Udienza Charliegolf per Erika_yo

Marcius_da_Valmacca ha scritto:

Vista la totale assenza di proseguo da parte della Contessa in CAD (come già segnalato in altro topic) io procederei con l'udienza.

Vista il passare del tempo e le possibilità offerte ad alcuni illuminati io procederei per Erika_yo in siffatta maniera se ho il vostro placet:

- Sconterà 15/20 giorni di servizi sociali presso un esercito o al servizio dell'ammiraglio non retribuita.
- Il visconte si impegnerà a suo nome e sul suo onore per Erika_yo, se la stessa dovesse inm futuro compiere altre azioni a danno del Regno anche lui ne respinderà.
- Nel periodo dei lavori non potrà ricoprire incarichi pubblici di alcun genere.

SE concordate preparo la bozza di intervento.

Placet, nessuno sconto.

Ecco la bozza dell'intervento di risposta al Visconte tenendo conto di quello che dovrebbe essere la rimanenza dei giorni da scontare. Dico teorici poichè non esistono registri degli scontati mio malgrado... Vi chiedo di dargli una lettura poichè la febbre mi crea disagi mentali

Citazione :

Ettore aveva ascoltato con attenzione le parole del Visconte, tuttavia il protocollo andava rispettato poichè l'importanza del suo incarico non gli lasciava possibilità di basarsi solo sulle parole.

Convocò un messo e lo inviò presso gli archivi della Corte di Appello per ricercare il documento citato dal Visconte rimanendo in attesa.

Il visconte si alzò poi per chiudere una finestra...

"Reggente mi consenta, la chiudo perchè qui fà davvero freddo!, prometto che non fumo, lo giuro."

...lo guardò sorridendo e pensando come alcuni vizi sono comuni; estrasse dal cassetto una pipa intagliata in radica...

"Non preoccupatevi per il fumo, anzi nell'attesa credo sarebbe un vezzo corroborante."

..dopo qualche ora, mentre i due discutevano amenamente di questioni burocratiche e amministrative, il messo fece ritorno porgendo ad Ettore i documenti per poi uscire dopo avergli sussurrato di alcune affermazioni portate in Tribunale dall'avvocato della dama.

[rp]Buongiorno Illustrissima Corte,

Vi scrivo questa missiva per informarvi della mia decisione riguardo la rinuncia a questo ricorso da me presentato.

Quando feci appello a questa Corte lo feci perchè mi sentivo giudicata da un processo errato per tutti i motivi che vi ho mostrato e che tutt'oggi rimangono validi.
Una cosa però è cambiata nel corso di questi mesi, io sono divenuta nemica del nostro Regno e oggi decido di rinunciare a questo ricorso perchè credo che l'esito di questo non possa cambiare la mia sorte in questo senso.

Io non mi sono presentata in queste sale reputandomi innocente, anzi; ho fatto ricorso a questa Corte perchè credevo che il mio processo fosse viziato in tutto il suo procedimento e non ritenevo corretto scontare una pena nata da un processo errato, però con gli ultimi avvenimenti che mi vedono protagonista non mi preme più sapere se le mie certezze riguardo questi vizi siano o meno fondate poichè credo che la mia presenza nella lista dei nemici del Regno non dipenda da un processo viziato ma dall'errore da me commesso.

Detto questo vi ringrazio per l'attenzione che mi avete dedicato e mi scuso per l'eventuale tempo che avete perso dietro alla mia richiesta.

Vi porgo i miei più cordiali saluti
Erika Ferrari[/rp]

Fabioilbello ha scritto:

[rp]

Noi, Sua Eccellenza Monsignor Giovan Matteo Colonna, a seguito della presa coscienza dell'atto portato dall'avvocato dell'appellante, dopo aver effettuato un consulta nel collegio giudicante, dichiariamo:

Che il processo venga chiuso con la riconferma della sentenza di primo grado, di cui ci auguriamo avvenga l'esecuzione.

Come è ovvio il denaro pagato per l'avviamento del processo non verrà restituito.

Napoli,
Diciotto Dicembre Millequattrocentocinquantanove.

Sua Eccellenza Reverenda Monsignor Giovan Matteo Colonna,
in veste di Presidente della CAD.[/rp]

Ettore lesse tutto con attenzione passando poi i documenti al Visconte...

"Bene, direi che con l'arrivo di tali comunicazioni la nostra discussione possa riprendere."

...poggiò la pipa sul posacenere di marmo...

"Visti a considerati gli atti e la garanzia che Voi stesso intendete fornire alla dama quello che la Corona di aspetta e intima ora alla rea è quanto segue.."

...si schiarì la voce mentre vergava le sue parole su una pergamena...

"Affinchè la Corona possa ritenere estinto il debito di Dama Erika verso il Regno sarà necessario che la stessa svolga i rimanenti giorni di lavori forzati. Tuttavia qualora volesse le sarà consentito di tramutarli in servizio volontario e gratuito, per lo stesso lasso temporale, presso la Marina o l'Esercito del Regno.
Durante questo periodo, registrando il Vostro solenne impegno di garante verso la sua persona, sarà depennata dalle liste nere del Regno e qualora ottemperi a quanto detto otterrà il perdono della Corona."

...si fermò per osservare severamente il Visconte...

"Tengo a precisare che se la vostra perorata dovesse infrangere queste disposizioni o compiere altri atti scellerati non sarà la sola a risponderne, ma anche Voi, in quanto suo garante ai nostri occhi, verrete chiamato a giudizio."

placet placet placet

ecco la risposta del Visconte:

Charliegolf91 ha scritto:

le ore, attendendo il messo, erano trascorse piacevoli, al Visconte Giorgio non capitava tutti i giorni di trovarsi a colloquiare di politica e di legge con qualcuno preparato più di lui.

quando il messo rientrò, il Visconte rimase in silenzio mentre attendeva che il Reggente leggesse le documentazioni pervenute dalla Corte d'Appello.

Poi lesse anche lui silenziosamente mentre il Conte Marcius si preparava a scrivere.

le pipe erano ormai spente, era giunto il momento di giungere alla conclusione di quella concertazione.

Il Reggente iniziò così a dettar alla pergamena, la "sentenza" che era stata decisa dalla Corona, proferendola nel contempo.

mentre udiva, era spiaciuto di non esser riuscito ad aver un qualche sconto sul tempo che avrebbe dovuto impiegar Erika finchè tutto non fosse compiuto.
Ma era pur sempre una vittoria quella.

"Tengo a precisare che se la vostra perorata dovesse infrangere queste disposizioni o compiere altri atti scellerati non sarà la sola a risponderne, ma anche Voi, in quanto suo garante ai nostri occhi, verrete chiamato a giudizio."

Il Visconte sorrise a quelle parole.

"Conte, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me e per Dama Erika, ma guardate, un vecchio come me, non ha timore del Giudizio della Corona.
Tutto ciò che ho fatto nella mia vita è stato fatto al servizio delle istituzioni, voi lo sapete bene, perchè il mio nome non è legato a queste terre da poco tempo."

riprese la pipa e inspirò una boccata, disegnando dei cerchi perfetti con il fumo che usciva dalla sua bocca.

"Un tempo mi chiamavano l'Autoreggente..."

rise.

"ma torniamo a noi e a Dama Erika, che attende trepidante l'esito di questo colloquio, non vedo l'ora di scriverle.
Ad Erika restano ottantatrè giorni da espletare, da quando mi risulta, e non ritengo costringerla ai lavori forzati, dopo tutto quello che ha passato, sarebbe oltremodo umiliante per lei.
Sò per certo che l'Ammiraglio Ubertino cerca marinai a Silvi, per la Regia Marina, Erika sarà sicuramente felice di essere al suo servizio, e andar per mare, ne sono più che convinto, le piacerà.

Certi tramonti non si dimenticano quando lo spettacolo dello scomparir del sole lo si osserva in mezzo al mare, lontano dalla terra, per non parlar del cielo stellato di notte.
Sono delle meraviglie che Aristotele ha reso visibili, in tutto il loro splendore, dal mondo marino, ed una donna romantica e semplice come Erika non può che giovarsene.

Certo il lavoro potrà esser duro e pericoloso a volte, ma almeno potrà dimostrar che è fedele al Regno."

Marcius lo ascoltava, aveva smesso di scrivere.

"Che ne pensate voi di questo, Reggente Marcius?"

Se concordate darei l'assenso specificando però che:

- erika dovrà essere a completo servizio gratuito dell'ammiraglio per gli 83 giorni sia per missioni che anche solo per tenersi libera senza prendere lavoro come dice la carta.
- che non sarà tollerato nessuno sgarro ai dettami e sarà considerata inopportuna gazzarra pubblica sui fatti accusando le istituzioni o i loro agenti dell'epoca, haammesso la sua colpa lo faccia in toto. (questo per tutelare non sologli atti ma anche le espressioni troppe volte offensive verso l'ex principe e la corona)

Concordo

ma il rancio gli verrà passato? Non vorrei che morisse di fame, in mare è dura la vita e un marinaio/ a morto/a mi darebbe dispiacere.


Rubens

Ecco la risposta:

Marcius_da_valmacca ha scritto:

Ettore attese che il Visconte terminasse di parlare, ammirava la dialettica del suo interlocutore, con cui spesso aveva discusso nelle sale del Governo abruzzese o nelle sue piazze...

"Bene, come vi ho detto, sarà una libera scelta di Dama Ferrari come portare a termine gli ottantatre giorni che le rimangono della condanna a lei comminata."

...si fermò un attimo ripensando alle impervie coste di Ortona, che da sempre difendevano il suo castello...

"Se ritenete che la vostra protetta preferisca servire in mare avviserò personalmente l'Ammiraglio affinchè l'attenda presso la caserma della Marina di Silvi."

...riprese la pipa dal posacenere, ravvivandone la brace...

"Ricordatele però che si tratta pur sempre di un'espiazione e quindi sarà sotto stretta osservazione e dovrà scrupolosamente attenersi ai dettami dell'Ammiraglio e alla Carta della Marina, oltre che prestare servizio a titolo gratuito.
Inoltre vi pregherei di consigliarle un atteggiamento consono al ruolo e allo stato in cui grava, poichè aperte o velate accuse di malversazione verso i fatti che l'hanno condotta dinnanzi a Noi non sono tollerabili. Sia io che molti altri membri dello Stato Maggiore Regio sappiamo come andarono gli eventi e non è onorevole che si infanghi quelle che furono le disposizioni della compianta Regina Madonnaluna, ne staremo in silenzio qualora accada."

...mentre parlavano un messo si introdusse, avvicinandosi ad Ettore e comunicandogli che un altro postulante era giunto a Corte e S.M. era attualmente impegnata in altro colloquio con nobili del Regno. Il Conte congedò quindi il messo e tornò a rivolgersi al Visconte...

"Ora se non abbiamo altro da discutere, dovrei occuparmi di un'altra udienza, ma sono certo ci ritroveremo presto, poichè anelo di potermi confrontare ancora con Voi."

...e attese un cenno di conferma dall'ospite.