Visita privata

Aveva vissuto gran parte della sua vita a Parigi.

Arrivando a Napoli, non potè non notare che la città non aveva nulla da invidiare alla capitale francese.

Si presentò all'ingresso del Palazzo e le guardie chiesero le credenziali.

"Monsieurs, sono Jean Claude Cacher de Luteçe, vorrei visitare le Palace ove possibile. Sono un artista libero e vorrei trarre ispirazione e compenso per alcune nuove opere."

Dal mantello svelò alla guardia una lettera con un sigillo in ceralacca, la guardia notò il sigillo.

Attese senza fretta, sapeva che le visite artistiche personali richiedevano sempre un certo tempo iniziale.

Estrasse un carboncino e iniziò a disegnare la struttura dell'ingresso su una pergamena riciclata.

"Eccellenza un Messere all'ingresso che si è presentato come Jean Claude Cacher de Luteçe ha chiesto di poter visitare il Palazzo e mi ha dato questa missiva per Lei" disse il Segretario. "Cosa posso farci io" rispose Fosco mentre apriva il sigillo della missiva "mi meraviglio di voi, ditegli che questa non è la pubblica piazza dove chiunque ci viene a passeggiare...." ma gli rimase la frase a metà dopo aver iniziato a leggere "...Ma questa è una convocazione per consessione di udienza da parte della Corona, che centrano gli artisti e le opere d'arte del Palazzo,mah, non comprendo il perchè di tanti misteri, fallo passare pure era atteso, ma ti avviserò io quando farlo entrare devo sistemare delle pratiche urgentissime che non possono attendere, anzi scusati con lui in anticipo da parte mia se dovrò farlo attendere qualche minuto" il Segretario quindi uscì e comunicò la risposta alla guardia che attendeva "Conduci pure il Messere alla mia presenza, Sua Eccellenza lo riceverà appena possibile"

La guardia ritornò e gli disse che il Segretario lo avrebbe ricevuto in attesa che il Cancelliere si liberasse.

Non si aspettava un ricevimento tanto veloce, sapeva che i Cancellieri erano sempre impegnatissimi.

Seguì il percorso indicato dalla guardia ed attese.

Fosco diede una scorsa veloce alle pratiche che aveva innanzi,sbrigò quelle che richiedevano immediata attenzione e dopo qualche minuto suono per far introdurre il nuovo ospite.

Il Cancelliere, essendo anche lui un soldato, vedendolo non fece fatica a capire che era un uomo d'arme, anche se aveva pergamente e carboncini con se "chissà poi perchè" pensò Fosco "forse lo fa per diletto".

"Buongiorno Messere, perdonatemi se vi ho fatto attendere qualche minuto ma c'erano alcune cose che non potevano attendere, intanto ho anche mandato ad avvisare gli altri partecipanti all'udienza, nel frattempo se vogliamo accomodarci su quelle poltrone ci serviranno del buon vino e se avete fame su quel tavolo potrete trovare sicuramente anche qualcosa di vostro gradimento da mangiare" disse indicando un tavolo riccamente imbandito addossato alla parete "intanto potremo fare la nostra conoscenza e potrete riposarvi un po dal viaggio. Dopo potremo raggiungere la sala dell'udienza che avete richiesto." Quando si furono accomodati aggiunse sorridendo "Ma come mai non avete dato il vostro nome all'ingresso, avete rischiato di aver fatto un viaggio inutilmente e a me una figuraccia se non avessi letto la missiva che avete consegnato, avevo gia detto che non potevo ricevervi, poi per fortuna aprendo la missiva e leggendo ho capito chi siete" quindi portò il calice alle labbra e bevve un sorso di vino.

"Chancelier, io ho pazienza e discrezione. Se mi avesse rifiutato, sarei ripassato, magari con un altro accredito. Le guardie sono use andare à la taverne, ubriacarsi e parlare di tutto."
Prese il calice e fece un cenno di ringraziamento.

Fosco annui e disse "Capisco ma cosa mai avrebbero potuto dire le guardie che vi preoccupa così tanto, a parte che qui a Palazzo abbiamo solo militari scelti e fidatissimi che prestano molta attenzione dato che sanno che se trasgrediscono alle ferree regole di riservatezza e di etichetta finiscono a pelare patate per il rancio dell'esercito di stanza ai confini del Regno, questo Palazzo è il centro della Diplomazia duosiciliana e di certo non possiamo permetterci di fare brutta figura con qualche uscita poco consona di una guardia"

"Caro Cancelliere, ho visto uomini di alta statura morale rispondere a domande riservate davanti ad alcune mademoiselles. C'est la vie! L'uomo è uomo in quanto imperfetto. Si ricordi che le spie creano grandi informazioni, partendo da piccoli indizi." aggiunse.

Appoggiò il calice dando segno di essere pronto per andare nella sala appositamente preparata.

Vedendo che il suo ospite appariva soddisfatto e rifocillato, gli propose di recarsi presso la sala dell'udienza, questi si mostro molto felice dell'idea quindi si alzarono ed uscirono dall'ufficio.