Ennesimo insulto fiorentino

http://forum.iregni.com/viewtopic.php?t=2145151

intendiamo scrivere un comunicato alla Contessa Pattilia_ e al Re d'Armi Imperiale Ghami per informarli di questi numerosi insulti nei confronti del regno.

Citazione :

All'Attenzione di Sua Altezza Ghami von von Harlau,
Re d'Armi Imperiale,
Principe di Pomerania,
All'Attenzione di Sua Grandezza Selene Ludovisi,
Maresciallo d'Armi Imperiale,
Contessa di Borbera e Sestri Levante,

Noi, Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea,
Regina del Regno delle Due Sicilie,

Con questa lettera siamo qui ad esprimervi il nostro sconcerto a seguito delle numerose offese pronunciate da nobili facenti parte dell'Impero. La Goccia che ha fatto traboccare il vaso della nostra pazienza sono state le parole scritte dal Lorenzo Ottaviano de Medici "Relorenzo" Visconte della Val di Lima, Barone di Valle e Cavaliere di Benemerenza della Repubblica Fiorentina. Egli, in una lettera rivolta all'intera popolazione fiorentina, sigillata con sigillo di ceralacca verde per dimostrarne l'importanza, ha insultato il nostro Regno e in special modo una nostra Provincia, la Terra di Lavoro. Utilizzando parole come "Obbrobriosa Terra di Lavoro" o "Valli selvagge del Sud". Queste sono solo alcune delle frasi offensive rivolte al Nostro Regno. Da sempre Amico e fedele alleato dell'Impero.

Per il rispetto all'amicizia che lega i nostri due popoli da tempo immemore chiediamo all'impero una dura presa di posizione contro coloro che insultano un Regno amico.

Per completezza vi alleghiamo la lettera che il Visconte ha pubblicato nella pubblica piazza di Firenze

Citazione :

Antica Legatoria di Benabbio, Val di Lima





Addì 20 Ottobre 1461,
Villa di Follonica, Baronia di Valle, Piombino



Alla cortese attenzione della Viscontessa di Tegoleto , Patrizia Perla della Groana e al Popolo Fiorentino tutto,

Io Lorenzo Ottaviano de' Medici, nei panni di Visconte della Val di Lima, Barone di Valle e Cavaliere di Benemerenza della Gloriosa e Magnifica Repubblica Fiorentina, voglio presentare i miei ringraziamenti alla Viscontessa, nonchè Consigliera Repubblicana, Patrizia.
Viscontessa Vi ringraziamo per la vostra candidatura e per la maturità e l'eleganza con cui ritirate la stessa, nonostante preferissimo largamente vederVi sull'alto scranno ancora una volta, Vi ringraziamo di rappresentare parte del popolo fiorentino a codesto modo, ma soprattutto Vi ringraziamo per aver difeso l'onore della nostra Meravigliosa Repubblica dai vili e a dir poco offensivi paragoni fatti con l'obrobriosa terra di lavoro duosiciliana dal consigliere del partito federativo di cui è bene dimentichi il nome e al quale consiglio di sciacquasrsi la bocca prima di nominare questa terra e anche solo pensare di poterla mettere a confronto con tali abomini che avventatamente chiamano terra solamente perchè tale parola è parte del suo nome.
Rivolgendo poi parola allla consigliera PFF;
probabilmente ad una straniera come voi parrà strana questa missiva, ma un patriota come il sottoscritto la ritiene vitale.
Vi consigliamo poi di guardarvi dal giudicare male o di dubitare di chi, straniero come voi, ha avuto la decenza di ripudiare le nobilitazioni duosiciliane per mettersi poi al servizio della nostra tanto Gloriosa quanto Superiore Repubblica.
Come Nobile m ritengo offeso dalle Vostre parole e come Nobile vi chiedo di non ripetere spiacevoli errori, poichè adesso siete a Firenze e se non la onorate e rispettate come noi tutti, potrete certamente trovare più ospitalità nelle valli selvagge a sud di Montepulciano.

Non rispondete a questa missiva, poichè non ci cureremo di leggerla, utile è sapere che gli interessati sappiano

Cordialmente






Ps: il colore del sigillo sottolinea l'importanza di tale sentimento leso e difeso.

Come potrete leggere, le offese sono troppo dure perché il Regno possa rimanerne impassibile.

Sicura che prenderete i dovuti provvedimenti contro coloro che minano l'amicizia che lega l'Impero e il Regno delle Due Sicilie,

Vi porgiamo i nostri più distinti saluti,

Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea
Regina del Regno delle Due Sicilie

L'indirizzo che avete dato non sono riuscito a raggiungerlo, ma sulla vostra missiva non ho altro da aggiungere, sono senza parole, volete che la inoltri a vostro nomeo avete gia provveduto? se devo provvedere io la invio direttamente in araldica imperiale (forum 1)

Cancelliere prima di postare aggiungete che vogliamo come pena la confisca dei feudi.

Vostra Maestà permettetemi di farvi notare una cosa: la missiva che avete scritto è più che chiara e completa, se fosse la RAD potreste avanzare una simile richiesta ad una araldica straniera suonerebbe offensiva come richiesta perchè non sono sottoposte al vostra autorità, rischiate di ottenere un effetto contrario, potete denunciare ma poi dovrà essere l'araldica ad aprire un processo e ad emettere un verdetto, se non lo farà, o non vi riterrete soddisfatta, vi appellerete direttamente all'Imperatore affinchè venga fatta giustizia e lavata l'offesa.

Se mi permettete, io suggerirei di dire una cosa del genere:

Aurora_ ha scritto:

Noi, Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea,
Regina del Regno delle Due Sicilie,

Con questa lettera siamo qui ad esprimervi il nostro sconcerto a seguito delle numerose offese pronunciate dall'Impero per voce di alcuni suoi nobili.

Lorenzo Ottaviano de Medici "Relorenzo" Visconte della Val di Lima, Barone di Valle e Cavaliere di Benemerenza della Repubblica Fiorentina, in una lettera rivolta all'intera popolazione fiorentina, sigillata con sigillo di ceralacca verde per dimostrarne l'importanza, ha insultato il nostro Regno e in special modo una nostra Provincia, la Terra di Lavoro. Utilizzando parole come "Obbrobriosa Terra di Lavoro" o "Valli selvagge del Sud". Queste sono solo alcune delle frasi offensive rivolte al Nostro Regno.

Dobbiamo credere che questa sia l'opinione che l'Impero ha del Nostro Regno, da sempre amico e alleato, oppure questi nobili stanno tradendo la fiducia che l'Imperatore ha posto in loro affidandogli un feudo e pronunciano sciocchezze dettate dall'ignoranza e la vanagloria?

ect.

Così facendo carichiamo di responsabilità l'impero e dovrà per forza reagire

Mi piace^^

Concordo, eccellente, li mettete con le spalle al muro.

allego anche la lettera dell'offensore?

sarebbe da tradurre per inviarla anche al Re d'Armi (in tedesco o in inglese da quello che ho visto)

Hemmet_jax ha scritto:

Se mi permettete, io suggerirei di dire una cosa del genere:

Aurora_ ha scritto:

Citazione :

[rp]

REGNO DELLE  DUE SICILIE

All'Attenzione di Sua Altezza Ghami von von Harlau,
Re d'Armi Imperiale,
Principe di Pomerania,

All'Attenzione di Sua Grandezza Selene Ludovisi,
Maresciallo d'Armi Imperiale,
Contessa di Borbera e Sestri Levante,

Noi, Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea, Regina del Regno delle Due Sicilie,

Con questa lettera siamo qui ad esprimervi il nostro sconcerto a seguito delle numerose offese pronunciate dall'Impero per voce di alcuni suoi nobili.

Lorenzo Ottaviano de Medici "Relorenzo" Visconte della Val di Lima, Barone di Valle e Cavaliere di Benemerenza della Repubblica Fiorentina, in una lettera rivolta all'intera popolazione fiorentina, sigillata con sigillo di ceralacca verde per dimostrarne l'importanza, ha insultato il nostro Regno e in special modo una nostra Provincia, la Terra di Lavoro. Utilizzando parole come "Obbrobriosa Terra di Lavoro" o "Valli selvagge del Sud". Queste sono solo alcune delle frasi offensive rivolte al Nostro Regno.

Dobbiamo credere che questa sia l'opinione che l'Impero ha del Nostro Regno, da sempre amico e alleato, oppure questi nobili stanno tradendo la fiducia che l'Imperatore ha posto in loro affidandogli un feudo e pronunciano sciocchezze dettate dall'ignoranza e la vanagloria?

In Attesa della Vostra risposta Vi porgo i miei saluti

Scritto a Castel Nuovo, Napoli, il XX Giorno di Ottobre, 1461.

Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea
Regina del Regno delle Due Sicilie,
Contessa di Atri,
Viscontessa Reale di Crotone,
Signora di Rocca di Botte

[/rp]

ect.

Così facendo carichiamo di responsabilità l'impero e dovrà per forza reagire

In qualità di principe dell'obbrobriosa Terra di Lavoro vorrei staccare il collo di quel mentecatto: posso? 

Sono shoccata.
Senza altre parole.

le mie parole non possono esprimere sentimenti diversi dai Vostri Maestà, e da quelli di tutti gli intervenuti,
Forse il Magister, leggendo tali insulti avrà ripensato, come me, ad una altra vicenda in cui i fiorentini mostrarono il medesimo sprezzo e arroganza verso il Regno ed i suoi nobili

Ministro, avete ragione ovviamente. Ancor più se pensate che fu proprio Relorenzo come Signore di Firenze a ordinare il mio affondamento.

Come ho detto a Sua Maestà in privato, sono in credito di una vita da parte del fellone, quindi se il Governatore Arkangelo ha bisogna di manodopera per accorciarlo dell'inutile escrescenza che ha in mezzo alle spalle, mi offro volontario.

Ah che bello questo è l'Hemmet che conosco  

Non credo di dover aggiungere altro  

Per me potete mandarlo^^

provvedo

inviata, scusate il ritardo ma dovevo avere dei chiarimenti, richiesti in privato, da Sua Maestà

Rimostranze ufficiali all'Araldica Imperiale

Firenze continua a insultarci e il Principe Anubi non dice nulla U_U

Se chiudessimo commerci, frontiere e approdi? Tanto non hanno bisogno dei nostri prodotti di scarsa qualità o dei nostri porti di legno marcio u.u

Maestà, gli insulti che si perpetuano sono espressi da alcune teste calde, benchè nobili fiorentini, non dalla Repubblica in quanto tale ed a quanto mi è dato capire espressi in missive private in teoria note al solo destinatario, nonostante evidenti fughe di notizie debbano esserci state...

Io propongo a voi ed al Magister di portare la Vostra e nostra indignazione in Corte Reale, credo che si troveranno molti vostri nobili feudatari che vorranno difendere l'onore delle nostre terre, anche facendo assaggiare polvere, sangue e sudore a tali ceffi in qualche lizza...

Una ad esempio sono io. Una bella lizza ci sta sempre  

Concordo con quanto detto dal Ministro Vasa, ho ricevuto in privato missive di solidarietà di dissociazione da quegli atteggiamenti, la parte sana della Repubblica non condivide.