Udienza proposta Legion de l'Apocalypse

dopo aver attraversato diverse sale, corridoi e salito alcune scalinate, Fosco introdusse l'ospite in un'ampia sala con un grande tavolo circolare su cui erano gia state sistemate diverse copie dei documenti da esaminare in modo che ciascuno avesse la propria, tra le sedie sistemate intorno al tavolo si ergevano due poltrone che sarebbe stato più giusto chamarli tronetti tappezzata di velluto rosso e rivestita di foglia d'oro che era riservati alla Regina qualora avesse voluto unirsi alla discussione, e al Reggente al centro di una parete c'era un enorme camino che ardeva e diffondeva un piacevole calore, di sicuro ci sarebbe stato molto da parlare quindi meglio farlo con tutte el comodità.

"Prego Messere, accomodiamoci qui nell'attesa che arrivino anche gli altri Ministri e il Reggente, saranno qui a momenti e forse più tardi potrebbe passare anche Sua Maesta se i suoi impegni glielo consentiranno"

Qui di seguito i documenti che verranno presi in esame durante l'udienza

Citazione :

Proposta presentata a Sua Maestà da Messer Mystere


La compagnia non lavora solo a livello militare, ma anche a livello diplomatico e a livello di servizi segreti.
La Legion opera sempre e comunque, non si aspetta limitazioni superiori a quelle degli altri cittadini.

La Legion è in formazione, quindi non posso darLe un fattore numerico, ma l'accordo potrebbe funzionare ad opzioni a seconda delle persone schierate, delle navi a disposizione, a seconda delle informazioni fornite.

Sinceramente non ho alcuna proposta da fare, ho però diversi diritti e doveri che si possono mettere sul piatto della bilancia e vanno ovviamente bilanciati.

Cito tra i doveri, ad esempio:
- difesa giornaliera gratuita di una città con 5 uomini
- assoluta fedeltà al Regno
- condivisione di informazione dei servizi segreti
- in caso di mobilitazione, movimentazione di 20 uomini nell'esercito regio o, altra opzione, formazione di esercito di difesa e/o attacco agli ordini del Re/Regina
- la Legion si impegna a non attaccare o mobilitarsi contro stati che hanno accordi di amicizia con il R2S
- insediamento di tutti i membri della Legion nella città designata dal Re (purchè sia ivi presente un porto, a causa dell'intenzione di operare anche per mare)
- esecuzione di compiti segreti, attacchi, missioni di pirateria su ordine del Regno

Tra i diritti, a titolo di esempio, cito:
- possibilità di costruire navi da guerra
- possibilità di formare eserciti
- possibilità di utilizzo delle banchine regie o, altra opzione, posti disponibili per le navi della Legion in un porto specifico
- possibilità di richiedere lezioni di navigazione o militari
- finanziamenti mensili di vario importo

L'accordo che ne deriverà dipenderà da quello che riterremo entrambi opportuno e vantaggioso.

A titolo di chiarezza vorrei far notare che:
- la Legion non sta intavolando il discorso con nessun altro Regno in contemporanea con il presente
- la Legion non ha intenzione di nascondersi, tant'è che invia questo comunicato in assoluta trasparenza, senza anonimato
- la Legion non ha intenzione di arrecare danno a chi la ospita ufficialmente (con accordi) o ufficiosamente (senza accordi)
- la Legion accetta ogni Vostra decisione: tengo a precisare però che un diniego sarebbe ritenuto un diniego a vita. La Legion non ha intenzione di "intervenire" in casi particolari (guerre, disordini, affondamenti, ...) qualora il Regno si aspetti che la Legion si comporti come ogni altro cittadino. Nessun diritto, nessun dovere.
- la Legion non accetterebbe limitazioni che ad altri cittadini non sono imposte (ad esempio limitazioni di attracco delle navi della Legion se non vi siano a bordo briganti)

Citazione :

Regole della Legion de l’Apocalypse (LdA)

Della natura
La LdA è una compagnia militare sovrana senza territorialità.
La LdA è rispettosa delle leggi del territorio che la ospita.
La LdA si aspetta che non vengano imposti doveri superiori agli altri cittadini a meno che non vengano concessi diritti alla LdA.
Il motto della LdA è "Per mare, per terram" per indicare che la sua operatività militare è sia terrestre che marittima.
Il simbolo della LdA è un braccio alato impugnante una spada.

Della guida
La LdA è comandata da una assemblea formata da 4 Cavalieri (Verde, Nero, Rosso, Bianco).
L'assemblea nomina una guida tra i 4 Cavalieri.
La guida viene esercitata da uno dei Cavalieri a seconda del periodo e della scelta dell'assemblea.
Il Cavaliere Verde è il capo della LdA e il suo voto vale doppio in assemblea ma non può autovotarsi.
Il Cavaliere Bianco è sempre a comando della parte diplomatica della LdA.
Il Cavaliere Rosso è sempre a comando della parte militare (marina ed esercito) della LdA.
Il Cavaliere Nero è sempre a comando della parte informativa (servizi segreti) della LdA.
La guida può essere esercitata da chiunque dei 4 Cavalieri che devono agire in modo che la guida sia la più appropriata in quel momento storico.

Della nomina dei Cavalieri
Il Cavaliere Verde decide a chi assegnare i ruoli di Cavaliere Bianco, Cavaliere Rosso e Cavaliere Nero.
Decide anche chi sarà il suo successore immediato o il suo erede (successore in caso di morte).

Delle discussioni interne
Ogni membro della Legion può aprire una discussione che sia utile a migliorare l'attuale struttura o gestione della LdA.
Le decisioni rimarranno di competenza dei 4 Cavalieri.
Non si discute sulle decisioni prese dai Cavalieri, a meno che non siano gli stessi Cavalieri a richiederlo.

Dei dissensi interni
I dissensi tra due parti della LdA verranno gestite in modo formale.
La prima fase è una discussione dell'accaduto in cui compaiano le due parti e il Cavaliere a cui fanno capo.
Qualora le due parti abbiano due Cavalieri distinti al loro comando, interverrà il Cavaliere Verde.
Scopo della prima fase è chiarire l'avvenuto e cercare di attenuare le divergenze che, quasi sempre, sono originate da incomprensioni.
Se necessario si procederà alla seconda fase che ha come legge unica la "lex talionis".
La decisione delle pene e la sua applicazione sono a carico del Cavaliere che ha presieduto la prima fase.

Dei dissensi esterni
I dissensi tra la LdA e altre istituzioni esterne verranno gestite in modo formale.
La prima fase è una discussione tra le parti: la LdA sarà rappresentata dal Cavaliere Bianco.
La seconda fase, qualora necessaria, è di scontro armato e sarà gestita dal Cavaliere Rosso.
La LdA si riserva il diritto di operare tramite i propri servizi informativi, comandati dal Cavaliere Nero, al fine di alterare l'opinione pubblica.

Del merito dei membri della Legione
Ogni membro della LdA porta prestigio alla stessa nel modo che più gli compete.
La LdA riconosce i meriti dei membri assegnando dei punti di merito (pum) a seconda del ruolo eseguito.
Esistono diversi ruoli previsti, tra loro compatibili:
a) finanziatore: conferisce 1 pum per ogni 1500 ducati donati alla LdA
b) militare: conferisce punti merito a seconda del grado rivestito nella LdA (vedi "Dei gradi militari")
c) diplomatico: conferisce 3 pum qualora venga ritenuto capace di contattare e trattare questioni diplomatiche
d) ramingo : conferisce 3 pum qualora venga ritenuto capace di ottenere informazioni e alterare l'opinione pubblica
e) liberto : ha legami con la Legion anche se non ne fa parte a tutti gli effetti
I Cavalieri devono operare per affidare i ruoli e le missioni a persone meritevoli.
I ruoli di diplomatico vengono affidati dal Cavaliere Bianco, quelli di ramingo dal Cavaliere Nero.
I liberti sono gestiti direttamente dal Cavaliere Verde.
Ogni membro della LdA può far parte della struttura militare.

Dei gradi militari
I legionari hanno un grado assegnato in base alle loro capacità.
I legionari possono avanzare di più livelli contemporaneamente purchè abbiamo i requisiti previsti per ogni livello sottostante.
Il grado indica a quali compiti possono essere assegnati i militari ma non indica un obbligo per quel ruolo specifico (ad esempio: uno più ammiragli o generali potrebbero essere assegnati ad un esercito sotto la guida di un altro generale).
La scala dei livelli e dei pum corrispondenti è la seguente (dall'alto verso il basso):
VIII - 20 pum) Cavaliere legionario : sia Generale che Ammiraglio
VII - 14pum) Ammiraglio : può guidare una nave liv.4 - tutte le 8 materie navali
VII - 14pum) Generale : può guidare uno o più eserciti - tutte le 4 materie militari - 255 punti forza
VI - 10pum) Capitano della Legione : sia di vascello che d'armata
V - 6pum) Capitano di vascello : può guidare una nave liv.3 - almeno 6 materie navali
V - 6pum) Capitano d'armata : può guidare un esercito - almeno 3 materie militari - 201 punti forza
IV - 5pum) Luogotenente della Legione : sia luogotenente di vascello che d'armata
III - 3pum) Luogotenente di vascello : può guidare una nave liv.2 - almeno 4 materie navali
III - 3pum) Luogotenente d'armata : può guidare un gruppo armato - almeno 2 materie militari - 151 punti forza
II - 2pum) Legionari (deve essere sia marinaio che fante) : deve avere spada e scudo e sono assegnabili a qualsiasi corpo
I - 1pum) Marinai o Fanti : livelli di ingresso assegnati ad un corpo o all'altro

(per "materie" si intendono materie complete, al 100% di conoscenza)

Assemblea
Cavaliere Verde
Cavaliere Nero
Cavaliere Rosso
Cavaliere Bianco

Ruoli civili
Finanziatore
Diplomatico
Ramingo
Liberto

Ruoli Esercito	Ruoli Marina
Cavaliere legionario	Cavaliere legionario		VIII
Generale	Ammiraglio		VII
Capitano della Legione	Capitano della Legione		VI
Capitano d'armata	Capitano di vascello		V
Luogotenente della Legione	Luogotenente della Legione		IV
Luogotenente d'armata	Luogotenente di vascello		III
Legionario	Legionario		II
Fante	Marinaio		I

Il biondo siciliano fu avvisato dellarrivo dell'ospite. Con qualche indiscrezione gli avevano già svelato i primi passi di quel messere nel Palazzo. Rimmster, nella solitudine del suo studio scoppiò in una fragorosa risata, tanto che la guardia di picchetto si affacciò sull'uscio chiedendogli se tutto andasse bene. Certo soldato, va tutto per il meglio... Ma per le prossime due ore chiamatemi Chef de cuisine du Palais ... Il soldato lo guardò stranito poi dovette pensare che Rimmster annoverava uscite ben più stravaganti di quella e tornò sul suo posto. Il biondo prese le poche cose che gli sarebbero servite per quell'incontro si avviò lungo i corridoi della residenza Diplomatica che dirigeva assieme al fidatissimo Cancelliere Fosco e raggiunse la sala dell'udienza. Vi trovò il Cancelliere e l'ospite. Senza indugio si avvicinò ai due e dopo aver salutato il Cancelliere si rivolse a chi gli era stato annunciato: Buon dì Messire . Sono Seeligford Dieter Monforte des Friederichs, Ministro degli Esteri della Corona delle Due Sicilie, detto Rimmster. Mi auguro che siate a vostro agio in queste stanze e che abbiate trovato nettari o delicatezze di vostro gradimento.
Sono certo che a breve ci raggiungeranno gli altri Ministri, è questione di minuti. Come rappressentante della Diplomazia Siciliana vi do il mio personale benvenuto. Mi hanno appena raccontato un aneddoto, davvero simpatico e di fine gusto. Mi auguro che d'ora in avanti tutto il nostro incontro si possa svolgere con estrema franchezza e nella massima sobrietà intellettuale. Finì di parlare e prese posto in una delle grandi poltrone, gettando il mantello con nonchalance sul sofà poco distante, fissando il suo interlocutore in attesa di un suo cenno.

"Ministro, è un onore conoscerla" disse inchinandosi a mo' di saluto.

"Grazie, questa sala è molto charmant... mmm... come si dice in italiano? Incantevole? Scusate la mia ruggine alla lingua italica, ma sono vissuto sin dall'infanzia a Parigi e molte parole non mi vengono che nella lingua d'oltralpe."

Il biondo gli fece un segno amichevole per invitarlo a rialzarsi subito: non aveva mai sopportato gli inchini, se non per le dame.

Non fatevene un cruccio Messire,
vi capisco molto bene: io sono gernanico, di un villaggio a nord di Mainz e sovente ho lo stesso problema quando torno dalle mie parti: l'italico idioma lotta per mantenere il suo predominio sulla mia lingua madre.
Ma ditemi, s'il vous plaît: come si matura la decisione di lasciarsi alle spalle la grandeur parisienne per un luogo così lontano dalla mondanità quale il Regno delle Due Sicilie, in effeti, è?

"Parigi ai parigini! Non fu mia scelta studiare lì. Viceversa fui quasi obbligato visto che la famiglia poco poteva a quei tempi. Così mio zio, il fu Marchese Dircolab della famiglia Foscari Widmann, mi pagò gli studi in quel luogo. Non potevo rifiutare ma non potevo, e non posso, esserne felice. Il ritorno in patria era un mio desiderio." fece una pausa, colto dalla commozione, poi continuò.

"Recentemente sono venuto a Venezia a trovare lo zio e in quell'occasione è avvenuta la sua triste dipartita. Non potevo rimanere a Venezia, luogo divenuto infausto, e, sinceramente, le corti imperiali non sono molto adatte per le mie abitudini da parisienne." concluse.

Vide le due figure entrare quasi in contemporanea nella sala.

"Omaggi a voi messeri, sono Laerte Venier Foscari, semplice uomo con intenzioni modeste. Se le guardie vi hanno detto un altro nome, scusate la mia riservatezza. Non amo palesare informazioni quando non necessario."

Continuò con le formalità di rito, in attesa di un cenno per poter iniziare la discussione con tutti i convenuti presenti.

Percorrendo i corridoi Aliseo senti delle voci giungere da una sala
si affacciò vide il Reggente ,il ministro Jenin ed un ospite che stava proprio in quel istante di stava presentando

entrò sorridendo
e diede il benvenuto MesserLaerte Venier Foscari "prego Messeri non alzatevi continuate non volevo interrompere , e si sedette in attesa che la conversazione continuasse

Era il momento di iniziare. Si schiarì le voce e prese la parola.
Cercò di stare concentrato per evitare termini francesi che ogni tanto cadevano nel discorso in modo inatteso.

"Innanzitutto vorrei ringraziare tutti Voi per essere qui presenti. Spero che troveremo una proposta che possa soddisfare ambo le parti.

Come avevo indicato nella presentazione a Sua Altezza Reale, è mia intenzione aprire una compagnia militare completa.
Con il termine "completa" intendo che sia in grado di agire su diversi livelli, non solo quello militare, terrestre e marino, ma anche in ambito diplomatico e informativo.

Ora, prima di aprire la compagnia senza nulla comunicarVi, ho ritenuto idoneo avvertirVi e, se riusciremo a trovare un accordo, potremmo anche avere un comune vantaggio.

Vedo che lo stimato Cancelliere ci ha fornito in queste sale una copia dello statuto della compagnia.

Quello che vorrei quindi discutere con Voi sono, in principio, eventuali dubbi sulla compagnia stessa e, successivamente, un pacchetto di diritti e di doveri che riteniamo bilanciati da ambo le parti.

Partirei coi vostri dubbi e Vi invito, in tutta sincerità, a non tenere dubbi inespressi.
Non sono tipo che possa offendersi e per il bene di questa discussione, preferirei che non lasciassimo delle spine nascoste."

Fece un leggero inchino ad indicare un ringraziamento.

Tossì lievemente e riordinò le carte battendole sul tavolo, così da renderle pare.

" Partirei con una premessa, se permettete " - guardò i colleghi e l'ospite -
" quello che dirò, vi prego, non prendetelo né come accusa né come affronto
verso di voi e la vostra compagnia militare, od ordine che dir si voglia. Manterrò il
discorso esprimendo le mie perplessità in merito e le mie domande " - quasi
confidenzialmente - " Son militare di lunga data ormai, e purtroppo è una
mentalità che ormai ho impressa. "

Annuì quasi a convinzione dalle sue stesse parole, e proseguì.

" Non andrò per punti, ma concatenerò ogni cosa... allora... l'insediamento dei
membri in un'unica città non è vietato, per carità, ma per questioni di sicurezza
credo che tale permesso non possa venir accordato. Sarà pur vero che vi sarà un
trattato, ma credo capiate meglio di me come tale possa, in determinati casi, venir
sorpassato irrimediabilmente e, di fatto, si creerebbe una spiacevole situazione.
La costruzione e costituzione di navi ed eserciti deve avere sempre e comunque il
placet reale, pratica che, senza valide motivazioni, capite bene possa venir anche
negata, non tanto per le navi, quanto per l'esercito. La difesa cittadina, poi, è
affidata alle milizie che attualmente offrono un servigio impeccabile.. al limite
sarebbe possibile incrementare tale pratica in casi d'emergenza, ma onestamente
non saprei. Stesso discorso per gli attracchi.. significherebbe riservare postazioni
nei porti ed eventualmente rifiutarne ad altri.
Per la condivisione di informazioni.... capite bene che anche avendo un accordo,
talune informazioni potrebbe non essere sicuro far passare troppo di voce.. sarebbe
a discrezione e, in alcuni casi, potrebbe creare screzi. "

Si schiarì la voce un momento.

" Andando poi alla questione fedeltà... vi rendete conto che il Regno ha molti
concordati di amicizia e non belligeranza con svariati stati. In caso di vostra
mobilitazione verso uno degli stessi " - a voce lievemente più bassa -
" perché siamo sinceri.. non sempre partireste su volontà del Sovrano e
quindi avreste i vostri obiettivi, chiamiamoli così, da perseguire, potrebbero crearsi
incresciosi incidenti che vedrebbero variare i rapporti tra voi ed il Regno " - con
un tono nuovamente normale e forte - " significherebbe porvi un limite, che
sareste quindi tenuti ad accettare. Sareste in grado di farlo? So bene che non è
semplice, ed anche questo porterebbe ad eventuali dissensi e screzi.
In ultimo, per lo studio ed i diritti riservati ai membri della compagnia quali comuni
cittadini, comprendendo poi la questione finanziamenti di vario genere, credo non
siano di mia competenza al momento. "

Si poggiò allo schienale della poltrona e guardò i colleghi.

" Aggiungete pure altro se preferite e, per le parti da me lasciate, ovviamente
sentitevi liberi di prender parola. "

Guardò poi l'ospite.

" Ovviamente medesimo invito rivolto anche a voi Ser. "

"Ministro, capisco le vostre riserve. Come ho detto, ogni singolo dovere, comporterà un diritto equivalente per ambo le parti. Per statuto siamo ligi alle leggi della provincia ospitante. Non penso che ci siano compagnie sul suolo italico che abbiano mai scritto tale semplice ma pesante considerazione."

Prese un attimo fiato, cercando le parole corrette in italiano.

"Mi permetto di farle notare alcuni punti principali. Bastano già 20 persone in una città per raggiungere un grado di penetrazione tale da far diventare uno di loro sindaco: la sicurezza dei miliziani sarebbe già decaduta se ci fossero cattive intenzioni da parte degli stessi. Bastano 50 persone in una provincia per raggiungere diversi posti nel consiglio e bloccare la provincia e creare non indifferenti problemi, sempre che le loro intenzioni siano di arrecare danno alla provincia."

Fece una brevissima pausa.

"Con questo non voglio dire che le sue considerazioni siano sbagliate, ma semmai che se davvero lo spirito è quello di arrecare danno alle città, alla provincia o al Regno, lo si può creare in modi disparati e senza molte limitazioni. Non c'è bisogno di creare eserciti, navi, occupare posti nei porti. Mi hanno raccontato di diverse famiglie molto potenti in diversi Stati. Non mi sembra che nessuna di esse abbia una compagnia militare, ma sicuramente sono in grado di muovere l'esercito statale a loro volere e comando. Sono estraneo alla politica degli Abruzzi e di Terra del Lavoro, ma non penso che abbiate difficoltà ad individuare anche nei vostri concittadini tale situazione."

Concluse con un ultimo intervento.

"Se ritenete che esistano dei doveri per i quali siate disposti a concedere dei diritti, quantifichiamo i pesi delle due parti. Se invece ritenete che non vi sia possibile applicare alcun diritto particolare, significherà anche che non avrò alcun dovere particolare."

Rise.

"Messere, io sono solito trattare affari, non minacce o altro" continuò.

"Se due parti sono felici di un accordo, l'accordo è vantaggioso per entrambi e quindi duraturo.

Vi faccio un esempio, immaginiamo che la Repubblica di Venezia e il Regno delle Due Sicilie firmano un reciproco trattato di amicizia.
Ora, se le due parti fossero dei pari, capirei la felicità di entrambe le parti.
Ma se una delle due parti fosse superiore all'altra, e intendo per economia, numero ridotto di nemici istituzionali o meno, capacità difensiva... ecco che l'accordo che sembrerebbe buono, sarebbe in realtà un svantaggio per una delle due parti.
Gli accordi svantaggiosi hanno vita breve.
Se ONE dovesse arrivare a Venezia, come è certo visto il conto in sospeso, voi saresti pronti a correre in loro aiuto con truppe e navi contro le caracche e i numeri dell'Ordo? Lo fareste solo se i vantaggi che concede quel trattato valgano la pena di perdere uomini e navi, non per una semplice questione d'onore.
Venezia ha il vantaggio di garantirsi la difesa duosiciliana, almeno per gli attacchi di mare, non avendo alcuna flotta da opporre e non avendo nessuna intenzione e nessuna sostanza per crearla.
Secondo voi, questo trattato, quanto sarebbe duraturo?"

Bevve un sorso di vino.

"Non è mia intenzione firmare un accordo svantaggioso per me, né farne firmare uno svantaggioso a voi. In entrambi i casi, sarebbe un accordo effimero.
Siamo uomini di mondo e sappiamo che prima o poi uno dei due romperebbe gli accordi."

Riprese.

"Se non abbiamo nulla da firmare, mi insedierò dove mi parrà più appropriato, senza limitazioni, deciderò se partecipare o meno alla vita politica, senza limitazioni, farò tutto in libertà, sempre rispettando le leggi, cosa che non ho mai messo in dubbio, sin dal principio.
E questa non è una minaccia, è quello che fanno normalmente le famiglie quando si insediano in un posto, senza chiedere niente a nessuno."

"Spero di non aver stizzito nessuno con la mia richiesta e con le mie osservazioni. Non ho nulla da nascondere e la mia lettera alla Regina era totalmente trasparente e sincera. A voi la parola, sono qui pronto a discutere di affari o ad andarmene da amico come sono arrivato."

Attese la risposta dei convenuti con molta calma.

Finalmente si iniziava a parlare di affari.

Lasciò cadere l'idea di precisare ancora che la copertura è di rito per ogni questione, soprattutto se non si sanno i fini o se non si vogliono lasciare vantaggi agli avversari, ove ce ne siano.
Probabilmente il ministro non sapeva quante cose erano state svelate in brevi e fugaci "furti" di discorsi in taverna, o semplicemente osservando chi entrava in determinati luoghi.
L'arte di imparare a ottenere informazioni anche dai sassi era notoria tra i raminghi.

"Ministro, capiamo dove vogliamo arrivare e se Gaeta rientra nei nostri piani, a me andrà sicuramente bene. Quando intendo nostri, intendo di noi tutti. Mi spiego meglio: se ci si attende che la Legion difenda anche i confini abruzzesi da eventuali nemici provenienti dal nord, entro 3 giorni dalla chiamata, il posizionamento a Gaeta diventa poco ortodosso. Se si chiede che la Legion difenda i confini appena possibile, Gaeta è adatta. Se dovessimo concordare di avere posti a disposizione nei porti e, per vostra esperienza, sapete già che quelli a Gaeta sono continuamente occupati, avrebbe poco senso indicarla. Sono esempi, ovviamente, ma se avete già pronunciato il nome di Gaeta, immagino che vi aspettiate che, oltre a popolarla, ci siano altre aspettative in merito."

Attese di capire meglio ulteriori sviluppi.

Si stava arrivando al sodo, si stava iniziando la trattativa.

"Ha ragione: concordo con lei. Il primo passo è il più importante.

I numeri sono la chiave e sono qui per firmare qualcosa di duraturo che disegni un piano del futuro per tutti noi.

Se dovessi accettare ora delle condizioni un po' pesanti per 10 persone, pensando di iniziare, quando arriverei a 50, sarei io a non essere soddisfatto dell'accordo e romperlo. E a quel punto, diventerei anche un problema per voi.

Se viceversa ora firmassino degli accordi con già una visione a due o tre passi avanti, sarebbe facile capire che, se il primo passo è svantaggioso, dal secondo in poi dovrei trovarmi in condizioni di equità."

Un altro sorso di vino.

"Spero capiate che in questo modo si eviterà ogni diatriba futura e si costruirà davvero qualcosa di utile ad entrambi."