Sulla Comunita Spinozista

Poichè il popolo e gli accusatori dimenticano, ma il Regno no, vorrei chiedere al Cancelliere se in merito ai fatti che si svolsero in terra straniera e alla polemica di piazza se la Congregazione Spinozista ha ottemperato alla richiesta di colloquio o meno inviando i suoi membri.
In caso contrario procederei all'ultimo sollecito dopo di che agirei secondo inviando ad essi un documento ufficiale in cui dimostriamo il nostro disappunto e sdegno per essere stati usati da un singolo loro esponente (Freyja) al solo scopo di cagionare danno all'istituzione Regno e poi defilandosi.

A tal proposito vi riporto quando dichiarato dal Primate in piazza, al di la della questione sulla laicità, è la prima volta che si prendono posizioni nette e decise sul Clero e questo mi fa ben sperare. Inoltre è importante sempre ricordare che noi tuteliamo la libertà di culto ma i culti non debbono mai cercare di danneggiarci e in questi ultimi 2 mesi direi che la Chiesa Aristotelica abbia dimostrato una forte difesa della Figura del Regno e del Sovrano, mentre la minoranza Spinozista sia tuttora in una posizione alquanto ambigua e da chiarire.

Fabioilbello ha scritto:

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Regolamentazione dell'attività politica del clero primaziale


Preambolo

- L'assemblea episcopale degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia regolamentano l'attività politica ed i comportamenti da essa derivanti di tutti i membri del clero della primazia, tramite questo testo.

- Ogni fedele che entra nel clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia, accetta questo regolamento ed i suoi articoli.

- Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che violi anche uno degli articoli di questo regolamento potrà essere revocato dalla sua carica secondo le modalità ed i casi indicati nel Capitolo 2 di questo testo.

- Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia avrà l'obbligo prima di essere eletto ad una carica In Graetibus (IG) di assolvere ai suoi compiti al capitolo 3 di questo testo.


Capitolo 1. Sull'attività politica

1.1 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia ha diritto a svolgere attività politica, militante o consultiva, esclusivamente in partiti che:

-si dichiarano apertamente aristotelici e i cui intenti laici non vadano a sminuire il ruolo della Chiesa e della fede.
non mostrano, al momento presente, comportamenti sospetti o avversi contro la fede aristotelica o la Santa Chiesa.
- in essi non vi siano persone ricadenti in una delle quattro eterodossie perseguibili dalla giustizia della Chiesa.

1.2 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che non ricopra cariche In Graetibus (IG) per conto della chiesa non ha limiti di tempo per impegnarsi nella vita politica.
I consiglieri diocesani che sono cariche IG non ricadono tuttavia in questa casistica.


1.3 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che ricopra la carica In Graetibus (IG) di parroco può occupare cariche IG statali per massimo otto mesi nell'arco temporale di un anno, o in modo consecutivo o inframezzato da pause.
Il periodo si intende calcolato dall'inizio del mandato della prima carica temporale.

1.4 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che ricopra la carica In Graetibus (IG) di vescovo o arcivescovo può occupare cariche IG statali per massimo sei mesi nell'arco temporale di un anno, o in modo consecutivo o inframezzato da pause.
Il periodo si intende calcolato dall'inizio del mandato della prima carica temporale.


Capitolo 2. Sulle restrizioni ad personam ed i comportamenti

2.1 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che entri nella politica come militante o come voce consultiva dovrà mantenere un atteggiamento decoroso e attinenente alla carica che egli rappresenta in seno alla chiesa, sopratutto se fedele ordinato.

2.2 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia che si ritrovi invischiato molto spesso in polemiche e cada di continuo nel peccato dell'Ira o della Superbia tutto a causa della politica se, dopo che sarà stato richiamato dal proprio superiore, continuerà imperterrito in questi atti poco virtuosi ed aristotelici, verrà sentito dall'arcivescovo dell'arcidiocesi di appartenenza assieme al suo garante e, se ritenuto realmente colpevole, sarà esortato ad abbandonare l'incarico politico per evitare un peggioramento della situazione. In caso di rifiuto, sarà attivata la Giustizia della Chiesa, con la possibilità di rimozione ed allontanamento dal clero in caso di gravi colpe dimostrabili.

2.3 Qualora un membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia si ritrovi in un partito che violi il punto 1.1, dovrà abbandonarlo repentinamente su sollecito di un suo superiore o del proprio garante. Un rifiuto porterà ad una udienza dall'arcivescovo dell'arcidiocesi di appartenenza e, se ritenuto colpevole, sarà nuovamente esortato ad abbandonare l'incarico politico. In caso di rifiuto, sarà attivata la Giustizia della Chiesa, con la possibilità di rimozione ed allontanamento dal clero in caso di gravi colpe dimostrabili.

2.4 Qualora durante la sua attività politica un membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia svolga azioni o compia decisioni che vadano contro la fede aristotelica e la Santa Chiesa, o, con il potere conferitogli dalla carica temporale in suo possesso in quel momento, aiuti persone ricadenti in una delle quattro eterodossie perseguibili dalla giustizia della Chiesa, verrà prima sentito dall'arcivescovo dell'arcidiocesi di appartenenza e, se ritenuto realmente colpevole, sarà esortato a rimediare alle sue azioni o abbandonare l'incarico politico per evitare un peggioramento della situazione. In caso di rifiuto, sarà attivata la Giustizia della Chiesa, con la possibilità di rimozione ed allontanamento dal clero in caso di gravi colpe dimostrabili.
Anche il suo garante qualora non si sia impegnato a richiamarlo potrà essere processato.

2.5 Qualora un membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia perpetri un'assenza di più di un mese dalle aule ecclesiastiche, intervenendo con sporadici interventi mirati solo a palesarsi, ed inoltre venga accertato il suo intervento in altre sedi, riceverà un richiamo e dovrà discutere il motivo di tale "evasione" dal suo ruolo per giustificarsi. Se egli riceva un secondo richiamo sarà esortato ad abbandonare l'incarico politico e, in caso di rifiuto, gli verrà revocato il titolo di cui si fregia in conformità con le modalità di rimozione dello statuto primaziale.

Capitolo 3. Sulla supervisione dei Vescovi ed Arcivescovi

3.1 Ogni membro del clero della primazia degli Stati Pontifici e del Mezzogiorno d'Italia prima di essere eletto a qualsiasi carica In Graetibus (IG) dovrà informare e chiedere consenso ad un superiore rendendolo suo garante.

3.1 bis Il superiore che concede il nulla osta al candidato diviene automaticamente garante del proprio sottoposto nei confronti della Chiesa, ogni azione non ripresa da egli, o nel caso in cui non proceda a denunziare i comportamenti scorretti al tribunale ecclesiastico, dovrà essere processata dal tribunale dell'Arcidiocesi di competenza, punendo il garante.

3.1 ter Essendo consapevole dell'impegno così arduo di seguire politicamente in ogni minuzioso particolare il proprio sottoposto, ogni membro del clero della Primizia del Meridione non potrà essere garante per più di quattro persone.

3.2 In caso di esplicito divieto, adeguatamente motivato, dovrà pertanto rinunciare alla sua attività politica. Se dovesse invece persistere nel suo proposito, verrà prima sentito dall'arcivescovo dell'arcidiocesi di appartenenza e, se ritenuto realmente colpevole, sarà esortato ad abbandonare l'incarico politico. In caso di rifiuto, sarà attivata la Giustizia della Chiesa, con la possibilità di rimozione ed allontanamento dal clero in caso di gravi colpe dimostrabili.

3.3 Qualunque situazione spiacevole dovesse venirsi a creare in seguito all' attività politica di un ecclesiastico, il garante dovrà intervenire, valutando, di volta in volta, se il suo sottoposto abbia commesso degli errori ed esortandolo eventualmente a correggersi o, nei casi più gravi, a dimettersi dal suo incarico politico. In caso di rifiuto, sarà attivata la Giustizia della Chiesa, con la possibilità di rimozione ed allontanamento dal clero in caso di gravi colpe dimostrabili. Anche il mancato o inadeguato intervento del garante sarà ritenuta una grave mancanza punibile dalla giustizia ecclesiastica.

3.4 Qualora un Arcivescovo vorrà candidarsi verrà considerato come proprio superiore il Primate e quindi l'Assemblea Episcopale che diverrà garante nella sua interezza.

3.5 Colui che farà da garante dovrà considerare anche che nessuna norma dettata dal presente regolamento venga violata, e sarà costretto a documentare ogni tipo di rifiuto della propria garanzia, all'assemblea episcopale contattando il Vice-primate e a colui che richiede la garanzia.




Scritto e Ratificato a Roma, il XXII giorno del mese di Febbraio dell'Anno di Grazia MCDLX per nome e per conto dell'Assemblea Episcopale della Primazia da:

Sua Eccellenza Monsignor Giovan Matteo Colonna
Primate degli Stati Pontifici e del Regno delle due Sicilie
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Credo Ministro che semplicemente loro abbiano recepito, grazie anche ai membri forse più illuminati dell'allora Quarion che con la Corona c'è dialogo se si rispettano i ruoli. Cosa che altri non hanno invece compreso.

L'attuale posizione della Chiesa è il risultato dei nostri sforzi e dobbiamo esserne fieri!

Dunque, per quanto riguarda il vertice Regno-Comunità spinozista mi è stato risposto che ogni comunità spinozista è indipendente e che se non sarà Madame Freyja a richiedere il coinvolgimento di altri responsabili di altre comunità questi non possono intervenire, onestamente non l'ho capita, perchè è possibile che non esiste un organismo centrale che coordini le varie comunità? comunque queste cose mi sono state dette da Vespasiano che potrà intervenire al vertice proprio perchè invitato da Freija. L'unica è concordare con gli interlocutori una data e far partire il vertice.

Comprendo e a questo punto direi che sia necessario preparare una linea e concordare la data per derimere questa situazione, poi se la Comunità spinozista vuole mettersi in gioco sulle parole di Freyja peggio per loro a noi basta vi sia un altro invitato. Se non ci sarà non si farà nulla e agiremo come crediamo, del Resto rescindere il Concordato con gli Spinozisti è un attimo, non abbiamo avuto timore della Chiesa dovremmo averlo di loro?

Quello che non comprendono è che se qui sono così numerosi è proprio in virtù del fatto che il Regno li tutela.

Altezza chi è causa del suo mal pianga se stesso, io confido nella saggezza di Vespasiano che mi è sembrata una persona equilibrata e un ottimo diplomatico, poniamo le nostre questioni poi toccherà a loro decidere.

proviamo ma dubito assai......

Come ho gia detto occorre preparare una dichiarazione introduttiva prima di dare l'accesso a Freija, in modo da spuntargli le unghie e non darle modo di far degenerare la discussione,

ho riassunto le questioni in modo che il Reggente o il Ministro Rimmster possano preparare la dichiarazione introduttiva

La questione da dibattere è: l'ostilità nei confronti della Corona del loro rappresentante diplomatico, Freyja, e il non perdere occasione per offendere il Regno, un esempio gravissimo è stato quello dell'aver accusato il Regno di aver strumentalizzato la morte degli spinozisti e averlo dipinto agli occhi delle vittime e di chi non poteva leggere come se fosse retto da degli sciacalli, inoltre ha anche offeso i nostri alleati che si sono prodigati per venire in soccorso delle vittime e rimediare al loro errore.

per la prima questione:
loro possono nominare chi voglio a rappresentarli ma se si scelgono una persona con cui non intendiamo rapportarci e non gradita questo significa che i rapporti tra i due Enti resteranno come minimo congelati fino al cambiamento della situazione, non potendoci di fatto essere scambi perchè dall'altra parte c'è una persona che non perde occasione per attaccare il Concilio e siccome questa persona sarebbe poi di fatto un rappresentante diplomatico si andrebbe incontro ad ulteriori incidenti diplomatici come quello che ci ha costretti ad indire questo vertice.

per la seconda:
Proporrei di chiedere pubbliche scuse per le parole offensive rivolte al Regno per come secondo Freyja e Nagid sarebbe stata gestita l'emergenza e per l'accusa ignobile di aver strumentalizzato il tragico evento a fini politici.

Assodato questo mando le lettere per convocare gli interessati dove chiederò anche se sono d'accordo ad un vertice pubblico, visto che è così desiderosa di portare in piazza le discussioni Freyja dovrebbe esere d'accordo ^^