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 Il punto della situazione

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F. Petrus

F. Petrus

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MessaggioTitolo: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty24/10/12, 12:28 am

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Manifesto Programma del Conte Ferenç Petrus Vasa degli Asdurgi, per l'elezione al Trono delle Due Sicilie

A pubblica utilità e informazione, si divulga il qui presente documento, che impegna il sottoscritto Ferenç Petrus Vasa degli Asdurgi, Conte di Mignano e pretendente al Trono del Regno delle Due Sicilie, al suo rispetto e al suo compimento col massimo delle energie che avrà a disposizione qualora l'Altissimo lo chiamasse a tale alto compito.

I. Circa la Fede e la Chiesa Aristotelica.

E' sommo interesse nostro e del Popolo delle Due Sicilie giungere a una soluzione delle controversie giuridiche con la Chiesa, a causa delle quali vari articoli del Concordato e alcuni accordi dovettero essere sospesi a tempo indeterminato.
Vogliamo quindi che torni concordia nelle Due Sicilie fra la Chiesa ed il Secolo.
Tale concordia non può che essere raggiunta su queste basi principali:

- riconoscimento delle libertà fondamentali dei cittadini in materia di adesione alla fede; benchè l'Aristotelismo rimanga giustamente religione di Stato, non possono farsi distinzioni fra battezzati e non battezzati per quanto riguarda gli incarici pubblici e secolari;

- lo Spinozismo, pur non essendo riconosciuto come Chiesa, avrà garantito a tempo indeterminato il diritto di culto libero e pubblico; lo Spinozismo è un'eterodossia tradizionale delle Due Sicilie, ed il Regno non ha interesse o guadagno nel perseguitarla come eretica; la stessa conversione di non battezzati allo Spinozismo deve essere tollerata ampiamente, senza limiti di tempo o di luogo, come accadde in passato durante la Primazia di Raniero Borgia detto Quarion;

- le altre eterodossie giudicate e sanzionate in modo grave dalla chiesa saranno perseguite qualora dovessero riaffiorare come un tempo fecero sotto la guida del Becchino d'Abruzzo; ciò verrà garantito riconoscendo le ordinarie facoltà giuridiche alla Chiesa sui suoi fedeli e sacerdoti, su basi che non siano dannose o d'intralcio alla giustizia secolare nel suo complesso, e mantenendo chiaro il rispetto delle norme stabilite nella Carta dei Giudici;

- lo status episcopale avrà le stesse tutele usate per quello nobiliare;

- trasferimento della competenza del dialogo con la Chiesa locale e della situazione della suddetta dal Ministero degli Esteri al Ministero degli Interni, come logico che sia.

II. Una Nuova Costituzione del Regno.

In questi ultimi mesi si è registrata l'inefficienza dell'attuale Costituzione. Verrà promosso un incontro, moderato dalla Chiesa, fra Corona, Consigli, Nobiltà e Municipi per stabilire un nuovo assetto istituzionale e legale che:

- riconosca le vere esigenze del Popolo delle Due Sicilie in materia di rappresentatività; infatti, il pluralismo rafforza le istituzioni e ne legittima gli atti;

- riconosca la realtà del Regno, ossia della presenza di un'aristocrazia che richiede a gran voce maggior equilibrio fra i suoi doveri e i suoi diritti;

- elimini le contraddizioni formali e sostanziali con cui abbiamo convissuto sino ad oggi;

- rafforzi la posizione del Monarca nell'esecutivo, tutelando però le legittime autonomie provinciali;

- elimini le ingerenze dell'esecutivo all'interno del Parlamento;

- favorisca maggior integrazione fra le due Province di Abruzzo e Terra di Lavoro.

- indebolisca l'aspetto collegiale del Concilio della Corona, che ha spesso portato a gravi turbolenze al suo interno.

III. Sulla costruzione della Marina Militare.

E' indispensabile partire dai lavori già iniziati per portarli a compimento con l'allestimento di una Marina Militare delle Due Sicilie potente e ben organizzata.
Stimiamo necessarie per la tutela dei traffici marittimi, della difesa delle coste e dell'intervento oltre mare circa tre caracche militari e sei galee da guerra, che speriamo di poter realizzare in gran parte nell'arco del nostro mandato, se l'Altissimo ce lo consentirà.
Alcune basi del lavoro futuro saranno le seguenti:

- nomineremo un Ministro della Marina per curare da vicino i lavori di realizzazione e organizzazione dell'armata di mare;

- ogni nobile che possiede una nave, potrà cederne l'uso al Regno, mantenendone il comando come ufficiale o, in caso contrario, ricevendo un acconto in moneta.

- promuoveremo l'istituzione di un'aristocrazia dei mari: chiunque ceda una nave necessaria al Regno, riceverà un titolo nobiliare adeguato, tenendo conto del suo passato e del suo spirito.

IV. Circa l'economia.

Ormai la sovrapproduzione rischia di diventare un paradiso perduto per il nostro Popolo. Quei settori produttivi in cui il Regno è ancora competitivo devono essere oggetto di investimenti, ampliando i traffici commerciali, soprattutto con Repubblica di Siena e Regno d'Aragona.
Tale interesse verrà promosso attraverso il dialogo e la creazione di progetti condivisi fra Corona, Province e Municipi. Certamente è opportuno favorire un aumento della produttività abbinata a un abbassamento sostenibile del prezzo, per il raggiungimento dei fini suddetti, grazie ai quali, se troveremo l'unione d'intenti fra gli interessi della popolazione duosiciliana, otterremo sia maggiori guadagni per i produttori, grazie al commercio, sia risparmio per i consumatori, grazie al deprezzamento
Favoriremo inoltre la produzione di beni di lusso, un mercato interamente da sviluppare all'interno del Regno.

V. Ulteriori parole circa la Nobiltà e l'Araldca.

"A parità di servizio, parità di gratificazione."
In promozione al servizio garantito per il futuro o dimostrato in passato, è giusto, equo e conveniente come mezzo di incoraggiamento, che i notabili membri della nobiltà ricevano le giuste gratificazioni, proporzionate, è opportuno ricordarlo, al servizio dato al nostro Regno.
Ovviamente tali gratificazioni saranno decise con la partecipazione della nobiltà stessa, non elargiti senza cognizione di causa.
In particolare garantiremo sempre più la proprietà legittima dei feudi. Nessuno dovrà più avere il timore, fondato o meno che sia, di un esproprio del proprio feudo. In merito a ciò è nostro interesse rivedere anche le norme sull'eredità, per evitare errori futuri e rimediare a criticità attuali.
I membri di famiglie Alto Borghesi o superiori avranno inoltre il diritto ad acquisire terre dalla Corona o dalle Province, sul modello feudale polacco.

E' inoltre necessario ed utile normare l'amministrazione delle Province Res Parendo, meno urbanizzate delle Province In Gratibus del settentrione duosiciliano.
E' più che giusto che la Corona ricompensi i suoi servitori con terre della Corona, non ricorrendo più ai feudi laburini e abruzzesi, sempre più densamente feudalizzati.

VI. Sullo stato dell'esercito.

Sventuratamente, sempre meno sono interessati al servizio nell'Esercito del Regno. Mancanza d'informazione, scarsa attenzione da parte delle amministrazioni locali, e lo stesso nostro stato di pace quasi perpetua, hanno causato e causano l'infiacchimento di alcune strutture militare e un andamento paurosamente altalenante della manodopera militare.
Le soluzioni che proponiamo sono: informazione capillare sulla vita militare, incoraggiamento tramite i tribuni municipali, privilegi socio-economici ai soldati da concordarsi con le Province e promozioni per l'impegno di soldati e ufficiali, tramite onorificenze che attestino l'impegno e il valore dei migliori.

VII. Sulla Responsabilizzazione del Popolo.

"Libertà è partecipazione".
Non solo le Istituzioni devono comprendere maggiormente i migliori elementi del Popolo, ma è motivo di arricchimento che si tengano con un'opportuna frequenza delle discussioni circa le politiche del Regno nella pubblica piazza.

Favoriremo il lavoro di discussione di una Commissione pubblica per la stesura di una nuova Costituzione, come venne proposto da messer Robermir.

Nel caso in cui, in futuro, non ci fosse disponibilità di tempo da parte della Corona, garantiamo come minimo un giorno periodico dedicato ai chiarimenti coi cittadini e alla risoluzione delle controversie della plebe.

VIII. Esteri e Diplomazia.

E' nel nostro programma una riforma interna del Ministero e di lavorare nel riempimento dei quadri amministrativi. Abbiamo un'idea ben chiara della situazione, sia per via delle esperienze pregresse, sia per le conoscenza dei pareri di alcuni ambasciatori.
Ma soprattutto miriamo ad importanti conquiste sul piano diplomatico, tornando alla politica interrotta mesi fa:
- promozione della diplomazia e dell'intesa fra Sovrani;
- rinsaldamento dei legami con gli alleati storici del Regno;
- disimpegno da alcune forme di co-operazione poco vantaggiose;
- stringere forti legami coi Regni di Francia, Portogallo e Castiglia a Occidente, con l'Ungheria a Oriente;
- in Italia abbiamo intenzione di garantirci un sistema diplomatico in cui il Regno sia integrato in posizione preminente, garantendo lo status quo in modo di potersi dedicare a politiche ed imprese a livello europeo.

IX. Demografia.

Grave problema per il Regno è la riduzione di cittadini duosiciliani. Ne risentono in primo luogo i rendimenti delle miniere. E' necessario che la Corona s'impegni nel favorire l'immigrazione nel Regno.
Tale immigrazione può essere promossa solo attraverso tre conquiste intermedie:
- miglioramento delle possibilità di autopromozione nel Regno;
- garanzie ai nobili;
- informazione di questi dati di fatto e offerte di rimborso, in relazione alle future disponibilità economiche, sui costi di trasferimento.

X. Del Prestigio.

Oltre a stabilire un corte itinerante per l'aumento del prestigio in ogni Provincia In Gratibus, riprenderemo con nuovo vigore il mecenatismo regia come venne promosso dall'allora Regina Madonnaluna.

Facciamo inoltre un punto d'onore sull'abbandono definitivo dei "ritratti", conosciuti col termine inglese di "screen" come mezzo di controllo (inefficace) nei processi e sui Sindaci. Tale progresso è stato anticipato sia in Terra di Lavoro, sotto la Governatrice Contessa Maryam Hannover, sia in Abruzzo, durante il mandato del Governatore Flapjack.
Affianco ai resoconti esposti sulla parola, verranno intensificati i controlli dei funzionari In Gratibus.

XI. Del Diritto.

Ci rifaremo ai principi di difesa del Diritto già enunciati dal sottoscritto ne "La Nuova Polis".
Sintetizzo le tre massime che avrei voluto comunicare con quel trattato perduto:
1. solo grazie allo Stato viviamo in un relativo benessere;
2. lo Stato funziona ed è legittimato dall'osservanza del Diritto;
3. il Popolo ha interesse e guadagno nel servire uno Stato che agisca nel rispetto del Diritto.
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Fabioilbello



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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty25/10/12, 01:08 am

Riporto quello che ancora non è stato completato:

- le altre eterodossie giudicate e sanzionate in modo grave dalla chiesa saranno perseguite qualora dovessero riaffiorare come un tempo fecero sotto la guida del Becchino d'Abruzzo; ciò verrà garantito riconoscendo le ordinarie facoltà giuridiche alla Chiesa sui suoi fedeli e sacerdoti, su basi che non siano dannose o d'intralcio alla giustizia secolare nel suo complesso, e mantenendo chiaro il rispetto delle norme stabilite nella Carta dei Giudici;

- lo status episcopale avrà le stesse tutele usate per quello nobiliare;

- ogni nobile che possiede una nave, potrà cederne l'uso al Regno, mantenendone il comando come ufficiale o, in caso contrario, ricevendo un acconto in moneta.

- promuoveremo l'istituzione di un'aristocrazia dei mari: chiunque ceda una nave necessaria al Regno, riceverà un titolo nobiliare adeguato, tenendo conto del suo passato e del suo spirito.

- In particolare garantiremo sempre più la proprietà legittima dei feudi. Nessuno dovrà più avere il timore, fondato o meno che sia, di un esproprio del proprio feudo. In merito a ciò è nostro interesse rivedere anche le norme sull'eredità, per evitare errori futuri e rimediare a criticità attuali.
I membri di famiglie Alto Borghesi o superiori avranno inoltre il diritto ad acquisire terre dalla Corona o dalle Province, sul modello feudale polacco.

IX. Demografia e XI. Del Diritto. in toto anche se il secondo non mi pare molto chiaro.
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F. Petrus

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty05/11/12, 08:06 pm

Abbiamo fatto un sommario resoconto per cercare di velocizzare i tempo. Ogni Ministro cerchi di mandare avanti questo programma, e apra discussioni in Concilio se ritiene necessario confrontarsi con Noi.

Obbiettivo raggiunto.

Questo può essere compiuto agevolmente.

Questo è in corso d'opera, ma non è chiaro se si riuscirà a portarlo a compimento.

Questo probabilmente sarà lasciato incompleto.

Questo punto non figura più in programma, in quanto è superato o è ritenuto poco importante rispetto ad altre priorità.

La Corona ha fatto il suo ed ora è competenza altrui.

F. Petrus ha scritto:
Citazione :
Manifesto Programma del Conte Ferenç Petrus Vasa degli Asdurgi, per l'elezione al Trono delle Due Sicilie

A pubblica utilità e informazione, si divulga il qui presente documento, che impegna il sottoscritto Ferenç Petrus Vasa degli Asdurgi, Conte di Mignano e pretendente al Trono del Regno delle Due Sicilie, al suo rispetto e al suo compimento col massimo delle energie che avrà a disposizione qualora l'Altissimo lo chiamasse a tale alto compito.

I. Circa la Fede e la Chiesa Aristotelica.

E' sommo interesse nostro e del Popolo delle Due Sicilie giungere a una soluzione delle controversie giuridiche con la Chiesa, a causa delle quali vari articoli del Concordato e alcuni accordi dovettero essere sospesi a tempo indeterminato.
Vogliamo quindi che torni concordia nelle Due Sicilie fra la Chiesa ed il Secolo.
Tale concordia non può che essere raggiunta su queste basi principali:

- riconoscimento delle libertà fondamentali dei cittadini in materia di adesione alla fede; benchè l'Aristotelismo rimanga giustamente religione di Stato, non possono farsi distinzioni fra battezzati e non battezzati per quanto riguarda gli incarici pubblici e secolari;

- lo Spinozismo, pur non essendo riconosciuto come Chiesa, avrà garantito a tempo indeterminato il diritto di culto libero e pubblico; lo Spinozismo è un'eterodossia tradizionale delle Due Sicilie, ed il Regno non ha interesse o guadagno nel perseguitarla come eretica; la stessa conversione di non battezzati allo Spinozismo deve essere tollerata ampiamente, senza limiti di tempo o di luogo, come accadde in passato durante la Primazia di Raniero Borgia detto Quarion;

- le altre eterodossie giudicate e sanzionate in modo grave dalla chiesa saranno perseguite qualora dovessero riaffiorare come un tempo fecero sotto la guida del Becchino d'Abruzzo; ciò verrà garantito riconoscendo le ordinarie facoltà giuridiche alla Chiesa sui suoi fedeli e sacerdoti, su basi che non siano dannose o d'intralcio alla giustizia secolare nel suo complesso, e mantenendo chiaro il rispetto delle norme stabilite nella Carta dei Giudici;


- lo status episcopale avrà le stesse tutele usate per quello nobiliare;

- trasferimento della competenza del dialogo con la Chiesa locale e della situazione della suddetta dal Ministero degli Esteri al Ministero degli Interni, come logico che sia.

II. Una Nuova Costituzione del Regno.

In questi ultimi mesi si è registrata l'inefficienza dell'attuale Costituzione. Verrà promosso un incontro, moderato dalla Chiesa, fra Corona, Consigli, Nobiltà e Municipi per stabilire un nuovo assetto istituzionale e legale che:

- riconosca le vere esigenze del Popolo delle Due Sicilie in materia di rappresentatività; infatti, il pluralismo rafforza le istituzioni e ne legittima gli atti;

- riconosca la realtà del Regno, ossia della presenza di un'aristocrazia che richiede a gran voce maggior equilibrio fra i suoi doveri e i suoi diritti;

- elimini le contraddizioni formali e sostanziali con cui abbiamo convissuto sino ad oggi;

- rafforzi la posizione del Monarca nell'esecutivo, tutelando però le legittime autonomie provinciali;

- elimini le ingerenze dell'esecutivo all'interno del Parlamento;

- favorisca maggior integrazione fra le due Province di Abruzzo e Terra di Lavoro.

- indebolisca l'aspetto collegiale del Concilio della Corona, che ha spesso portato a gravi turbolenze al suo interno.


III. Sulla costruzione della Marina Militare.

E' indispensabile partire dai lavori già iniziati per portarli a compimento con l'allestimento di una Marina Militare delle Due Sicilie potente e ben organizzata.
Stimiamo necessarie per la tutela dei traffici marittimi, della difesa delle coste e dell'intervento oltre mare circa tre caracche militari e sei galee da guerra, che speriamo di poter realizzare in gran parte nell'arco del nostro mandato, se l'Altissimo ce lo consentirà.

Alcune basi del lavoro futuro saranno le seguenti:

- nomineremo un Ministro della Marina per curare da vicino i lavori di realizzazione e organizzazione dell'armata di mare;

- ogni nobile che possiede una nave, potrà cederne l'uso al Regno, mantenendone il comando come ufficiale o, in caso contrario, ricevendo un acconto in moneta.

- promuoveremo l'istituzione di un'aristocrazia dei mari: chiunque ceda una nave necessaria al Regno, riceverà un titolo nobiliare adeguato, tenendo conto del suo passato e del suo spirito.


IV. Circa l'economia.

Ormai la sovrapproduzione rischia di diventare un paradiso perduto per il nostro Popolo. Quei settori produttivi in cui il Regno è ancora competitivo devono essere oggetto di investimenti, ampliando i traffici commerciali, soprattutto con Repubblica di Siena e Regno d'Aragona.
Tale interesse verrà promosso attraverso il dialogo e la creazione di progetti condivisi fra Corona, Province e Municipi.
Certamente è opportuno favorire un aumento della produttività abbinata a un abbassamento sostenibile del prezzo, per il raggiungimento dei fini suddetti, grazie ai quali, se troveremo l'unione d'intenti fra gli interessi della popolazione duosiciliana, otterremo sia maggiori guadagni per i produttori, grazie al commercio, sia risparmio per i consumatori, grazie al deprezzamento
Favoriremo inoltre la produzione di beni di lusso, un mercato interamente da sviluppare all'interno del Regno.


V. Ulteriori parole circa la Nobiltà e l'Araldca.

"A parità di servizio, parità di gratificazione."
In promozione al servizio garantito per il futuro o dimostrato in passato, è giusto, equo e conveniente come mezzo di incoraggiamento, che i notabili membri della nobiltà ricevano le giuste gratificazioni, proporzionate, è opportuno ricordarlo, al servizio dato al nostro Regno.
Ovviamente tali gratificazioni saranno decise con la partecipazione della nobiltà stessa, non elargiti senza cognizione di causa.
In particolare garantiremo sempre più la proprietà legittima dei feudi. Nessuno dovrà più avere il timore, fondato o meno che sia, di un esproprio del proprio feudo. In merito a ciò è nostro interesse rivedere anche le norme sull'eredità, per evitare errori futuri e rimediare a criticità attuali.

I membri di famiglie Alto Borghesi o superiori avranno inoltre il diritto ad acquisire terre dalla Corona o dalle Province, sul modello feudale polacco.

E' inoltre necessario ed utile normare l'amministrazione delle Province Res Parendo, meno urbanizzate delle Province In Gratibus del settentrione duosiciliano.
E' più che giusto che la Corona ricompensi i suoi servitori con terre della Corona, non ricorrendo più ai feudi laburini e abruzzesi, sempre più densamente feudalizzati.

VI. Sullo stato dell'esercito.

Sventuratamente, sempre meno sono interessati al servizio nell'Esercito del Regno. Mancanza d'informazione, scarsa attenzione da parte delle amministrazioni locali, e lo stesso nostro stato di pace quasi perpetua, hanno causato e causano l'infiacchimento di alcune strutture militare e un andamento paurosamente altalenante della manodopera militare.
Le soluzioni che proponiamo sono: informazione capillare sulla vita militare, incoraggiamento tramite i tribuni municipali, privilegi socio-economici ai soldati da concordarsi con le Province e promozioni per l'impegno di soldati e ufficiali, tramite onorificenze che attestino l'impegno e il valore dei migliori.

VII. Sulla Responsabilizzazione del Popolo.

"Libertà è partecipazione".
Non solo le Istituzioni devono comprendere maggiormente i migliori elementi del Popolo, ma è motivo di arricchimento che si tengano con un'opportuna frequenza delle discussioni circa le politiche del Regno nella pubblica piazza.

Favoriremo il lavoro di discussione di una Commissione pubblica per la stesura di una nuova Costituzione, come venne proposto da messer Robermir.

Nel caso in cui, in futuro, non ci fosse disponibilità di tempo da parte della Corona, garantiamo come minimo un giorno periodico dedicato ai chiarimenti coi cittadini e alla risoluzione delle controversie della plebe.

VIII. Esteri e Diplomazia.

E' nel nostro programma una riforma interna del Ministero e di lavorare nel riempimento dei quadri amministrativi. Abbiamo un'idea ben chiara della situazione, sia per via delle esperienze pregresse, sia per le conoscenza dei pareri di alcuni ambasciatori.
Ma soprattutto miriamo ad importanti conquiste sul piano diplomatico, tornando alla politica interrotta mesi fa:
- promozione della diplomazia e dell'intesa fra Sovrani;
- rinsaldamento dei legami con gli alleati storici del Regno;
- disimpegno da alcune forme di co-operazione poco vantaggiose;

- stringere forti legami coi Regni di Francia, Portogallo e Castiglia a Occidente, con l'Ungheria a Oriente;
- in Italia abbiamo intenzione di garantirci un sistema diplomatico in cui il Regno sia integrato in posizione preminente, garantendo lo status quo in modo di potersi dedicare a politiche ed imprese a livello europeo.

IX. Demografia.

Grave problema per il Regno è la riduzione di cittadini duosiciliani. Ne risentono in primo luogo i rendimenti delle miniere. E' necessario che la Corona s'impegni nel favorire l'immigrazione nel Regno.
Tale immigrazione può essere promossa solo attraverso tre conquiste intermedie:
- miglioramento delle possibilità di autopromozione nel Regno;
- garanzie ai nobili;

- informazione di questi dati di fatto e offerte di rimborso, in relazione alle future disponibilità economiche, sui costi di trasferimento.

X. Del Prestigio.

Oltre a stabilire un corte itinerante per l'aumento del prestigio in ogni Provincia In Gratibus, riprenderemo con nuovo vigore il mecenatismo regia come venne promosso dall'allora Regina Madonnaluna.

Facciamo inoltre un punto d'onore sull'abbandono definitivo dei "ritratti", conosciuti col termine inglese di "screen" come mezzo di controllo (inefficace) nei processi e sui Sindaci. Tale progresso è stato anticipato sia in Terra di Lavoro, sotto la Governatrice Contessa Maryam Hannover, sia in Abruzzo, durante il mandato del Governatore Flapjack.
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Philipdikingsbridge

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty05/11/12, 11:31 pm

Io sono daltonico Sad
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F. Petrus

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty06/11/12, 12:05 am

Non lo sapevo. >.<

Comunque, già che parliamo di Eminenze, fare un nuovo Concordato? Very Happy
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Fabioilbello



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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty06/11/12, 12:26 am

Con un segretario apostolico inesistente-incredibilmente inutile? No grazie Very Happy
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Philipdikingsbridge

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty06/11/12, 11:50 am

Maestà perchè non fate un favore alla chiesa? potreste redigere una lettera di chiarmienti (lamentele) alla congregazione degli affari del secolo per capire come mai non vi sia una nunziatura presente nel vostro regno e si sia scelto di sostituire Fabio con una persona inesistente?

Fatto questo e avuto risposta potremo vedere di fare un concordato.

PS: per il ministero degli interni e per la chiesa chiedo ad una persona di buona volontà di riportarmi le cose senza i colori dell'arcobaleno Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty06/11/12, 04:40 pm

E' nelle priorità? Se non interessa alla Chiesa, non ci deve interessare. Razz

Passiamo al punto della Marina. Direi di sottoporre al Senato, intanto, la bozza di Kingbear. Smile
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Aurora_

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty06/11/12, 04:59 pm

In economia purtroppo non abbia fatto molto, purtroppo i commerci con il regno aragonese sono bloccati a seguito della guerra civile che sta dissanguando la Cataluña mentre Valencia e chiuso nel suo isolamento dopo i continui omicidi da parte dei loro eserciti contro gli stranieri.

Diplomaticamente parlando abbiamo fatto molti passi avanti, intensificando i rapporti con paesi come l'Albania e la Francia e stringendo alleanze con gli ordini a noi vicini per non parlare della lega di Palermo.

Per quanto riguarda la chiesa non si potrebbe scavalcare la nunziatura apostolica? Abbiamo qui un Cardinale ed un Arcivescovo che possono discutere in prima persona con il Sovrano e vantano una grande esperienza in materia di rapporti tra stato - chiesa dunque chi meglio dei Ministro dell'interno e di grazia e di giustizia per portare una modifica al concordato'
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Philipdikingsbridge

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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty07/11/12, 11:03 am

Maestà avere un concordato rinnovato è una delle priorità della mia primazia ed essendo il primate posso confermarvelo. Ma poichè le congregazioni hanno la precedenza è mio dovere richiedervi una lettera di lamentela alla congregazione degli affari del secolo che mi ponga poi nella posizione favorevole di poter contrattare senza dover attendere nessuno...poichè nessuno c'è a poterlo fare in vece della chiesa.

E' possibile ciò?
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MessaggioTitolo: Re: Il punto della situazione Il punto della situazione Empty08/11/12, 04:20 pm

Sua eccellenza fabio è sempre pronto a tornare ad avere il suo ufficio da segretario che ricopriva dagli albori della nunziatura in rd2s ^^

PS: insomma te la devo lancia' in testa sta corona? quando ne parlammo aspettavo la conferma da parte tua ma non m'hai detto più niente...
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