Palazzo Reale di Napoli
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 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459

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Sailor

Sailor

Femmina
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Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty
MessaggioTitolo: Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty12/07/11, 10:24 pm

Suare ha scritto:
Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 5jvccx

Madonnaluna ha scritto:
Napoli, nei primi giorni del mese di luglio

Un sogno si stava realizzando.
Alla sua incoronazione la Regina Beatrice Luna si era ripromessa di creare una dimora per gli Artisti del Regno delle Due Sicilie e per i loro ospiti e ora,finalmente, la dimora era pronta.

Era sorta una nuova ala orientata verso il mare all'interno del giardino di piante secolari del Palazzo Reale.
Dall'ampio patio si poteva scorgere il turchese spumeggiante delle onde e immaginare le terre oltre quel mare. Una splendida immagine che sarebbe rimasta ne cuore di tutti coloro che avessero raggiunto quei luoghi.

La Regina Beatrice Luna aveva voluto ampi spazi e luminose aperture, perchè la bellezza della loro terra riempisse gli occhi di chi giungeva in visita e ispirasse gli Artisti che vi avrebbero preso dimora.

L'amplio salone d'ingresso era finemente decorato con la narrazione delle arti. Un trionfo di immagini che prendevano vita dagli antichi trionfi delle Muse e si intrecciavano con fiori, foglie e nastri.
La luce proveniva dall'apertura nell'alto soffitto a cui si affacciavano ninfe e fauni. Lame di luce che costruivano nuovi giochi d'ombra sul pavimento musivo di squisita fattura.
La Sala era ottagonale e su 4 lati si aprivano nuovi portali.

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Su ogni portale un titolo tracciato ad affresco recante il nome della Sala all'interno di un riquadro contornato di riccioli dorati.
Ogni Sala era stata assegnata ad un Magister nell'arte prescelta, ed ogni sala dava accesso ad altre salette di lavoro e di studio.
Proprio a fronte del portale d'ingresso saliva un altro grande scalone, gemello della scalinata d'accesso al Convivio.

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Al piano superiore un immenso salone era stato dedicato alle Feste di Palazzo e presto avrebbe accolto gli ospiti per l'apertura del Convivio.
E all'ultimo piano invece molte stanze luminose e ampie erano state predisposte per la permanenza degli Artisti a Palazzo, nei momenti di studio e di lavoro.

Vi erano ancora alcune cose da controllare ed erano pronti gli inviti...

Farewell ha scritto:
Beatrice, avendo da poco ricevuto dalla Regina la nomina di Magister della Poesia,
trovava quella sera la pace nella nuova ala del Palazzo Reale che dava sul mare,
all'interno del grande giardino colmo di piante secolari e fiori d'ogni genere e colore.
Amava legger le narrazioni delle arti che riempivan l'amplio salone d'ingresso,
nonostante le avesse mirate più e più volte.
V'era al piano superiore la sala che più di tutte specchiava ciò ch'il suo cuor da tempo
provava ormai: la Sala d'Euterpe, regno della Poesia.
Fu la Poesia a spedirla in quel mondo incantato ch'era divenuto realtà.. e fu la bontà d'un umano ma sì puro cuor
a realizzar quell'antico sogno ch'avea sempre conservato dentro.
Così, tra un sorriso ed una rima, il suo pensiero andava alla Regina,
madre di quel sogno adesso trasformatosi in realtà.

Ciridonio ha scritto:
Cyrille aveva seguito questa mirabile iniziativa dalla sua bella Silvi e non aveva fatto mancare il suo appoggio all'amico Suare e alla piccola Farewell che ebbe la fortuna di conoscerla piccolissima,purtroppo però a Silvi stava accadendo quello previsto e Cyrille era la chiave della situazione,quindi era impossibilitato a raggiungere Napoli.

Cosi affidò una lettera per messer Suare ad un corriere.

[rp]Carissimo Suare,
Purtroppo sono impossibilitato a raggiungere Napoli,quindi non potrò partecipare all'innaugurazione del Convivio degli artisti del Regno Delle Due Sicilie,questa brillante iniziativa che ti ha visto un po' da protagonista insieme a tutti gli artisti con il placet della regina.
Auguro a tutti che questa iniziativa non si areni all'inizio ma che diventi uno dei fari dell'intero Regno duosiciliano.

In fede
Cyrille Antoine Gardin D'Arborea[/rp][/rp]

Sailor ha scritto:
Sybille Laurraine si aggirava per la bellissima Sala di Clio, la sala che le era stata affidata da Sua Maestà Madonnaluna, nella quale avrebbe pazientemente raccolto tutte le narrazioni del Regno, trascrivendole con cura e dedizione perchè nel tempo i posteri potessero bearsi di quei bellissimi racconti.

Sybille era davvero grata a Sua Maestà per aver reso possibile un sogno che da tempo aleggiava per le stanze del palazzo reale di Napoli. Ricordava ancora le sere passate a discutere in quelle sale su quante sarebbe stato bello poter regalare attimi di arte e poesia al popolo intero, senza distinzione di cultura, ceto sociale, politica.

La sua immaginazione correva veloce... già, l'immaginazione!

L’immaginazione diventa la chiave di tutto. In fondo i grandi uomini e le grandi donne di questo mondo sono diventati tali proprio perché hanno visto quello che ancora non esisteva, anche se non occorre essere grandi uomini o grandi donne, ma diventare un “io” che insieme agli altri “io” di questo mondo riusciranno a tessere questo grande arazzo che è il mondo stesso, sì pieno di strappi, ma bellissimo e unico.

La bellezza “accende” la sua immaginazione, il suo amore disinteressato per lei coglie il poeta nel suo tentativo, che si concretizza nella poesia, di raggiungere qualcosa di permanente, non effimero in un mondo caratterizzato da miseria e sofferenza..

Sybille Laurraine, credeva nel supremo valore dell’immaginazione, che diventa conoscenza grazie al lavoro dell’artista che la rende eterna nei suoi componimenti. L’arte dà eternità alla bellezza, alla vita. Proprio attraverso l’esplorazione dell’immaginazione poetica il poeta tenta di valutare il senso e il ruolo nel mondo della vita e della morte, ambedue forme di evasione dal tempo e dal divenire.

Ormai mancava poco e presto il Convivio degli artisti avrebbe preso forma


Suare ha scritto:
Passeggiando per quei giardini così ricchi di significati per lui e che solo
poco tempo prima erano stati il sontuoso scenario del primo premio di
poesia di cui il Regno delle Due Sicilie avesse mai goduto, Suare rimaneva
in contemplazione.

Come sempre aveva creduto, quel Palazzo e la sua illuminata Regina
rappresentavano l'anima delle Due Sicilie e un'icona per il suo popolo.
Il sogno di un gruppo di artisti Duosiciliani si era tramutato in realtà come
anche era accaduto per il "Certamen Coronario".

Rapito dai ridenti colori che lo circondavano, pensava a quante nuove
opportunità si aprivano per coloro che possedevano il dono del talento
artistico. Ad un tratto un messo lo raggiunse trafelato consegnadogli una
lettera. Era dell'amico Cyrille!

[rp]Carissimo Suare,
Purtroppo sono impossibilitato a raggiungere Napoli,quindi non potrò partecipare all'innaugurazione del Convivio degli artisti del Regno Delle Due Sicilie,questa brillante iniziativa che ti ha visto un po' da protagonista insieme a tutti gli artisti con il placet della regina.
Auguro a tutti che questa iniziativa non si areni all'inizio ma che diventi uno dei fari dell'intero Regno duosiciliano.

In fede
Cyrille Antoine Gardin D'Arborea[/rp]

- Caro Cyrille! - Pensò Suare con una punta di amarezza. Era un peccato
non poterlo avere lì per l'inaugurazione. Eppure era come se ci fosse.
Tutte le persone che aveva incontrato e che gli avevano dato coraggio nel
proseguire nei suoi intenti le sentiva con sè.

Guardò in alto verso le sale adibite perchè il "Convivio" potesse svolgere le
sue funzioni. Pensò a coloro che insieme a lui ne facevano parte e alla
Regina. Quella Regina, che alcuni avevano chiamato "silenziosa",
guardava spesso il mare e ancor più spesso il cielo, quasi a rappresentare
una volontà che desidera molto di più per il suo popolo.
E' vero. La Sua Regina era silenziosa, la brama di arricchire il suo Regno di
tante importanti realtà ed operare attivamente per metterle in atto, non
le concedeva probabilmente il tempo per futili parole e inutili spiegazioni.
La sua Regina era silenziosa perchè preferiva ascoltare piuttosto che
parlare e di questo aveva avuto personalmente la prova.
L'Altissimo gli aveva dato la possibilità di avvicinarsi a quella nobile
Signora dal viso dolce e al contempo determinato che sapeva infondere
coraggio ed esigeva rispetto.

Pensò nuovamante alle parole di Cyrille. No, quell'iniziativa non si
sarebbe arenata, non l'avrebbe permesso! Il suo amore per l'arte, la
responsabilità che sentiva verso gli artisti Duosiciliani e la gratitudine
verso la sua Sovrana Beatrice Luna, non gli avrebbero consentito di fallire!

Tancredi_rosso ha scritto:
Tancredi osservando ammirato l'eleganza delle stanze si soffermò a contemplare una in particolare, la Sala di Euterpe. "Questa, dunque" pensava "è la dimora ufficiale della poesia nelle Due Sicilie".

Lui che aveva sempre trovato l'arte nei campi, nel lavoro, nelle miniere, nelle bettole e sulle strade, componendo i suoi versi con l'inchiostro del pensiero e custodendoli nello scrigno della memoria, adesso la ritrovava inghirlandata e tirata a lucido nel Palazzo Reale.

"Ma non dimenticherò certo" diceva a se stesso "il mio passato, le mie radici. Ma li porterò qui, in questo regale edificio... Non rinnegherò i miei calli, le mie fatiche e il mio sudore, perché i miei versi nascono da essi... Per aspera ad astra.."

Lisergica ha scritto:
Lisergica giunse a Napoli con un giorno di anticipo perché voleva presenziare al Gran Ballo del giorno successivo in forma smagliante.
Il viaggio da Milano era stato estenuante, ma per fortuna senza incidenti.
Era la prima volta che toccava il suolo partenopeo e fu un'autentica emozione essere assalita dai mille profumi dolci, colori così abbaglianti sotto al sole caldo dell'estate, cibi dai gusti speziati e dagli aromi sconosciuti.
Appena giunta non aveva resistito alla tentazione di fare una passeggiata in mezzo ad alcune bancarelle di ambulanti e aveva mandato il fido servo Pancrazio ad acquistarle un po' di tutto, perché golosissima, adorava assaggiare tutte le novità su cui i suoi occhi si posavano.
Ma ormai la sera si avvicinava e anche la stanchezza del resto faceva capolino sugli occhi di Lisergica.


- Pancrazio, ormai sono esausta, dirigiamoci verso una locanda che vorrei distendermi e rinfrescarmi, magari in ordine inverso che è più sano. Poi devo trovare assolutamente una buona lavandaia che mi stiri il vestito per domani sera, non mi voglio certo presentare al Ballo come una stracciona! Domani rappresenteremo il Ducato di Milano, non vorrei lasciare l'impressione di essere giunta non riconoscendo l'importanza di questo splendido evento festoso! -

Pancrazio che già immaginava quanti giri avrebbe dovuto fare per trovare una lavandaia all'altezza delle aspettative della sua padrona, rispose mestamente:

- Sì Duchessa, come desiderate. -

Quando Pancrazio ebbe raggiunto il cocchiere a cassetta, la carrozza ducale si mise finalmente in moto e Lisergica poté assaporare un tramonto meraviglioso sul mare, con il profumo della salsedine che le riempiva le narici.
Gli occhi le brillavano dalla gioia e dentro di sé ringraziava l'Altissimo per la gioia irripetibile di quel momento.

Rimmster ha scritto:
Il Cancelliere della Corona delle Due Sicilie era piuttosto indaffarato in quei giorni: la carica portava con sé una sfilza di gravosi oneri rassegnatamente ricompensati da ben pochi onori.
Quell'evento era però una buona occasione per sollevare i pensieri dalle questioni quotidiane, un soffio d'aria fresca per la mente, un momento di distrazione. Raccolse sveltamente sulla scrivania tutte quelle carte piene solo di rogne e beghe a non finire, quasi vendicandosene le ammassò in una pila volutamente alla rinfusa, sfilò dallo scaffale dietro di sè il primo gosso tomo che gli capitò in mano e lo piazzò sonoramente come peso per schiacciare tutta quella robaccia, evitando controvoglia che si spargesse svolazzando per il suo studio. Si alzò e si diresse verso le due grandi finestre che davano sul lungomare di Napoli, le spalancò del tutto e lasciò che una fresca brezza s'impadronisse della stanza investendo frontalmente la sua persona e facendogli svolazzare il solito ciuffo biondo sulla fronte, perenne lotta quotidiana alla quale era affezionatissimo. Si affacciò e osservò incantato la sagoma delle isole in lontananza, che gli avevano sempre reso l'immagine di indomite e caparbie bagnanti del tutto noncuranti del tempo, delle mareggiate e delle stagioni.

La frizzante aria mattuttina lo invogliava al lavoro, ed era un bene, visto che doveva immediatamente provvedere a redigere l'invito che Sua Maestà Beatrice Luna, Graziosa Regina delle Due Sicilie, voleva inviare a tutti i reggenti presenti e passati, a tutte le personalità affinchè partecipassero all'evento mondano il quale avrebbe visto l'apice del suo svolgimento nella stessa serata di quel martedì 12 di luglio dell'a.A. 1459

Liberò la risma dalla strenna che l'avvolgeva e, rimirandone il contenuto, pensò tra sè e sè che la risoluta grazia di Sua Maestà si traduceva davvero molto bene in quelle pergamene ch'Ella stessa aveva fatto decorare per l'occasione secondo il suo personale gusto. Il biondo siciliano prese posto in piedi dietro lo scrittoio: non sapeva scrivere con fini svolazzi ed eleganti ricami ortografici se non in piedi, senza nulla attorno che lo tediasse, liberando i movimenti della mano e del braccio da fastidiosi ostacoli, permettendo alla penna di muoversi quasi da sé, così come l'invisibile talento guida il leggiadro danzare d'una ballerina. Estrasse quindi dal ripiano sottostante la sua penna migliore, liberò con estrema cautela il calamaio dal tappo di sughero, intinse nel pregiato inchiostro, fece un attimo mente locale poi, mettendo il foglio completamente di traverso sul leggio, in quella sua posizione - per molti inconcepibile - iniziò a scrivere seguendo un'immaginaria e perfetta linea retta le prime parole di una lunga serie di testi tutti uguali...

    Citazione :
    [rp]
      A Voi Sudditi tutti Saluti!
      Noi S.M. Beatrice Luna de Challant ...
    [/rp]

Madonnaluna ha scritto:
Due giorni prima del Gran Ballo

La Regina Beatrice Luna aveva passato quelle ultime giornate a consultarsi coi Magistri nominati nelle varie Arti a cui aveva affidato la cura e la gestione delle Sale al Palazzo Reale.
Avevano iniziato a programmare le future attività e la Regina si era goduta ore di serenità nell'osservare l'entusiasmo con cui attendevano a quei compiti.
Aveva in serbo per loro una piccola sorpresa che avrebbero appreso il giorno del Gran Ballo...


Ecco, pensò la Regina, debbo affrettarmi. Mancano ormai pochissime ore...

Il Cancelliere aveva pensato agli inviti ufficiali e insieme avevano fatto predisporre una comunicazione da affiggersi per invitare tutti i Duosiciliani a presenziare al Gran Ballo che avrebbe concluso la settimana inaugurale del Convivio.

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Sapeva che stava per giungere carissimi amici da Milano e molte altre personalità.
Era tempo di predisporre le ultime cose.

V.i.o.l.e.t ha scritto:
La carrozza giunse al Palazzo di Napoli nella mattinata del dodici luglio.

L'invito a partecipare all'inaugurazione del Convivio degli Artisti, arrivato da Suare, non poteva essere ignorato, ed eccola lì, quindi, avviarsi verso un evento di grande importanza ma, soprattutto, di grande interesse culturale.

I segretari Gianpaolo Maresca e Pirro Donati procedevano davanti a Maria Costanza, affinchè l'annunciassero, lei centralmente e dietro una guardia e due dame di compagnia.

- La Contessa di Massa Marittima è giunta, avvisate il Poeta Suare del suo arrivo -

Suare ha scritto:
Suare quasi correva giù dalle scale, ciò che tratteneva le sue gambe era soltanto il contegno che era obbligato a darsi in una occasione e in un luogo così importanti.
La Contessa Maria Costanza era giunta! Doveva accoglierla nel migliore dei modi e mostrarle la parte del Palazzo in cui il "Conviovio degli Artisti" avrebbe vissuto!

Quando la vide, così elegante e attorniata dal suo seguito, ne fu quasi commosso. Si inchinò profondamente.


- Benvenuta Contessa, sono onorato e felice della vostra presenza. Vi prego seguitemi. Vi mostrerò le stanze del "Convivio".

Stormhawk ha scritto:
Aislinn scortava l'Imperatore in viaggio nel regno delle Due Sicilie, quando ricevette l'invito.

Sua Altezza e il suo Cancelliere erano stati squisitamente gentili con tutti loro e si erano prodigati in mille modi per far sì che il loro viaggio procedesse sereno e il minimo che poteva fare per ricambiare una tale cortesia era presenziare a quel lieto evento.

Diede ordini ai paggi di prepararle l'Alta uniforme imperiale che avrebbe indossato per l'occasione.

Rimmster ha scritto:
Dalle sue stanze il Cancelliere aveva sentito l'arrivo di quel corteo. Abitiuato com'era a ricever gli ospiti e fare gli onori di casa, d'istinto s'alzò e raggiuse la balconata dell'imponente scalone che dal primo piano s'affacciava sul grande loggiato sottostante: l'entrata del Palazzo. Già dal corridoio aveva sentito annunciare la Contessa Maria Costanza e le si stava facendo incontro quando, come una saetta, il poeta Suare gli sfrecciò davanti ancora nascosto dalle pareti del loggiato salvo poi darsi un magnifico ed elegantissimo contegno un solo attimo prima di discendere quella scala e raggiungere la Contessa dandole il benvenuto.

Aveva già assistito a quella scena varie volte, all'arrivo degli altri ospiti ... ed anche questa volta assistette in disparte alla scena decidendo, compiaciuto, di non interrompere quei momenti dettati non dal doveroso e dovuto rispetto ad un'autorità ma dalla semplice forza dell'empatia dell'animo... Poteva fidarsi ciecamente di quell'uomo d'Arte dunque lo lasciò alle sue incompenze senza disturbare. Orgoglioso di ospitare tanta gentilezza d'animo nelle stanze che giornalmente amministrava, gettò un'ultima occhiata sui due interlocutori e con un senso di sollievo ritornò silezioso sui suoi passi, sorridente e lieto che qualcuno ancora avesse il coraggio di esprimere le ragioni d'un animo gentile: finchè così sarebbe stato non tutto sarebbe stato perduto... La vera forza sta nell'esprimere se stesso e spesso ci vuole coraggio, ragazzo mio ... Questo gli aveva insegnato suo padre coprendo con la grande mano la chiarissima chioma di quel ragazzetto imberbe che aveva appena confidato al genitore la percezione del proprio essere ... e il biondo, poi divenuto Cancelliere, l'aveva preso sempre alla lettera, oggi come allora ...

Suare ha scritto:
La Contessa di Massa Marittima con i segretari Gianpaolo Maresca e Pirro Donati, le dame e la guardia personale seguivano Suare. Il povero poeta entusiasta com'era procedeva spedito ed era costretto di tanto in tanto a fermarsi e tornare sui propri passi per riprendere un ritmo più decoroso.
Egli aveva notato anche il Cancelliere Rimmster che lo osservava divertito. Quello sguardo non era tanto di burla quanto di compiaciuta comprensione per l'evidente impaccio che molto probabilmente non passava inosservato.
Dei comportamenti che andavano adottati presso le corti, Suare non ne sapeva granchè e cercava di fare del suo meglio. D'altra parte fino a pochi mesi prima non aveva messo piede in posti più lussuosi di una taverna.

Quando giunsero nell'ala del Palazzo adibita a "Dimora delle arti", Suare aveva accumulato il triplo o il quadruplo dei passi rispetto a quelli che ogni singolo membro del piccolo gruppo che lo seguiva aveva fatto.

- Ecco dunque, siamo giunti!


Disse con aria soddisfatta

- Queste sono le sale in cui opererà il "Convivio degli Artisti" Duosiciliani!

La vista sul mare era splendida come anche gli affreschi che adornavano gli interni. Dall'ampia sala ottagonale si aveva accesso alle altre quattro Sale dedicate alle arti attraverso dei portali che ne recavano il nome.

- Ecco la "Sala di Clio", luogo della narrazione e accanto la "Sala di Euterpe", dimora della poesia. Come vedete seguono la "Sala di Urania" dedicata alle arti pittoriche e scultoree ed infine quella di "Kalliope" casa del bel canto e della musica.

I nobili ospiti sembravano incantati e specialmente la Contessa, che Suare sapeva tanto sensibile e devota alle arti, ne era compiaciuta.

- Da questi luoghi, proseguì il Magister di Sua Maestà, sgorgherà come da pura fonte la forza impetuosa dell'arte in questo Regno.
Il Convivio rappresenterà un punto di riferimento per tutti i talenti artistici che le terre Duosiciliane partoriranno o hanno già messo al mondo. Qui verranno conservate opere e proposte iniziative culturali, si terranno mostre e premi poetici, concerti e feste. La Regina Beatrice Luna ha desiderato fortemente tutto ciò che vedete e ne ha affidato la responsabilità ad alcuni tra i migliori artisti del Regno, tra i quali ho la fortuna e l'onore di essere annoverato.


In quei momenti il viso e tutta l'immagine di Suare si faceva più seria e profonda. Molto diverso sembrava rispetto ad un attimo prima, quando un pò goffamente tentava di accogliere in modo consono gli invitati.
Negli attimi in cui il pensiero dell'arte e di ciò che per egli rappresentava si tramutava in parola, il poeta acquisiva un aspetto più nobile e sobrio come se dentro di lui una forza misteriosa lo rapisse.

- Ma adesso, vi prego di seguirmi al piano di sopra. Vi mostrerò la grande sala in cui si terrà il ballo in onore del Convivio.

Si inchinò gentilmente e fece strada ai suoi preziosi ospiti.

Samnyus ha scritto:
[hrp]
Palazzo Reale di Napoli.
A messer Suare,
fine poeta, suonatore di liuto, umanista, Amico.


Caro Suare, con animo lieto ho appreso della Tua marcia trionfale nel Regno delle Due Sicilie; ho saputo che il Tuo nobile amore per l'Arte riluce come un novello carro di Apollo nel cielo terso di quelle lande, da cui oramai io sono irrimediabilmente esiliato.
Ed oggi, assai grato a te, il mio cuore si accosta al tuo incedere fra i sentieri ed i boschi del monte Elicona, ove t'accolgono sorridenti le Muse riconoscenti.
Poichè ben sai che non v'è distinzione fra poeta e giullare, fra compositori di sacro o di profano, fra rimatore e prosatore, fra buffone o fine dicitore, se le loro opere e i loro pensieri appartengono puri alle nove custodi dell'Arte.

Io spero e prego che il Tuo messaggio riesca dove là dove la Tua intenzione cade.
Dal canto mio, pur negandoTi la presenza fisica, impeditami dalle circostanze, Ti assicuro quella spirituale, elargitaTi con la costante supremazia dell'Amicizia su qualsiasi altro afflato.

Mi piace consegnarTi un mio pensiero per questa occasione:

"È come se il mondo debba essere salvato dagli artisti. Se i personaggi che noi amiamo leggere, veder dipinti e rappresentati, potessero discendere dalla scena, tutti indistintamente: gli eroi e gli amanti, i saggi e gli stolti, gli sperduti e i pentiti, gli infinitamente buoni e, sia, anche i malvagi e i crudeli...Se tutti potessero dai dipinti, dalle lettere e dai marmi incarnarsi in corpi viventi e potessero tutti, i folli, i colpiti, benedetti o maledetti dal destino, mischiarsi a questo mondo e passeggiare tra noi; se potessero i paesaggi, gli uomini e le cose aprirsi ai nostri occhi come agli occhi dei poeti, dei giullari, degli artisti e potessero spandersi su di noi, dai libri, dai teatri, da rime e canovacci, da canti e melodie, dai quadri e dalle statue... Se tutto questo mondo fatto di slanci e di estasi, di commozioni e di passioni, di drammi e di commedie, potesse divenire non solo verità (che già lo è) ma realtà, e nascesse una lotta tra l’attuale e la nuova realtà, io dico che l’uomo di oggi avrebbe finalmente un’anima, e cederebbe il passo a quello futuro, toccato dal soffio di una nuova esistenza."

Un abbraccio fraterno.

Samnyus

In quel di Vattelapesca, XII luglio - A.D. 1459.[/hrp]

Suare ha scritto:
[hrp]A Samnyus
ovunque tu sia


Caro amico mio,
non sono io a marciare in trionfo ma l'Arte, mentre Apollo conduce il suo
glorioso carro sulle terre che diedero a me e a te i natali.
Le Muse accolgono coloro che sanno conquistarle con sublimi versi, canti e
musica ma questo mondo non è il Parnaso.
Ti considero tra i più grandi poeti della nostra terra ma le tue scelte ti
hanno condotto su di una strada diversa dalla mia e mi rammarico
perchè avresti potuto essere qui a gioire con me.
L'Arte è cieca alla moralità o all'onore, ama il vile e il valoroso, il
traditore e il servitore fedele, lo spirito indomito e quello meditativo allo
stesso modo, se essi sanno far parlare l'anima.
Gli uomini sono diversi e diversamente pretendono che le nostre azioni
siano giudicate secondo categorie morali e regole e leggi.
L'Arte ci unisce, la coscienza ci divide. Amo questo Regno e la sua Regina.
Amo un amico e al contempo la mia coscienza condanna il suo nome.

Che l'Altissimo abbia pietà delle nostre anime![/hrp]


Ultima modifica di Sailor il 30/07/11, 10:49 pm - modificato 1 volta.
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Sailor

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MessaggioTitolo: Re: Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty14/07/11, 10:54 pm

Providence ha scritto:
Providence era molto impegnato nell' coordinare i lavori di ristrutturazione della cattedrale in capitale , ma Suare era un amico e non poteva fare a meno di fargli gli auguri per l' innaugurazione del Convivio degli artisti.

[rp]L'Aquila 12 luglio 1459

Carissimo suare

ti ho visto in fasce quando ancora eri un piccolo neonato ,
ti ho visto crescere e imparare ad usare la piuma,
adesso ti vedo innaugurare un convivio degli artisti nel Regno.

le cose sono due... o sei tu che sei un genio o sono io che sono diventato
un vecchio decrepito Very Happy

con tanto affetto

Luis Nazario de Challant[/rp]

Pervinca ha scritto:
A Pervi arrivò la notizia dell'apertura del Convidio e l'invito al ballo.

[rp]
Carissimo Suare,
è con immenso piacere che mi trovo quì a scriverti.

Ricordo ancora i tuoi versi in quel di Silvi, non dimenticherò mai le serate passate ad ascoltarti.

In questo momento ci troviamo in una fase delicata ma spero che un giorno possa di nuovo incontrarti,
per potermi congratulare di persona per le tue idee e il tuo spirito nobile.

Silvi è anche casa tua. Sei nei nostri pensieri.

Con sincero affetto

Pervinca Gea Zafiro
[/rp]

Suare ha scritto:
Quante missive giungevano da ogni luogo del Regno. Suare non riusciva a contenere la sua emozione mentre le leggeva.
I volti di coloro che lo avevano aiutato, amato, incoraggiato, scorrevano nella sua mente come parti della sua stessa anima.
Si era temporaneamente ritirato nel suo studio dopo aver condotto la Contessa e il suo seguito nella visita delle stanze adibite per il Convivio.

Providence, Pervinca... avrebbe voluto scrivergli subito, anzi abbracciare quegli amici che con così tanta gentilezza si erano scomodati
a inviargli parole di stima e affetto.
Ma già si avvicinava il momento dell'inaugurazione ufficiale e non poteva indugiare oltre.

Uscì dallo studio con gli occhi pieni di felicità e al contempo di malinconia.

Torceumane ha scritto:
Gualtiero era nel suo studio al primo piano del municipio, fra le solite carte da sigillare per il palio, che comunque procedeva per il meglio, e le missive da leggere ancora sul tavolo.
Tuttavia, dopo tutte le vicissitudini che avevano ammantato di fosche tenebre la città, si godeva un periodo di relativa tranquillità.

C'erano anche il ricordo che era rimpianto dei caduti per mano nemica, o per la falce ineluttabile della morte nera, ma c'era anche una sensazione di attesa per qualcosa che facesse tornare stimoli sopiti....

Arrivò a fine giugno Ottavio deTaxis con una missiva che sembrava esser più urgente delle altre.
Gualtiero la lesse con voracità, giusto per accontentare il volto tirato del postinaro.

[rp]Gentile Torceumane,
sarei felice se voleste prendere parte ai festaggiamenti per l'inaugurazione del
"Convivio degli Artisti" del Regno delle Due Sicilie
che si terrà il 7 Luglio 1459 presso il Palazzo di Napoli
Attendo notizie che spero siano positive.
In fede

Suare Lanfranco Cicala [/rp]

Il suo amico giullare paroliere e artista si era rifatto vivo finalmente, precedendolo nelle decisioni. Ora chiedeva di arrivare a Napoli in una data piuttosto ravvicinata. Fece due conti a mente, pensando ai giorni che sarebbero stati necessari con una carrozza più o meno spedita e ben fornita dei migliori conforti.
"Tra andata e ritorno dovrei stare lontano dalla città un mese. Potranno mai fare a meno di me sti popolani?"
C'era la sua solita alterigia nei pensieri. Avrebbe dovuto organizzarsi in fretta per preparare il viaggio......

Aspettò un'ulteriore notte per decidere in modo ufficiale, perchè si dice che le candele aiutano meglio nel buon pensiero.


Così, la mattina, dopo la prima alba, scrisse di suo pugno le seguenti parole da inviare all'indirizzo che era in calce alla lettera ricevuta.

[rp]Suare
amico caro e grande visionario,
devo complimentarmi con te per l'evento che hai organizzato a Napoli.
Peccato che la lettera non mi sia giunta in un tempo ragionevolmente buono per programmare con calma le cose.
Tuttavia mi rendo conto che le occasioni sono sempre rade, da cogliere al volo dove vengono, per cui accolgo con gioia l'invito.
Oggi stesso ho dato incarico al postinaro mio amico di trovarmi un buon conducente che mi guidi a Napoli in meno di una settimana ad un prezzo onesto.
Spero di poterci essere per il 7 del mese entrante, farò il possibile davvero.
Fammi sapere solo dove potrò alloggiaer se decidessi di trattenermi almeno due giorni dopo il banchetto, per scoprire il meglio della mia prima volta napoletana.
CHiederò di farmi accompagnare da una delegazione di piombinesi ma su questo punto ci teniamo in contatto con nuovi aggiornamenti.
Ossequioso
nei tuoi confronti,
il torceumane
Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Av3oqx[/rp]

Ladyranocchia ha scritto:
Erano giunti a Napoli con un leggero ritardo rispetto alla tempistica prevista dalla scorta ducale.
Aiutata a scendere dalla carrozza che l'aveva portata al sontuoso palazzo unitamente al Duca , subito si diresse all'interno dello stesso .

Sua grazia si era fermato a parlare con con alcuni uomini e la giovane attendendolo poco distante venne rapita dallo stupendo panorama che si poteva scorgere .


Suare ha scritto:
- Diamine! Un'altra missiva!

Pensò Suare indaffarato com'era mentre il messo si dileguava come il vento. L'evento si avvicinava e c'era ancora molto da fare!
Guardò la lettera. La aprì!

[rp]Suare
amico caro e grande visionario,
devo complimentarmi con te per l'evento che hai organizzato a Napoli.
Peccato che la lettera non mi sia giunta in un tempo ragionevolmente buono per programmare con calma le cose.
Tuttavia mi rendo conto che le occasioni sono sempre rade, da cogliere al volo dove vengono, per cui accolgo con gioia l'invito.
Oggi stesso ho dato incarico al postinaro mio amico di trovarmi un buon conducente che mi guidi a Napoli in meno di una settimana ad un prezzo onesto.
Spero di poterci essere per il 7 del mese entrante, farò il possibile davvero.
Fammi sapere solo dove potrò alloggiaer se decidessi di trattenermi almeno due giorni dopo il banchetto, per scoprire il meglio della mia prima volta napoletana.
CHiederò di farmi accompagnare da una delegazione di piombinesi ma su questo punto ci teniamo in contatto con nuovi aggiornamenti.
Ossequioso
nei tuoi confronti,
il torceumane
Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Av3oqx[/rp]

Gualtiero, Gualtiero Smurì! Il Torceumane! E dunque sarebbe venuto anche lui, nonostante le distanze, nonostante i tantissimi impegni che lo vessavano in ogni giorno dell'anno.

- Caro amico, finalmente ci vedremo e potremo parlare di tante cose!

Suare pensava all'amico di intelletto e di anima affine.
Subito cominciò a prodigarsi per trovargli una sistemazione degna ed inviargli una pronta risposta.

Stormhawk ha scritto:
Aislinn entrò vestita con l'alta uniforme imperiale e si guardò intorno.
Lo splendore di quel palazzo la lasciò senza parole. Davanti a lei un magnifico scalone portava ad una sala.

Si fermò ad ammirare gli affreschi, indecisa se salire le scale o attendere un paggio per farsi accompagnare.

Quarion ha scritto:
Ricevuta la missiva dalla Regina, il Cardinale fece preparare la carrozza e i suoi effetti, assieme al suo segretario personale, da roma il viaggio fu tranquillo e senza imprevisti.

La carrozza si arrestò davanti all'entrata del Palazzo, sul fianco spiccava l'emblema della curia romana e dell'illustre cardinale, un paggio aiutò a scendere i due prelati e intanto un'altro andò ad avvertire dell'arrivo del cardinale.

Scendendo il vecchio prelato si guardò attorno. dopo tanto tempo tornava nelle sue terre e rivedere quel paesaggio gli portava un senso di conforto.



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MessaggioTitolo: Re: Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty14/07/11, 10:58 pm

Illustri Cavalieri e Dame giungevano da ogni parte del Regno per quello che era un evento destinato ad essere ricordato poichè senza precedenti.

Sybille Laurraine stava al fianco del Maestro Suare e vedeva negli occhi dell'uomo l'orgoglio oltre la fatica. Di tanto in tanto scorgeva Sua maestà indaffarata ad intrattenere i suoi ospiti, sempre bella e regale nel portamento.

"Maestro Suare, vogliate consegnarmi tutte le missive ed i documenti così che possiate non preoccuparvene. Avrò cura di depositare il tutto presso la Sala di Clio, che li conserverà nel tempo, proteggendoli da ogni degrado.

Così dicendo Sybille Laurraine fece un sorriso al Maestro e dopo essere momentaneamente congedata si diresse verso la sala delle narrazioni.
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MessaggioTitolo: Re: Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty30/07/11, 10:59 pm

Torceumane ha scritto:
Sotto un sole ordinato e insaziabile al tempo stesso la carrozza arrivò finalmente in Napoli il 12 luglio, in un’ora precedente alla terza.
L’effetto della luce così limpida e forse i riflessi provenienti dalle acque del porto, che si intravedeva verso il basso, crearono negli occhi dei due promessi sposi spettatori una visione unica.
La città sembrò loro meravigliosa e luccicante come nessuna altra. Gualtiero, che pure aveva avuto diverse esperienze di viaggi in terra italica, non riuscì a porre freno alla sua soddisfazione di fronte ad una panoramica vista del golfo nel suo splendore supremo, con il molo simmetrico e ordinato a dettare le geometrie e gli allineamenti dovuti alla grande quantità di barche presenti in acqua.
Un grande castello si ergeva a ridosso delle placide e sornione acque di questo arco di terra e si vedeva anche esso dalla distanza cui loro si trovavano, fra gli arbusti spinosi e verdi della vegetazione che li aveva accolti. I cavalli frenarono e Ottavio capì che il suo compito per ora era sospeso.
Avevano un appuntamento direttamente con Suare, per essere ospitati al meglio….
Marina discese dalla carrozza per allungare le sue braccia in un moto di rilassamento. Si guardarono intensamente negli occhi nell’attesa di un soggiorno felice.
grazie Ottavio, ci vediamo il 14 sera per definire l’ora del ritorno. Sei stato perfetto come sempre!”
La damma accennò un sorriso di soddisfazione, sapendo che sarebbe potuta restare sola col suo amasio per qualche giorno, mentre Suare sarebbe arrivato con un attendente per guidarli verso la loro magione provvisoria prima della festa.

Suare ha scritto:
Giorni prima, Suare si era prodigato per trovare un alloggio degno per messer Torceumane e la sua consorte ma alla fine, data l'importanza dell'ospite, aveva ottenuto che alloggiasse a Palazzo. La Regina aveva accettato di buon grado la proposta del Magister di onorare un così importante esponente della cultura italica.
Quando finalmente aveva incontrato Gualtiero Smurì, la sua gioia era stata incontenibile. Inchinandosi ai suoi tanto attesi ospiti e in uno slancio di ammirazione e profonda stima, aveva stretto energicamente la mano a colui che riteneva un sincero amico.

- Sono felice che abbiate fatto buon viaggio e che siate arrivati così prontamente. Seguite mi pure. Vi porterò a Palazzo. Ho una sorpresa per voi!

La carrozza era partita dirigendosi verso il luogo più rappresentativo del Regno delle Due Sicilie.

Suare ha scritto:
La festa dunque era iniziata. Sybille Laurraine, con un gesto gentile e dimostrando grande stima e affetto, disse:

"Maestro, siete un cerimoniere perfetto, Vi vedo stanco ma felice e questo mi dona una gioia immensa".


Suare le sorrise e si sentì rinfrancato da quelle parole. Sailor era davvero un elemanto insostituibile del Convivio, e si era impegnata con zelo affinchè quell'inaugurazione fosse degna del luogo in cui veniva celebrata.

Il poeta si recò al centro della sala da ballo, aveva un ultima cosa da fare.
Fece un cenno ai musici affinchè smettessero per un momento di suonare.

- Gentili ospiti, sapete già quello che significa per me, per la Regina e per il Regno delle Due Sicilie questo momento. In molti lo hanno fortemente voluto, in molti lo desideravano. Non mi dilungherò oltre. Questo è il luogo dell'arte Duosiciliana come già era stato anticipato durante il "Certamen Coronario Regio" qualche tempo fa. Allo stesso modo di allora desidero aprire ufficialmente i festeggiamenti con un breve sonetto che fu di buon auspicio e spero lo sia altrettanto adesso che un nuova stagione stà per iniziare.

In tutta la grande sala si fece silenzio e il Magister del Convivio recitò quei versi a lui tanto cari.

Come due amanti dal cuore che arde
siete oh Sicilie ma un’anima sola
che fa vibrare del liuto le corde
quando armonioso egli brama o consola

E giammai la melodia si disperde
ma da quel suono si muta in parola
che sussurrando anche alle orecchie sorde
come un soldato talvolta s’immola

Muore e rinasce da nobili gesta
di Cavalieri e di Navigatori
dalle virtù di una Regina onesta

che di sublimi poesie s’innamori
e da poeti che riuniti in festa
cantino di questo Regno i tesori


Gettò un rapidò sguardo verso i musici e i danzatori, e immediatamente la sala s'inondò di melodie e allegri canti mentre gli ospiti guadagnavano il centro della sala applaudendo colui che fino a poco tempo prima non era stato che un semplice menestrello.

Torceumane ha scritto:
Sono felice che abbiate fatto buon viaggio e che siate arrivati così prontamente. Seguite mi pure. Vi porterò a Palazzo. Ho una sorpresa per voi!

Dunque era arrivato il grande giorno. Marina e Gualtiero ebbero il grande privilegio di alloggiare a palazzo reale, su esplicita richiesta del mecenate duosiciliano. Ovun que arazzi di battaglie antiche in nome della regina di Spagna, e cornici dorate, e poltrone di pelle raffinata e seta rossa e drappi che ornavano i tendaggi di un ricamo mai visto prima con richiami arabeschi ed esotici.
L'odore pulito dello sfarzo si percepiva anche lungo i corridoi e per le vie del cortile antistante il castello, così come lungo la via pel mare.
Sembrava che ogni olezzo poco gradito in quella Napoli del tempo fosse lasciato ai ladri e malfattori che si assiepavano nelle boscaglie lontane dal grande cratere di quel monte cavo, molto più entro la terra brulla...
Da quella vista anche il grande vulcano, che mille e più anni addietro si racconta avesse reagito come un mostro contro gli uomini empi, sembrava accoglier i forestieri col suo sorriso....


Marina sembrava radiosa, per la gioia di aver condiviso una esperienza di per sè unica col suo amante.
Quella sera le luci delle fiaccole sfavillavano nel fresco vento di ponente....

Ottimi cantori accompagnavano i suonatori di cetre e liuti, all'unisono in storie davvero commoventi. Melos con il dramma.
Improvvisamento Suare fece zittire i vari artisti per il suo discorso di chiusura.
Era stato tutto precisamente organizzato al punto che un tocco di inquietudine prese le carni del torceumane, abituato come era che qualcosa nella sua giornata potesse andare storto, prima o dopo....
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MessaggioTitolo: Re: Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Gran ballo del "Convivio degli Artisti" Duosiciliani - luglio 1459 Empty30/07/11, 11:02 pm

Suare ha scritto:


Come due amanti dal cuore che arde
siete oh Sicilie ma un’anima sola
che fa vibrare del liuto le corde
quando armonioso egli brama o consola

E giammai la melodia si disperde
ma da quel suono si muta in parola
che sussurrando anche alle orecchie sorde
come un soldato talvolta s’immola

Muore e rinasce da nobili gesta
di Cavalieri e di Navigatori
dalle virtù di una Regina onesta

che di sublimi poesie s’innamori
e da poeti che riuniti in festa
cantino di questo Regno i tesori



La commozione fu tanta, Messer Suare era in grado di riempirle il cuore con i suoi versi in ogni occasione.
Mentre gli ospiti si "lanciavano" in danze e canti Sybille Laurraine si accostò alla grande vetrata e si perse con lo sguardo all'orizzonte.

Mai avrebbe dimenticato quella magica esperienza...
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