Palazzo Reale di Napoli
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 Considerazioni sul Regno

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Hemmet_jax



Maschio
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MessaggioTitolo: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 05:34 pm

Maestà, Ministri, colleghi consiglieri.

Sono stato nominato Magister un mese orsono e in questo periodo ho cercato di trovare il modo di integrare l’esistenza della Corte Reale nell’attuale statuto costituzionale, che non la prevede.

Durante questa ricerca ho esaminato la Costituzione stessa, leggi, regolamenti e in generale tutto il corpus giuridico del Regno.

Credo che sia il momento di una riflessione seria.

Il Regno ha una popolazione di circa 1600 individui, di cui possiamo stimare senza timore di sbagliare solo metà siano attivi.

Questi 800 sono amministrati da:

24 consiglieri
12 senatori
e
Circa 10 membri del concilio più Sua Maestà.

Questi più di quaranta soggetti gestiscono a loro volta una rete di altri uomini che arrivano a coinvolgerne per difetto circa ottanta, fra sindaci, vice prefetti, capi porto, responsabili milizie, etc.

La burocrazia pesa per più del 10% della popolazione attiva. Pazzesco.

Questo cancro è diffuso in ogni dipartimento e credo che ognuno di voi se ne renda perfettamente conto.

Abbiamo una serie di cariche ridondanti, di cui onestamente è complicato capire i poteri.

Dulcis in fundo, la Corte.

Il Regno ha circa 80 nobili, per tornare al discorso di prima 1 cittadino su 10 è nobile.

Allo stato attuale i nobili non hanno alcun diritto in più di un normale cittadino e pochi obblighi, perché di fatto il giuramento è un pro forma e la cavalleria non viene mai usata.

Sua Maestà avrebbe voluto dare maggior peso alla nobilità, ma a un obbligo IG deve corrispondere un privilegio IG e siamo tutti coscienti del fatto che non verrà mai appoggiato dal popolo.

Io credo che si debba snellire lo stato. Brutalmente.

-Abolire il Senato
-Abolire la Corte
-Abolire 5 o 6 dicasteri
-Demandare alle cariche IG tutto il possibile
-Confiscare metà dei titoli in circolazione.

Queste sale sono l’esempio del male che ci affligge. Mesi per prendere una decisione. Nel 90% dei casi le persone coinvolte nella fase decisionale sono il triplo di quelle che devono compiere l’azione.

Mi rendo conto perfettamente che questo discorso non piacerà a molti, però sono altresì sicuro che ne intuite la logica e la verità.

Qualcosa dobbiamo farlo e dobbiamo farlo in modo risoluto, senza passare per mille commissioni inutili che ci facciano perdere ulteriore tempo. Il Regno è un’entità di piccole dimensioni e deve essere gestita in modo dinamico.

Ci siamo sovraccaricati di strutture che  ci danneggiano.

Io per primo perderò il posto se questa proposta dovesse prendere vita, e ne sarò felice.



Questo è un cappello introduttivo a un discorso più ampio, ma è inutile tirare fuori stralci di documenti e statistiche se non viene accettato il senso della proposta. Se serve approfondire alcuni aspetti, sono a disposizione.
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arkangelo



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 05:47 pm

Concordo in toto.
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Ful71



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 05:57 pm

L'argomento aperto dal Magister è complesso e ci porterà lontano se lo affronteremo con la dovuta attenzione, io per ora mi limito ad una prima velocissima osservazione, riprendendo una sua affermazione...

il magister ha scritto:
...Demandare alle cariche IG tutto il possibile...
Questo principio io lo vedo come un pericolo potenziale per il Regno, le cariche IG sono per lo più di interesse, vocazione e dimensione provinciale, renderle potenzialmente slegate da una struttura sovraprovinciale, come è l'attuale burocrazia del Regno, rischia di allentare ancor di più i legami, i vincoli, la coesione della struttura regia, con conseguente riduzione della sua influenza e prestigio

Gran parte comunque della citata ipertrofica burocrazia, si riconduce sempre ad istituzioni provinciali, di suo il Regno ha il Senato, il Concilio e i vertici militari

Ciò che posso pensare di proporre, sempre come primo abbozzo di discorso, è invece una semplificazione e unificazione legislativa, questo si, portare il più possibile le norme provinciali sui vari aspetti della vita pubblica a fondersi in un unico testo, che diventerebbe legge regia, come fu per il CPR, che ha dato buona prova di sè in entrambe le provincie

Unificare le leggi sui porti, il corpus civile, abolire le carte militari provinciali o altro che possiamo elencare, questo dovrebbe aiutare la popolazione ad integrare sempre più le esistenze degli abitanti delle 13 città del Regno, a mio avviso obiettivo a cui puntare

E' solo un cenno questo mio, credo proprio che la discussione mi porterà ancora ad intervenire
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Fosco della Bruna

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 08:18 pm

Concordo con il Ministro Vasa, aggiungerei inoltre di non confonderei il fatto che in concilio facciamo un lavoro collegiale con il fatto che si sia costretti, Sua Maestà può decidere in qualsiasi momento cosa fare e può ignorare totalmente i nostri pareri, è solo che certe decisioni sono difficili e quindi richiedono tempo per maturarle e ci si ragiona a fondo per evitare il più possibile errori.

Tutto si può migliorare soprattuto alla luce delle esperienze passate quindi ben venga il discuterne, in certi casi la sovrastruttura non è un problema ed è necessaria quello che secondo me manca è un protocollo da seguire per le varie situazioni standard che si possono verificare, prendiamo per esempio tipico: l'assalto autorizzato di un municipio, se sono coinvolte persone esperte tutto si svolge a dovere, se capita anche solo una figura coinvolta che è alla sua prima esperienza, oppure uno espeto che però si è distratto, può facilmente verificarsi il problema, aiuterebbe invece molto avere una procedura a cui rifarsi e da seguire passo passo così tutti saprebbero quello che devono fare e non si creerebbero intoppi. Questo si può estendere a molte altre cose.

Questi protocolli aiuterebbero anche a rasserenare il clima quando si devono compiere azioni che coinvolgono concilio e consiglio provinciale dove spesso si sente parlare di ingerenza, e magari è vero ma solo perchè non è stato preventivato dove finisce la competenza di uno ed inizia quella di un altro.

Partendo dalla questione spesso tirata in ballo della contrapposizione tra autonomia provincale e autorità ministeriale, sacrosante e sancite dalla costituzione entrambe ma non regoalmentate da quasi nulla. La costituzione per sua natura sancisce dei principi poi a questi devono seguire leggi o regolamenti, per carità non tutto deve essere legge per molte cose bastano i regolamenti che essendo stipulati di comune accordo hanno lo stesso effetto di una legge ma sono molto più semplici da modificare.

Io credo che su questo si possa e si debba ragionare serenamente dopotutto si tratta solo di applicare la costituzione e con leggi e regolamenti condivisi si evita una volta per sempre di dover essere schiavi delle discussioni infinite che scaturiscono dall'interpetazione estemporanea soggetta agli umori del momento e poi portano inevitabilemente allo scontro come è successo nel regno in passato e come sta succedendo in maniera drammatica a Venezia e in Albania.
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dombel



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 08:26 pm

Il cancelliere ha espresso in maniera eccellente quello che è anche il mio pensiero, quindi inutile reiterare i concetti.
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Rosarius

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 09:57 pm

"Favorevole alla revisione di tutto."

Intervenne il Ministro.
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Aurora_

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Femmina
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 10:18 pm

Concordiamo con quasi tutto quanto e stato detto, per i nobili per confiscare tali titoli e necessario un motivo, non intendiamo creare liste a caso pertanto questo non intendiamo farlo. Per il livello IG siamo favorevoli in parte, riteniamo che l'Organo IG debba avere più potere e nel nostro regno tali organi sono:

Regno
Provincia
Città

entrambe devono avere dei poteri garantiti e nessuna di esse può distruggere l'altra, in poche parole una provincia non può eliminare il sovrano come il sovrano non può eliminare una città o la provincia stessa.
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Maschio
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty20/11/13, 10:56 pm

Bene, il fatto che non mi abbiate linciato è già un buon inizio Smile

Rispondo in ordine, partendo dal Ministro della Marina

- Demandare ove possibile alle cariche IG: Le cariche IG non si possono eliminare, ci sono e basta. Fanno parte dell'ossatura di quanto ci circonda. Se un ruolo è condiviso fra una carica IG e una puramente GDR, volendo semplificare si deve obbligatoriamente mantenere quella IG. Ne converrete suppongo.

- Il Regno ha il Senato, e a partire da questo la mia personalissima idea è che il Senato non serve a nulla, anzi, è un inutile perdita di tempo per l'iter legislativo. Abolire immediatamente.

- Unificazione amministrativa, concordo, ma semplificando le procedure esistenti, non aumentandole. Se mi permettere una metafora matematica dobbiamo trovare il minimo comune multiplo, non il massimo comune denominatore...

Al Cancelliere non rispondo, non per mancanza di rispetto nelle sue considerazioni, anzi! ma perchè sposta il problema su un ambito che vorrei affrontare in seguito.

Maestà, è ovvio che ci vuole un motivo per tutto, ma io sto parlando di cosa dovremmo fare in pratica. Se decidiamo per una certa via, giustificarla è semplice. Se vogliamo ridurre del 50% il numero dei nobili, basta togliere il titolo a tutti coloro che entro tre minuti non dicono "Campari" La legge la fate Voi, l'esempio era stupido ma credo di essermi spiegato...


Io credo che bisogni trovare degli obbiettivi e poi normare per ottenerli, rivedendo completamente tutto a partire dalla Costituzione.

Il Cancelliere ha ragione quando dice che mancano le procedure, ma di più io direi che mancano le norme. Abbiamo una legislatura farlocca che lascia troppo all'interpretazione.

E finisco ribadendo che ci sono troppe cariche doppie o triple. L'esempio del ministro dell'economia + sovrintendente alle finanze di oggi è un esempio lampante. Possiamo proseguire con altri casi, per esempio spiegatemi la differenza pratica (e non solo teorica) fra ministro della marina e ammiraglio, spiegatemi dove finiscono i poteri di uno e iniziano quelli dell'altro e perchè una sola persona non possa fare entrambe le cose bene (Ful non ce l'ho con te, è solo perchè è il primo che mi è venuto in mente)

Ma l'esempio più clamoroso è proprio la mia carica, che di fatto è l'inutilità elevata a rango istituzionale. La Corte non serve a niente, è fine a sè stessa.

Non manteniamo in vita organismi solo per il nome. Non sforziamoci di inventarci ruoli, diamo un senso a quelli che ci sono e se ci sono due persone che hanno circa lo stesso ambito, chiediamoci se una potrebbe svolgere bene il lavoro di entrambe.
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Fosco della Bruna

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 11:43 am

Magister concordo, voi le chiamate norme ma stiamo parlando della stessa cosa, da una parte ci sono i principi costituzionali dall'altro, molto spesso non c'è nulla che dica come è applicato praticamente quel principio. Va riempito questo vuoto, tramite discussione tra Sovrano e Province in maniera condivisa per dare un futuro stabile alle leggi che ne seguiranno.

Circa il Parlamento il discorso è molto delicato e va ponderato bene se e come intervenire, comunque in questo caso si tratta di modifica costituzionale quindi le procedure anche per modificarne il funzionamento esulano dai poteri del Concilio, noi possiamo presentare una proposta ma dovrà poi il Parlamento discuterla e modificarla.

La nobiltà nota dolente, anche qui non è competente il Concilio quindi esprimo delle opinioni personali senza nulla pretendere, purtroppo le uniche scelte coraggiose che si possono fare è modificare i criteri da soddisfare per diventare nobile, io da sempre ritengo che la nobiltà di pensionamento obbligatoria è un obbrobrio, ossia che uno solo perchè ha fatto il principe per due mesi, o meno a volte, ha poi il diritto ad avere un titolo, anche se ha governato male come minimo diventa barone, vedi Caleblost, poi ecco perchè ci troviamo nobili che sono ostili alla Corona, altro che vassalli e feudatari, i peggiori nemici della Corona forse si trovano proprio tra i nobili. Le cose che secondo me aiuterebbero ad avere una aristocrazia più attiva e degna di questo nome potrebbero essere:

obbligatorietà della residenza duosiciliana, se cambi residenza perdi lo status di nobile, si può chiedere dispensa come per le cariche, ma deve essere una cosa occasionale, se stabilmente vivi all'estero non ha più senso averti come nobile. Per contro come privilegio alla nobiltà un Sovrano può concedere ad un suo aristocratico di conservare il titolo anche se vive all'estero, perchè magari ci sono motivi per cui quel nobile rende lustro al regno con la sua attività all'estero, escludendo le cariche che richiedeono doppi guramenti di fedeltà per cui vige l'obbligo della dispensa.

abolizione del titolo di pensionamento automatico a fine mandato ed introduzione di un sistema di valutazione da parte del Sovrano che a fine mandato esprimerà un giudizio su come quel Governatore ha operato, ogni giudizio avrà un punteggio, raggiungendo un determinato punteggio si avrà diritto a chiedere un titolo che potrebbe essere comunque concesso per lasciare sempre al Sovrano la possibilità di negare la nobiltà a chi è palesemente immeritevole.

Il giudizio sul Governatore non sarà espresso in base a valutazioni personali del Sovrano ma su dati certi e verificabili, per esempio lo stato della cassa e delle movimentazioni economiche effettuate durante il suo mandato (avere pochi soldi in cassa perchè nel frattempo altri sono investiti n commerci e rientreranno è positivo e quindi qui ducati vanno conteggiati), prestigio, incremento decremento delle miniere o grandi opere, sicurezza sulle strade ( anche quantità dei reati commessi nei nodi e assalti alle città), numero degli animali prodotti e se questi sono mancati, ecc. insomma tutto ciò che contribuisce a definire il suo governo un buon governo ed in più ci sarebbe anche un voto personale del Sovrano che esprimerà il suo giudizio ma non inciderà in maniera significativa. Come per il prestigio alla fine di un mandato il giudizio si quantificherebbe in stellette e raggiunto un certo numero si può chiedere la nobilitazione, andrebbe organizzato in modo che prima di poter fare tale richiesta occorrerebbe arrivare a fare almeno tre mandati. Quando presenterà la sua richiesta il Governatore potrà indicare, come ora, due persone che secondo lui meritano un titolo.
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Marcius_da_Valmacca

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 03:42 pm

Se posso permettermi di inserirmi in questa discussione vorrei dire che in parte concordo con entrambe le posizioni, ma con dei distinguo.

Quanto proposto dal Ministro Vasa si tentò di attuare già sotto il mandato della Regina Madonnaluna e della Regina Aliseo e vi fu un'alzata di scudi delle Province che volevano mantenere la loro totale autonomia gestionale una dall'altra e dal Regno e fu totalmente stravolto dalle complicazioni burocratiche e araldiche introdotte dai sucessivi monarchi.
Ritengo quindi in buona sostanza che ripercorrere la stessa strada sarebbe una perdita di tempo infruttuosa.

Per contro condivido l'idea di rendere più aderente l'IG al GDR del MArchese, ma in modo meno radicale e inizierei da uno sfoltimento delle cariche amministrative del Regno. Io stesso proposi in passato di diminuire i dicasteri e assegnare le cariche in base ad una gestione delle opzioni IG della Sovrana e se è di interesse la potrei ripresentare.

In sostanza però credo che la strada migliore di risolvere la nostra situazione sia quella di trovare una mediazione tra la nostra attuale costituzione e un documento tipo la magna charta imperiale che sanciste un impero federale, ma in cui il Sovrano, nei limiti ben delineati dalla Charta e sono in quelli, ha potere assoluto e incontrastato.
So che sarebbe una grande rivoluzione, ma forse abbiamo bisogno proprio di quello.

Sulla nobiltà preferirei non esprimermi ancora e riprendere il polso della situazione in casa, sebbene ritenga che molti dei titoli concessi siano aberranti, sopratutto quelli concessi per eredità a persone che mai hanno risieduto nel Regno o a "fantasmi" che si vantano solamente del proprio titolo.
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Ful71



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 04:30 pm

Vorrei riprendere la parola per analizzare varie considerazioni, vado in ordine e rispondo al Magister che ovviamente i poteri IG esistono e vanno sempre rispettati, mai direi il contrario, ma credo che di cosa essi possano occuparsi o meno nelle vicende del Regno, dipenda in grande misura dalle nostre volontà, nostre come duosiciliani tutti..
Questo perchè, come detto, il limite naturale di quasi tutti i poteri IG è la dimensione provinciale, per essa sono stati strutturati e creati, che debbano avere priorità anche nel governo del Regno è una possibilità, non un obbligo naturale

A me pare che un sentimento unitario, di appartenenza condivisa, il sentirsi duosiciliani, si costruisca anche permettendo una diffusa partecipazione alle istituzioni, per quanto possibile, e che queste istituzioni, militari o civili, siano sempre miste, con persone che provengono da ogni città del Regno e lavorino con uno scopo comune, quale che sia l'obiettivo, Regio più che provinciale

Prendiamo il Senato, citato come esempio di inutile doppione da abolire, secondo me ha invece una sua valida ragione di esistenza.
Il Magister stesso è stato Ministro dell'Interno e con me, allora giovane consigliere alle prime esperienze, ha vissuto l'esperienza del vecchio parlamento composto dai soli 24 consiglieri provinciali, sale deserte, assenteismo cronico di massa, discussioni sterili, e questo non per uno sfortunato mandato, ma come prassi abituale di quella istituzione
Questo fondamentalmente accadeva perchè quei 24 consiglieri erano stati eletti per tutt'altro e a tutt'altro legittimamente si dedicavano, cioè alle amministrazioni provinciali

Il Senato proprio lo scopo di superare questo problema aveva nelle intenzioni del Re Petrus che lo ideò e introdusse nella Costituzione, avere meno persone, 12, espressione libera delle classi sociali, elette con quello scopo diretto, legiferare per il Regno, lasciando sempre ai consiglieri provinciali un diritto di veto. A me questa soluzione appare ancora valida nel suo scopo, ovviamente sempre migliorabile nei dettagli

e vengo poi alla questione sollevata dal Conte Ettore, io vissi da spettatore i mandati reali da lui citati, solo nell'ultimo periodo della Regina Eliseo ebbi l'onore di diventare vice ministro degli esteri, e ricordo bene quanto dite.
Però io non mi arrenderei su questo punto, molto dipende dalle persone che si ha la fortuna, o la sfortuna di incrociare in un certo percorso, e tanto del gradimento può dipendere da come si presenta una pietanza, non solo dall'elenco degli ingredienti.
Ad esempio, proprio recentemente in queste sale il Governatore Arkangelo si è detto favorevole ad unificare la legislazione sui porti, ora divisa in 2 carte provinciali, è un tema non scottante, forse marginale, ma sarebbe un piccolo esempio da cui partire, di cui la Corona potrebbe farsi animatrice in Senato e poi in Camera dei Consigli, ottenendo il duplice scopo di una semplificazione normativa e di una passo unitario nel Regno
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Marcius_da_Valmacca

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 05:20 pm

Comprendo il vostro punto di vista, ma credo che una semplificazione verso un sistema simile alla Magna Charta sia la via più semplice e funzionale.
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Ful71



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 05:42 pm

Confesso che dovrei meglio leggere e capire questa Magna Carta quali campi riserva alla Corona e quali alle Provincie, ma non so se un sistema creato per gestire decine di ducati, lontani tra loro, divisi da lingua e costumi, possa calarsi nella nostra realtà, dove in sostanza siamo un unico popolo coeso, che già riconosce e ha fatti propri vincoli comuni ben più solidi e sentiti di quelli dei popoli imperiali

Non vorrei cadere nella banalità, ma perchè tornare indietro da una situazione ancora non perfetta, ma che, sia pure con lentezza, costantemente si muove in una direzione unitaria e di rafforzamento della sovranità reale?
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Ciridonio

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 06:32 pm

Al momento sto ascoltando i vari pensieri, dunque brevemente dico la mia:

Nobiltà:
Obbligo Eccellenza (ex pensionamento) ad ex governatori ABOLITO (da quando sono araldo mi son sempre battuto per questo, è cosi dalla primavera)
Nobili residenti all'estero -> Un primo passo è stato svolto, ora spetta solo al libero arbitrio del Re.
Eredità/abdicazione Al momento è prevista una valutazione sul comportamento verso la Corona, proprio in questi giorni, insieme ai miei colleghi, stiamo modificando ciò nel senso suggerito da questo concilio, ovvero una verifica.

IG vs GDR
Ho sempre ritenuto che il GDR vada sparso sull'IG.
Sempre contrario alla creazione di nuove fantomatiche figure, basate sul nulla.
Ne sono chiaro esempio gli araldi regi, da sempre inattivi e mai sufficienti, per quanto mi riguarda bisogna rispettare anche in questo caso la scaletta IG: Re->Governatore->Sindaco.

Snellimento burocrazia
Anche io mi son sempre chiesto l'utilità del ministero della marina (non è per Voi, Visconte), questa figura è nata come sovrintendente alla costruzione di navi....potete ben capire che questa figura inventata qualche mese fa, non aveva alcun mezzo IG per controllare.
Cosi come non si capiscono quali sono le competenze del ministro dell'economia e del sovraintendente delle finanze.
Sul concilio, sposo in toto l'idea originale del Conte della Groana: ne fui sostenitore da sempre.

Per quanto concerne il senato, francamente a me come funziona ora non piace per nulla.
Come diceva il Visconte, nel parlamento a 24 consiglieri IG regnava l'assenteismo, ma regna sovrano anche nella Camera dei Consigli....tra l'altro per me, è inconcepibile che chi ha più amici (diciamoci la verità) venga eletto e faccia le leggi, con residue e pochissime possibilità di essere non proclamate.
Per me, le leggi le fanno i consigli provinciali, se ne avessi mai possibilità le impugnerei tutte per principio.
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Marcius_da_Valmacca

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 06:58 pm

Conte Ciridonio ad essere sinceri per quello che mi concerne come  detto io sarei per lasciare nel concilio solo coloro che hanno un ufficio IG affidabile dalla Corona con la sola esclusione del Ministro della difesa per via del bug che permette solo al regno di francia di nominare un capitano regio.

Non per scontrarci tra di noi poichè questo non è il mio intento anzi, ma se state  a vedere il Sovraintendente delle finanze da voi citato ha un ufficio IG che ad esempio non ha il Ministro dell'Interno.

Quello che proporrei è quello di cercare di diminuire le figure e legare il gdr all'IG. Esempio pratico nel caso da voi citato il ministro dell'economia e il sovraintendente potrebbero tranquillamente divenire una singola persona con ufficio IG e ruolo GDR. Il Reggente potrebbe divenire il Ministro degli Interni, il Segretario di stato fare le veci del Cancelliere e Ministro degli esteri...questo un esempio. E poi a discesa si potrebbero nominare viceministri o aiutanti, ma in questo modo si snellirebbe il sistema a cascata riducendo il centro del potere.

Vi rimando qui per la lettura della Magna Charta
http://forum.iregni.com/viewtopic.php?t=2058555
e vi sottolineo ancora che propongo una mediazione!
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Fosco della Bruna

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty21/11/13, 08:49 pm

Ful71 ha scritto:
Confesso che dovrei meglio leggere e capire questa Magna Carta quali campi riserva alla Corona e quali alle Provincie, ma non so se un sistema creato per gestire decine di ducati, lontani tra loro, divisi da lingua e costumi, possa calarsi nella nostra realtà, dove in sostanza siamo un unico popolo coeso, che già riconosce e ha fatti propri vincoli comuni ben più solidi e sentiti di quelli dei popoli imperiali

Non vorrei cadere nella banalità, ma perchè tornare indietro da una situazione ancora non perfetta, ma che, sia pure con lentezza, costantemente si muove in una direzione unitaria e di rafforzamento della sovranità reale?
Faccio mie le parole del Ministro.

Sono d'accordo che ci possa essere ridondanza in certi casi, esempio lampante Cancelliere-Ministro degli Esteri, forse io sono l'unico Cancelliere che ha sempre riconosciuto i limiti della sua carica in campo diplomatico a favore della netta predominanza del Ministro degli Esteri, però attenzione se è vero che se il Segretario Reale potrrebbe racchiudere in se tutte queste cariche  poi diventerebbe oneroso gestirle, sicuramente trascurerebbe qualche aspetto, lo so bene io che mi concentro molto di più sulla amministrazione del Palazzo e affianco il Ministro solo come collaboratore eppure così facendo finisco per trascurare il più delle volte il mio compito di amministratore del Palazzo, con questo voglio dire che se pure occorre dare preminenza alle cariche in gratibus comunque serviranno cariche res parendo per curare altri aspetti, quindi partendo da quelle in gratibus rivedere le competenze e ottimizzarle e lasciando fare il resto alle cariche res parendo.

Circa il Ministero della Marina non credo che sia tanto inutile anzi il contrario e l'Ammiraglio Guderian ne inquadrò l'utilità alla perfezione e disse che lasciava a lui grande libertà di occuparsi esclusivamente di determinati aspetti prettamente amministrativo-strategico-militari senza il doversi occupare anche di problematiche politiche di cui invece si fa carico il Ministro che fa da collegamento tra Ammiragliato e Concilio. Abbiamo visto nella gestione delle operazioni di recupero dei nostri connazionali quanto sia stato utile, apparentemente può sembrare più logico e semplice far fare tutto all'Ammiraglio ma io invece credo che non sia così perchè si sovrappongono i due aspetti militare e politico ed entrambi assorbono molto, immaginate un Ammiraglio che deve pianificare interventi, operazioni navali, gestire l'Ammiragliato con tutte le sue problematiche e poi contemporaneamente deve venire anche in Concilio a discutere con gli altri ministri come fare per reperire fondi per coprire quella operazione e come gestire i problemi diplomatici che possono derivare da altre operazioni, sarebbe veramente complesso fare entrambe le cose, esattamente come per un Segretario Reale fare quello che fa un Ministro degli Esteri ed un Cancelliere.

In Sintesi: le cariche in gratibus sono quelle da prendere in considerazione come punto di partenza e a queste associarvi cariche res parendo, entrambe con competenze ben delienate, e si ritorna al discorso dello stilare dei regolamenti, che completino l'efficienza dell'azione del Concilio e del Governo di Sua Maestà

EDITATO: Scusate Ministro proprio non mi vuole entrare in testa me lo avete detto mille volte che non c'è più il titolo obbligatorio per l'ex pensionamento, però resta sempre il fatto che ogni due mesi abbiamo un nobile, più o meno, e questo ha generato un affollamento ed anche una perdiata di prestigio di questo status, come pure ogni Sovrano può nominare cinque Grandi, a breve sarà inflazionato anche questo titolo, fermo restando il giudizio della RAD com'è adesso abbinarci anche un giudizio basato sui fatti renderebbe il tutto più meritocratico ed anche meno facile sarebbe diventare nobile, il che non è un male.

Ciridonio ha scritto:

Nobiltà:
Obbligo Eccellenza (ex pensionamento) ad ex governatori ABOLITO (da quando sono araldo mi son sempre battuto per questo, è cosi dalla primavera)
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 12:07 pm

Fosco della Bruna ha scritto:
Circa il Ministero della Marina non credo che sia tanto inutile anzi il contrario e l'Ammiraglio Guderian ne inquadrò l'utilità alla perfezione e disse che lasciava a lui grande libertà di occuparsi esclusivamente di determinati aspetti prettamente amministrativo-strategico-militari senza il doversi occupare anche di problematiche politiche di cui invece si fa carico il Ministro che fa da collegamento tra Ammiragliato e Concilio. Abbiamo visto nella gestione delle operazioni di recupero dei nostri connazionali quanto sia stato utile, apparentemente può sembrare più logico e semplice far fare tutto all'Ammiraglio ma io invece credo che non sia così perchè si sovrappongono i due aspetti militare e politico ed entrambi assorbono molto, immaginate un Ammiraglio che deve pianificare interventi, operazioni navali, gestire l'Ammiragliato con tutte le sue problematiche e poi contemporaneamente deve venire anche in Concilio a discutere con gli altri ministri come fare per reperire fondi per coprire quella operazione e come gestire i problemi diplomatici che possono derivare da altre operazioni, sarebbe veramente complesso fare entrambe le cose, esattamente come per un Segretario Reale fare quello che fa un Ministro degli Esteri ed un Cancelliere.
Cancelliere, va bene tutto, ma la nostra flotta ha QUATTRO navi, di cui tolto gli ultimi dieci giorni nemmeno una solcava i mari dal giorno del varo. Il vostro discorso è valido per una struttura molto più complessa.

So benissimo che il Ministro è il referente politico, mentre l'Ammiraglio quello militare. Però a questo punto il Ministro della Difesa avrebbe bisogno un Capo di Stato Maggiore come controparte?

Io non metto in dubbio le capacità del ministro e dell'ammiraglio, anzi reputo entrambi ottimi elementi, capaci e dediti al Regno, ma il punto è ben alto. Per gestire 4 navi servono un ministro E un ammiraglio?

Per Ministro degli Esteri e Cancelliere vale la stessa cosa. Se non fosse per il gravoso lavoro che comporta gestire Napoli, il Cancelliere avrebbe il proprio incarico equamente smistato fra ministro degli esteri e segretario reale, quindi non servirebbe.

Sono persuaso che se ci mettiamo a tavolino e stiliamo l'elenco delle competenze di ognuno, alcuni si troveranno con una lista vuota o molto, molto, molto corta.


EDIT: Perchè non analizziamo la cosa stilando un organigramma e definiamo i poteri di ogni singola persona qui dentro?
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Rosarius

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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 02:07 pm

"Concordo per quanto riguarda l'organigramma."

Disse il Ministro.
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 05:06 pm

Magister la condizione in cui versa la marina militare si spera sia solo momentanea e che presto si riesca ad avere una flotta più significativa e soprattutto i ducati per muoverla, magari questo non potrà succedere in questo mandato ma di sicuro si potranno gettare le basi per il futuro Smile

Io comunque sarei cauto con le semplificazioni perchè a a livello teorico funzionano sempre ma poi all'atto pratico possono rivelarsi un disastro, poche persone che decidono può significare certo decisioni più veloci ma possono anche compiere scelte errate per decisioni prese alla svelta, inoltre la lentezze nelle decisioni fino ad oggi non mai dipesa dal numero di persone coinvolte nella discussione ma dalla complessità delle questioni da affrontare, dal tempo che prende un Sovrano per decidere, dalle risposte che devono arrivare dall'esterno, noi qui oggi in questo Concilio procediamo a passo di formica perchè la precedente Sovrana ha combinato tanti e tali guai che ci costringono in parte a rimediare a pasticci immensi, vedi Dreean, in parte ci ha paralizzato perchè senza ducati non possiamo fare nulla, a questo si è aggiunta la guerra civile a Venezia e in Albania, emeriti incapaci che non sanno gestire i loro nobili e via discorrendo, aggiungiamoci anche che abbiamo avuto un ministro della giustizia latitante che ci ha costretto a perdere un mese per cose che si potevano fare in un paio di giorni, tutte cose complesse che ci hanno costretto a discussioni estenuati per cercare di fare la cosa giusta o limitare i danni. Sfido chiunque a poter affrontare due o tre mesi così e a farlo velocemente senza errori, anzi a parte la latitanza dell'ex ministro della giustizia abbiamo lavorato bene e fino ad ora il Regno non è stato coinvolto in beghe o erroracci come si sono visti in passato che facevano mettere in discussione la credibilità della Corona.

Anzi io dico che si potrebbe assistere al contraio poche persone possono rallentare addirittura perchè le discussioni non evolvono velocemente, senza contare che discutere richiede tempo e se si accentrano più incarichi in poche mani gli oneri individuali aumentano per cui se discutono non operano e viceversa.


La mia carica e le mie mansioni sono stabilite dalla Costituzione

Citazione :
Articolo 23. Cancelliere
Il Cancelliere è il custode del Palazzo Reale di Napoli, sede della diplomazia siciliana, egli ha oneri e onori di amministratore del Palazzo e gestisce in accordo con il Re ed il Ministro degli Esteri la struttura della cancelleria, impegnandosi a tenerla sempre aggiornata e dinamica.
Il Cancelliere fa parte del Concilio Ristretto della Corona ed è scelto direttamente dal Sovrano in carica.
La sua persona è una delle più fidate del Regno ed è tenuta al rispetto del segreto ed alla riservatezza.
Il Cancelliere ha diritto ad applicare il suo sigillo sui trattati, come segno di continuità della diplomazia.
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 06:42 pm

Hemmet_jax ha scritto:
omissis......
So benissimo che il Ministro è il referente politico, mentre l'Ammiraglio quello militare. Però a questo punto il Ministro della Difesa avrebbe bisogno un Capo di Stato Maggiore come controparte?
.....omissis

Per l'amor del cielo,Magister, già siamo in troppi in Stato Maggiore Regio esclamò Dominique in tono tra il serio ed il faceto
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Hemmet_jax



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 07:35 pm

Fosco della Bruna ha scritto:
....


La mia carica e le mie mansioni sono stabilite dalla Costituzione

Citazione :
Articolo 23. Cancelliere
Il Cancelliere è il custode del Palazzo Reale di Napoli, sede della diplomazia siciliana, egli ha oneri e onori di amministratore del Palazzo e gestisce in accordo con il Re ed il Ministro degli Esteri la struttura della cancelleria, impegnandosi a tenerla sempre aggiornata e dinamica.
Il Cancelliere fa parte del Concilio Ristretto della Corona ed è scelto direttamente dal Sovrano in carica.
La sua persona è una delle più fidate del Regno ed è tenuta al rispetto del segreto ed alla riservatezza.
Il Cancelliere ha diritto ad applicare il suo sigillo sui trattati, come segno di continuità della diplomazia.
Ottimo!

Ora trovatemi spiegazione analoga per tutti gli altri Very Happy

Ah, Vi avverto fin da subito che il Magister non c'è, non c'è proprio la Corte nella Costituzione. Questo di per sè invalida anche il Senato e tutte le decisioni che il Senato ha avallato....

Ma questi sono sofismi Razz


Dicevamo, organigramma con spiegazione:

Cancelliere:

Il Cancelliere è il custode del Palazzo Reale di Napoli, sede della diplomazia siciliana, egli ha oneri e onori di amministratore del Palazzo e gestisce in accordo con il Re ed il Ministro degli Esteri la struttura della cancelleria, impegnandosi a tenerla sempre aggiornata e dinamica.
Il Cancelliere fa parte del Concilio Ristretto della Corona ed è scelto direttamente dal Sovrano in carica.
La sua persona è una delle più fidate del Regno ed è tenuta al rispetto del segreto ed alla riservatezza.
Il Cancelliere ha diritto ad applicare il suo sigillo sui trattati, come segno di continuità della diplomazia.

Ministro degli Interni:

Ministro degli Esteri:

Ministro della Difesa:

Ministro della Marina:

Ministro di Grazia e Giustizia:

Ministro dell'Economia:

Segretario Reale:

Tesoriere Reale:

Sovrintendente alle finanze:

Real Ammiraglio:


Magister della Corte Reale:

Inesistente nella Costituzione, se ne trova riferimento solamente nella legge n°4/1458 (molto dubbio il fatto che sia ancora valida essere pre-costituzionale):

Legge 4/1458 ha scritto:
...
Sarà diritto della Corte discutere e proporre al concilio emendamenti o nuove leggi di materie quali:

- araldica e nobiltà;
- adeguamenti o cambiamenti dei codici legislativi;
- esercito e marina.

....

La Corte farà capo al monarca in carica, il quale delegherà il Magister di seguire i lavori e le discussioni.
Il Magister dovrà essere scelto fra i membri dell'alta nobiltà appartenenti alla Corte.

Tale regolamentazione dovrà rispettare i principi base dettati dalla presente.
...

Il Magister avrà il diritto di sedere alla tavola del concilio ristretto della corona, sarà il portavoce della nobiltà duosiciliana e il collegamento fra la Corte ed il concilio.

Tutte le discussioni che avvengono all'interno della Corte dovranno rimanere riservate, salvo aver ricevuto il permesso del Magister o del monarca per pubblicarle all'esterno.

...

Scremiamo e non rimane nulla. La Corte non ha alcuna mansione reale e di conseguenza il Magister è una carica inutile. Ma continuiamo con gli altri. Sarebbe bello se, coma ha iniziato a fare il Cancelliere, ognuno di Voi riportasse l'articolo di legge o della Costituzione che sancisce i doveri e le prerogative della sua carica.

Dom, ma come fai a fare tutto da solo? (Scusate, ma dobbiamo scherzarci un po' su)

Ministro Rosarius, vi ho letto nell'altra discussione e mi preme dirvi che la mia non è una folle corsa al taglio dei posti di lavoro, vorrei solo rendere chiara e lineare la macchina burocratica. Voi stesso Vi siete interrogato, giustamente, su quali siano i Vostri compiti e come svolgerli. Questa è una domanda che deve trovare una risposta certa per legge. Personalmente ritengo che il Ministero di Grazia e Giustizia sia necessario e che non si accavalli con nessun altra carica, anzi è un necessario trait d'union fra le giustizie provinciali e rappresenta la corona..
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 08:15 pm

Io non condivido molto la linea generale esposta dal Magister e spero vogliate credermi se assicuro che non dico ciò perchè le poltrone della marina sembrano essere le prime destinate alla mannaia semplificatrice invocata Laughing 

Provo ad andare per punti... innanzitutto il Senato, sia il Marchese Hans che il Conte Ettore, hanno ricordato come me le desolanti prestazioni del passato assetto parlamentare composto dai 24 consiglieri, e il Ministro Conte Cyrille ci conferma che anche nell'attuale Camera dei Consigli, che raduna i 24, la situazione non è cambiata, l'assenteismo è padrone assoluto
Io la mia spiegazione a questo problema strutturale ho provato a darla, cioè che i 12 sono eletti su base provinciale per compiti di governo provinciale, volergli attribuire anche il potere legislativo per il Regno è un di più, che storicamente è rifiutato o considerato inutile dai suddetti
La soluzione Senato sarà perfettibile, ma supplisce ad un problema che era ed è reale

Altro... sinceramente non ho capito perchè leggi precostituzionali non sarebbero più valide, per definizione una legge è valida fino alla sua abrogazione o sostituzione e per inciso anche il CPR, precostituzionale sarebbe da considerarsi nullo?

Esprimo poi una considerazione più astratta, sulla linea generale, io non so se un Concilio composto da 5 persone sia più efficace di uno con 10 o 12, direi che tutto dipende dal Sovrano, che può decidere dopo aver udito un singolo parere oppure attendere che la discussione si protragga per lungo tempo, ma questo non dipende dal numero dei componenti il Concilio, non direttamente almeno

E uscendo da queste sale, ribadisco un concetto che mi è molto a cuore, cioè che un numero anche pletorico di persone impegnate per la Gloria Del Regno, anche in compiti di rango non elevatissimo, non è un male, crea condivisione di un idea unitaria, direi popolare, di Regno, coinvolgimento e attenzione verso una Istituzione spesso astratta, lontana, come la Corona
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 10:14 pm

Ho scritto qualcosa inerente a questa discussione in un'altra discussione,comunque secondo me il tutto si può riassumere cos^
re-->principi-->nobiltà.

Le uniche(o perlomeno reputo tali) spese del regno sono militari,
ora che si debbano pagare persone per servire il regno per me è una cosa più da mercenario.
La nobiltà è patriottismo e quindi una cosa contraria al mercenario
La nobiltà è difesa del territorio

Che senso hanno sti giuramenti di fedeltà se questa fedeltà non può essere dimostrata?
hai giurato fedeltà?bene,sii fedele e fa ciò che ti ordino.
Vuoi essere nobile? prestami una,due,tre settimane all'anno della tua vita
Non lo vuoi fare? pagami l'esenzione quanto il costo di un soldato.

Ps: tutto ciò è storicamente stato

partendo da questo principio il resto sono solo conseguenze:
commisurare il titolo in base ai giorni di servizio prestati,alle persone portate,alle dimensioni delle navi portate,al numero di marinai portati ecc ecc
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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 10:20 pm

Evitiamo di creare casini nobiltà militare che e una cosa che sinceramente non ci piace. Riteniamo più che altro giusto che la nobiltà intervenga ma deve ricevere comunque dei diritti migliorativi perché altrimenti ha solo doveri e non è cosa che vogliamo che succeda.
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arkangelo



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MessaggioTitolo: Re: Considerazioni sul Regno Considerazioni sul Regno Empty22/11/13, 10:33 pm

Ho espresso la mia opinione,niente di più che quello.
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