Di corsa come sempre per le varie sale del palazzo, Seeligford si trovava a passare nel salone d'entrata, scorciatoia quasi dovuta per non perdersi nell'eterno saliscendi di scale e scaloni che collegavano le varie parti dell'immenso stabile.
Fu in quel mentre che vide parlare con gli addetti alla sicurezza una figura di giovane donna, ben conosciuta. S'accorse del suo smarrimento e del suo imbarazzo e preso da un inconsueto gesto di galanteria si avvicinò all'uscere il quale, vedendolo, subito s'impettì al suo cospetto ...
Fatela entare! La dama è un Onorevole Parlamentare del Regno, madonna Elita Maire, dalla Regia Provincia di Terra di Lavoro.
L'uscere subito si scostò e fece un inchino alla dama porgendole poi la mano per aiutarla nel risalire i pochi scalini che portavano dall'androne alla sala dell'accoglienza degli ospiti. Appena le fu dinnanzi, il ministro le si rivolse senza far trapelare nessun tipo di emozione, fissandola con quei suoi occhi di ghiaccio verde, trasparenti ed imperscrutabili come sempre...
Onorevole Elita, sono lieto che siate a Napoli, in questo Palazzo, nel mio mondo della Diplomazia, mio e del Cancelliere Fosco, nostro in quanto della Corona, garanzia suprema che sempre fu, è e sarà di tutti noi Duosiciliani, come si conviene.
Mi auguro che il vostro viaggio sia stato piacevole e che possiate godervi l'aria della capitale.
Credo non vi stupirà il fatto che so esattamente il motivo per il quale siete a Palazzo: sarà mia premura informare il Cancelliere del Vostro arrivo.
Nel frattempo vi prego di accomodarvi in questo salotto privato. Arriverà qualche inserviente che potete considerare a vostra disposizione per qualsiasi cosa: immagino che dopo un lungo viaggio avrete voglia di rifocillarvi o di mettervi comoda.
Non tarderà molto il Cancelliere: so che era impegnato in altre faccende, quindi vado a cercarvelo personalmente e ve lo mando.
Rimmster non attese nessuna risposta. Fece cenno ad una inserviente di raggiungere la dama e di assisterla nelle sue necessità. Si girò verso l'Onorevole laburino, le fece un ultimo cenno di reverenza col capo e così come era apparso si dileguò ...