, o fievoli amori che di li a poco potevan morire.
Voleva accompagnarsi a uomini "sobri", d'onore e che avean sempre servito la Provincia.

La donna salì sulla carrozza che l'aspettava e salita, diede un lieve bacio affettuoso allo Zio Boianto sistemandogli il colletto del vestito.

"Sei molto bello, grazie per avermi accompagnata. Poi questa è la mia prima volta ad un evento così grande" - disse un pò tesa.

Guardò la strada e le luci dal finestrino sino a quando non arrivarono finalmente a destinazione.

Lo zio, da galantuomo, le tese una mano per scendere e poi le porse il braccio. Lentamente avanzarono verso il salone dove vennero accolti da una molltitudine di colori sgargianti e di musiche.
Guardò lo zio Antoninus "Boianto" e sorrise incantata da quel luogo.

La serata proseguiva tranquillamente. Tutto si svolgeva secondo quanto prestabilito. Sophia,girava tra le stanze per accertarsi che tutto fosse perfetto. Nulla doveva, infatti mancare, agli ospiti. In questo, la Regina si era più volte raccomandata.

Il sole era già tramontato da qualche ora ed ogni piccola fiaccola nel giardino era stata accesa,e posizinata accuratamente in angoli diversi, così da rendere ancor più accogliente l'atmosfera per coloro che ancora non erano giunti.

Molti altri invece, erano già arrivati e seppur alcuni di quei visi le erano sconosciuti, non mancava di sorridere o chinare il capo in segno di rispetto ogni qual volta gli occhi di qualcuno s' incrociavano con i suoi.

In piedi, in un angolo, conversava con alcune persone che aveva avuto modo di conoscere, durante alcuni eventi mondani nel Regno. In tanti non perdevano occasione di esaltare la bellezza della statua che i ragazzi avevano realizzato su sua commissione e Sophia, ne approfittava per descrivere loro, i piccoli particolari di cui era a conoscenza.

Posò lo sguardo nuovamente verso l'entrata in attesa di un segno o un gesto, per cogliere il momento giusto per presentare alla regina le altre sorprese della serata.