Colonnello Tito Alessandro Brigata Amesha

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Eccomi finalmente.
aspetto indicazioni

Colonnello Nobledupont

Numero di messaggi : 52 Data d'iscrizione : 14.12.11

nobledupont ha scritto:: Eccomi finalmente.
aspetto indicazioni

Colonnello Nobledupont

bella a zi' semo arrivati ma non ci aspettaveno? che famo aprimo er portone da per noi e lo buttamo giu' chiedendo permesso o aspettamo che vengheno loro ?

aho' se se mette male io so muto c'ho la raucedine na malattia dell'est senno' c'ho paura che ce rimanneno indietro a carci in culo .....

shhhh sento dei rumori Tito..... me raccomanno dije che so' rauco e che nun posso da parla' troppo...... c'ho paura de nun esse all'artezza de parla' co loro questi hanno studiato na cifra mica come me.....

aho' famme fa' bella figura io ascolto poi me traduci che tanto lo so useranno parole che nun posso capi'

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aho eccoti, ti avevo perso nelle campagne.
me raccomando Sub ne va del nostro futuro, famo i bravi.
Ce sta pure l'argenteria.
Cerchaimo di essere all'altezza.
uh me parre di scorgere qualcuno in lontananza...
Via gli Elmi.

Titolo: Re: Colonnello Tito Alessandro Brigata Amesha 15/12/11, 12:34 pm

una guida turistica dell'epoca ha scritto:

Il Palazzo Reale di Napoli era come sempre aperto a tutti, la guarnigione della guardia reale garantiva l'ordine e la sicurezza sia dentro che fuori dal Palazzo. Come sempre il palazzo pullulava di notabili, funzionari, alti ufficiali e prelati di rango, ambasciatori di ogni luogo della terra e semplici cittadini che arrivavano da ogni angolo del Regno.

Varcato l'imponente portone si poteva accedere ad un vasto cortile e da qui alla segreteria dove si potevano presentare le credenziali o chiedere informazioni, a seconda dei casi un paggio o una guardia reale accompagnavano le persone in base alla loro destinazione.

Al lato opposto del cortile era situato l'ingresso della Cancelleria che occupava con i suoi uffici un'intera ala del palazzo, attraverso la Cancelleria era possibile poi accedere all'area del Palazzo che ospitava le sedi delle varie Ambasciate straniere.

sul terzo lato del cortile si apriva il portone della caserma.

Vi era poi un passaggio chiuso da una alto cancello e sorvegliato da un drappello, che dava in un altro cortile più interno accessibile solo ai membri corte reale, da qui si accedeva agli immensi giardini, alle sale del Convivio dove si cimentavano gli artisti aulici (letterati, musicisti, attori, ecc) ed infine inaccessibile quasi a tutti la zona del palazzo riservata esclusivamente alla Corona e alla sua Famiglia

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Matteo Romano, si rivolse al suo colonnello dicendo :

"Tito che dici dobbiamo farci sentire ? questi non ci cacano proprio prova a fa er fischio alla pecorara forse ce senteno che dici ?

Ma poi che c'e' qua' la reggina o il re? mmm aho se va male quarcosa me te metto a 90 t'o giuro....

per ora me fido de te...."

detto questo si levo' l'elmo con molta fatica in quanto il sudore lo aveva quasi incollato alla pelle, si ricompose, e resto' in trepidante attesa che qualcuno si facesse vedere.

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