Il nero stallone da guerra si fermo' con una lieve impennata poi, appena ebbe rimesso a terra gli arti anterirori, scartò leggermante verso sinistra mentre il suo cavaliere lo faceva voltare per assistere al meraviglioso spettacolo che gil si parava innanzi.
Il mare calmo aveva un colore che variava dall'azzurro cielo, al blu notte sino al verde acqua. Alcune piccole imbarcazioni, probabilmente di pescatori di ritorno dalla loro lunga nottate di lavoro,si stavano muovendo placidamente verso il grandioso porto dell'antica citta Partenopea.
Sopra tutto questo vegliava, immobile, saggio e maestoso, il padrone di questi luoghi......il Vesuvio
Il cavaliere respiro' profondamente, assaporando sino al massimo della capacità dei suoi polmoni la profumata aria di mare.
Voltandosi leggermente indietro vide che la nera carrozza, adornata col suo blasone personale e la quercia dorata dei Della Rovere, stava sopragiungendo veloce e sicura lungo la strada. Sui lati di essa vegliavano sicuri i sei cavalieri di scorta che erano stati assegnati dalla Repubblica al loro piccolo convoglio.
Dietro essi sopragiungevano altri otto cavalieri, dai colori bianco blu e con il blasone dell'Aquila d'Abruzzo, che il Principe Oneiros aveva gentilmente messo a disposizione per accompagnarli nel viaggio da L'Aquila a Napoli.
Annuendo soddisfatto il giovane cavaliere Ingauno riprese il cammino, allontanandosi dalla riva accingendosi a risalire il piccolo declivio che lo avrebbe portato alle porte dello splendido ed elegante palazzo dove da ora, sino a fine nomina, avrebbe ospitato i suoi lavori diplomatici.
Quando la grande costruzione si palesò finalmente alla sua vista dimostrò di essere sin troppo degna delle lodi che ad essa venivano rivolte da viaggiatori, nobili e personaggi che avevano avuto il piacere di essere ospitati tra le sue mura.
Col candido mantello danzante alle sue spalle, in netto contrasto col nero abito del giovane e il nero manto del suo destriero, avanzo al passo per gli ultimi metri di questo lungo viaggio, venendo infine notato e intercettato da due delel guardie aramte che vegliavano l'ingresso della costruzione.
"Benvenuto a Napoli Sir", disse una di esse con cortesia ma ad Altair no sfuggì il suo sguardo vigile e sospettoso," potete per favore dichiarare la vostra identità e il motivo che vi ha spinto sino alle soglie di questo palazzo?".
"Certamente", ribattè il cavaliere mentre con una mano estraeva da una delle borse della sella un rotolo di pergamena," Sono Maximilian Von Vitskar Delle Rovere, ambasciatore della Repubblica di Genova per il Regno delle Due Sicilie."
"Queste sono le mie credenziali", continuò poi srotolando la pergamena davanti alle due guardie."Nella carrozza che mi segue viaggiano la mia scudiera e il mio aiutante. Chiedo cortesemente di essere ricevuto da chi di dovere e che possano essere messe a disposizione delle stanza per la mia guardia personale."