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 Lettera di Ubaldo

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Anacleto_i

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MessaggioTitolo: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty20/09/15, 12:39 pm

Grossolanissimo tentativo di elevarsi a paladino del popolo, di difendere i propri fallimenti durante il mandato senatoriale e di rapportarsi in modo diplomatico il tutto contornato da una catasta di informazioni false (aka idiozie). Vorremmo rispondere a tono (stiamo preparando una bozza) per ridimensionarlo. cyclops
Citazione :


    [rp]
    A:
    Anassimene Cyrille Lèon d'Arborea
    Re delle Due Sicilie
    Conte di Pescara
    Visconte di Penne
    Barone di Alanno


    Vostra Maestà, i miei rispetti.

    Sono Ubaldo Lannister, cittadino duosiciliano, e mi permetto di scriverVi in merito alla vostra decisione di non ratificare una modifica alla Carta Costituzionale che mi vede interessato in prima persona, principalmente come semplice cittadino e, secondariamente, perchè al tempo in cui facevo parte del Senato del Regno ho preso parte attiva alla stesura ed alla discussione, con gli altri Senatori, di dette modifiche.

    Ora non vorrei essere frainteso, non ho nessuna intenzione di criticare il Vostro operato la legge Vi lascia ampia possibilità di decidere in merito alla ratifica o meno del lavoro del Parlamento e che ingenuamente ho sperato che poteste acconsentire a qualche piccolo cambiamento, ma magari non lo volete così come non lo vogliono in molti altri.

    Maestà consentitemi un piccolo chiarimento; personalmente ho sempre ritenuto che di troppi segreti una società possa anche morire.

    Intendiamoci la riservatezza in particolari cose è d'obbligo: un generale che parla troppo dei suoi piani, anche fuori dal ristretto gruppo di comando, difficilemente vincerà mai una battaglia; così come qualsiasi mercante che divulgasse troppo dei suoi commerci avrebbe seri problemi ad evitare che finanziariamente i suoi avversari ne possano trarre profitti; per cui so bene che ci sono cose che è bene non divulgare se non a tempo debito ed in modo che non creino problemi.

    Ma è altrettanto bene so che se si tiene tutti riservato, se si comunica al popolo solo qualche dato e qualche comunicato ufficiale che ben poco spiegano, nascondendo cose che non sarebbero di nessun pericolo per la sicurezza della nazione, come le discussioni sulle leggi che riguardano tutti, si tende ad emarginare chi non fa parte della classe dirigente.

    Li si porta a farli pensare che sono considerati cittadini di seconda, se non terza, classe … insomma gente che non conta nulla per chi governa.

    Questa emarginazione, che non ha nulla a che vedere con il preservare la sicurezza della nostra nazione, ha anche come effetto collaterale che qualsiasi malcontento con velleità da capopopolo, presunto rivoluzionario, trova terreno fertile e seguaci quando lancia proclami altisonanti e velleitari verso chi governa … di fatto, quindi, la segretezza assoluta e blindata che da anni caretterizza la nostra terra invece di aumentare la sicurezza del popolo ne ha aumentato il malcontento ed ha accresciuto i possibili pericoli per il Regno tutto.

    E' quest'ottica che, quando mi sono trovato ad avere l'onore e l'onere di rappresentare la Gente Comune nel nostro Real Senato, mi ha spinto a darmi da fare per promuovere quelle iniziative per cercare di ridurre, in modo ragionato, la segretezza dei posti di governo.

    Per questo proposi e discussi in Senato la modifica dell'articolo 32 del Codice Penale Regio, in merito allo spionaggio, modifiche accettate dai senatori in data 8 Maggio scorso e dalla Camera dei Consigli in data 29 Maggio, ma poi si sono perse le tracce di questa apertura ad una minore segretezza.

    Semplice cattiva comunicazioni fra gli apparati dello stato o dimenticanza voluta?

    Non posso dirlo, quello che è certo che a tutt'ora non mi risulta nessuna Vostra comunicazione in merito a quella modifica approvata dal Parlamento del Regno delle Due Sicilie.

    Avevo comunque speranze in merito perchè l'articolo 18 della Carta Costituzionale, quello che diposne sulle Vostre prerogative in fatto di ratifica, non prevede un lasso di tempo determinato per farVi decidere, quindi anche se quasi quattro mesi paiono un po troppi, c'era sempre la speranza che prima o poi Voi avreste preso in considerazione quel documento di modifica dell'articolo 32 del Codice Penale per decidere se ratificarlo o meno.

    Purtroppo alla luce della Vostra ultima decisione, la non ratifica delle modifiche all'articolo 12 della Carta Costituzionale, quella speranza si è dissolta come fumo al vento.

    E' palese oramai che ne Voi, ne chi ovviamente vi consiglia in tal modo, avete il ben che minimo interesse a che le cose cambino e, siccome non penso siate cosi poco savi da mantenere questo stato di cose per consentire ai vostri avversari di tranne vantaggio, c'è da pensare che come dicono in molti vogliate questa assoluta segretezza per nascondere eventuali magagne ed errori che potete aver commesso.

    Anche se non capisco cosa possa centrare questo con l'assurda segretezza, a tutt'ora la considero incomprensibile, imposta agli Onorevoli Parlamentari sui lavori di legiferazione che nulla di segreto dovrebbero avere.

    Detto ciò Vi rubo ancora un po di tempo per spiegarVi una cosa, immodestamente penso di avere una certa esperienza nel campo legale, esperienza che dal Vostro comunicato sembra fare un po difetto a Voi ed ai Vostri consiglieri.

    La legge, articolo 18 della Carta Costituzionale, prevede per il Sovrano la massima discrezionalità in fatto di ratifica del lavoro del Parlamento, al limite (così come è quell'articolo attualmente) potreste anche respingere una modifica anche senza motivazione; quindi non è che mi aspettavo che spiegaste che respingevate le modifiche all'articolo 12 perchè i sudditi del Regno delle Due Scilie sono degli ignoranti pericolosi che devono essere tenuti all'oscuro di ogni cosa …
    ma non esiste nemmeno, nonostante voi siate il nostro Sovrano, che vengano usate motivazioni palesemente scorrette.

    Cito le Vostre parole:
    La prima modifica va infatti in contrasto con il CPR. Tale contrasto comporterebbe una doppia interpretazione della norma legata allo spionaggio tale da raggiungere un'ambiguità legislativa.

    Errato, la Carta Costituzionale prevale su qualsiasi altra legge corrente, sia essa del Regno tutto o di una Provincia, ed inoltre avendo l'articolo 12 della Carta Costituzionale effetto praticamente solo sui lavori legislativi dei componeti del Parlamento, Senatori e Consiglieri Provinciali, non vi è possibilità alcuna di doppia interpretazione e di ambiguità con riferimento all'articolo 32 del Codice Penale Regio.

    Ma evidentemente questa era il meglio che Voi, o chi Vi ha consigliato, siete riusciti a trovare come scusa.

    Ho finito Maestà e credetemi, se ho detto qualcosa che vi ha offeso me ne dispiaccio, non era e non è mia intenzione mancarVi di rispetto, è che come semplice cittadino mi da fastidio notare che non si riesce proprio a fare quel piccolo passo verso la strada dei cambiamenti.

    Dando così spazio a chi fomenta la discordia, che trova terreno facile in chi si sente discriminato, a chi vuole cambiare le cose con il caos e la violenza e, questa è una via che mi troverà sempre in disaccordo.

    Chiedo venia Maestà per avervi importunato così a lungo, ma sentivo il dovere mettervi a conoscenza di quanto penso … per quanto poco importante possa essere per Voi.

    Auspico ogni bene per voi Sire, ma ancor di più lo vorrei per tutti noi e per il nostro Regno.

    Omaggi,
    Lettera di Ubaldo Firma_Ubaldo

    [/rp]
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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty22/09/15, 01:31 am

Questa è la nostra bozza, decisamente dai toni accesi, vorremmo pubblicare entro domani. Pareri? Osservazioni? Modifiche?

bozza ha scritto:
All'attenzione di Ubaldo Lannister,
Per conoscenza a tutto il popolo duosiciliano

Messere,

abbiamo potuto notare grande confusione nelle vostre parole dunque cercheremo di rispondervi in maniera organica per sopperire a questo problema.

Innanzitutto la proposta di modifica dell'articolo 32 del CPR fu avanzata non da voi, bensì dalla Viscontessa Telfusa a Marzo e non a Maggio come asserite, dato pubblico in vecchi calendari del senato. Per quanto riguarda invece le accuse di aver dimenticato volutamente o a causa di una "cattiva comunicazione" tra le istituzioni vi invitiamo a rileggere il nostro comunicato ove non ratifichiamo, dunque respingiamo le modifiche degli articoli 26 e 32 del CPR. Quelle che voi quindi chiamate certezze nella vostra missiva in realtà non son altro che imprecisioni se non addirittura fandonie per poter farsi omaggiare dalla piazza, ma non vogliamo dar adito a nefasti pensieri dunque vi concediamo il beneficio del dubbio.
Ci dispiace poi di dover fare un excursus sul cambiamento, generica parola affiancata da altre come casta ed oligarchia, usata dai presunti rivoluzionari già da voi citati, anche se il termine corretto è sovversivi in quanto il loro obiettivo è destituire e sostituire con improbi mezzi quale la violenza quella che voi chiamate classe dirigente in barba alle decisioni del popolo, quello vero e non quello che pretendono di rappresentare; le elezioni del senato regio per i comuni ci hanno dato un grande esempio di ciò.
Come potete vedere il cambiamento o peggio, le promesse di cambiamento, possono avere un'accezione altamente negativa nel momento in cui le "cose" cambino in peggio.

Possiamo darvi ragione su due punti della vostra lettera: che avremmo potuto omettere la motivazione per non aver ratificato l'articolo costituzionale da voi proposto e che peccate di immodestia.

Abbiamo deciso di spiegare il perché di questa nostra scelta per rispetto dei nostri sudditi. La Costituzione ha un ruolo completamente diverso dal CPR, la prima descrive i principi fondamentali e i meccanismi istituzionali del nostro Regno, mentre il secondo prevede i reati e le pene ad essi associati. Come dovreste sapere le leggi per essere effettive ed efficaci hanno bisogno di essere armoniche tra di loro ed è imbarazzante constatare che eventualmente un caso previsto dalla costituzione sia espressamente previsto come reato nel codice penale, soprattutto se ratificate dallo stesso organo. Parlando inoltre di riservatezza non si può dire di certo che il parlamento sia un organo chiuso dato che ogni legge, approvata o respinta che sia, è esposta pubblicamente, così come il calendario dei lavori e i risultati delle votazioni.

Concludiamo questo nostro lungo discorso dicendo che l'intera riforma da voi proposta, discussa in forma unica e votata separatamente, è stata bocciata in toto dalle due camere e la maggior parte degli articoli addirittura dallo stesso senato. Unicamente quest'articolo è arrivato al nostro vaglio ed è stato, giustamente, non ratificato segnando il totale fallimento della riforma.

Le "offese" che menzionate, seppur più tendenti al discredito che al mero offendere, rimangono tali anche se ci si distacca da esse mettendo le mani avanti e "dispiacendosi". Un uomo deve esser sempre cosciente delle parole che proferisce e, almeno nei dibattiti politici, al contrario di quello che si dice comunemente, di quello che comprende il proprio interlocutore. In ogni caso apprezziamo il vostro grossolano tentativo di essere diplomatico.

In fede,

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Markos

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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty22/09/15, 08:08 am

Maestà per me va bene la risposta, anche se tempo che sia fiato sprecato; una persona intelligente non avrebbe aperto un dibattito pubblico e poi scritto una lettere al sovrano peccando in molte cose.
Una cosa però gliela vorrei proprio chiedere a tal Ubaldo: La lettera l'ha mandata a che titolo? Perché come avete già detto il tutto è molto confuso, dato che prima parla da ex Senatore, poi da ''Popolano'' e addirittura da Capo Popolo, solo perché eletto Senatore Regio insieme ad molti altri.Ritengo che, in tal caso, si dovrebbe firmare come Tommaso Aniello d'Amalfi, e non Ubaldo Lannister, e che comunque gli avrei spiegato che la monarchia e la democrazia sono molto diverse anche se la maggir parte delle ''cose'' fanno parte di un sistema democratico, come le elezioni del parlamento.
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annaperenna

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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty23/09/15, 12:46 am

Letto e sottoscrivo...non capisco...è in senato e sembra che non sappia cosa si faccia li...
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Ciridonio

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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty23/09/15, 11:49 am

Bene la risposta, alcune cose:

1 La costituzione se va in contrasto con una legge prevale. Giusto dire che non è armonico, magari si potrebbe dire che si sarebbe dovuto pensare di accompagnare la riforma con una modifica di quella legge.
2 bene sottolineare che le sue proposte sono tutte fallite e che questa è l'unica passata. dunque "che segua le sue sorelle"
3 Forse direi con più forza che tutto è pubblico (calendari, discussioni et cetera)
4 Preparerai la forca, un misero plebeo che osa parlare in questi termini al Re?
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Diegoii.

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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty23/09/15, 10:46 pm

Reputo ci siano cose molto più urgenti, sinceramente.
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Anacleto_i

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MessaggioTitolo: Re: Lettera di Ubaldo Lettera di Ubaldo Empty25/09/15, 12:28 am

Citazione :
[rp]All'attenzione di Ubaldo Lannister,
Per conoscenza a tutto il popolo duosiciliano

Messere,

abbiamo potuto notare grande confusione nelle vostre parole dunque cercheremo di rispondervi in maniera organica per sopperire a questo problema.

Innanzitutto la proposta di modifica dell'articolo 32 del CPR fu avanzata non da voi, bensì dalla Viscontessa Telfusa a Marzo e non a Maggio come asserite, dato pubblico in vecchi calendari del senato. Per quanto riguarda invece le accuse di aver dimenticato volutamente o a causa di una "cattiva comunicazione" tra le istituzioni vi invitiamo a rileggere il nostro comunicato ove non ratifichiamo, dunque respingiamo le modifiche degli articoli 26 e 32 del CPR. Quelle che voi quindi chiamate certezze nella vostra missiva in realtà non son altro che imprecisioni se non addirittura fandonie per poter farsi omaggiare dalla piazza, ma non vogliamo dar adito a nefasti pensieri dunque vi concediamo il beneficio del dubbio.
Ci dispiace poi di dover fare un excursus sul cambiamento, generica parola affiancata da altre come casta ed oligarchia, usata dai presunti rivoluzionari già da voi citati, anche se il termine corretto è sovversivi in quanto il loro obiettivo è destituire e sostituire con improbi mezzi quale la violenza quella che voi chiamate classe dirigente in barba alle decisioni del popolo, quello vero e non quello che pretendono di rappresentare; le elezioni del senato regio per i comuni ci hanno dato un grande esempio di ciò.
Come potete vedere il cambiamento o peggio, le promesse di cambiamento, possono avere un'accezione altamente negativa nel momento in cui le "cose" cambino in peggio.

Possiamo darvi ragione su due punti della vostra lettera: che avremmo potuto omettere la motivazione per non aver ratificato l'articolo costituzionale da voi proposto e che peccate di immodestia.

Abbiamo deciso di spiegare il perché di questa nostra scelta per rispetto dei nostri sudditi. La Costituzione ha un ruolo completamente diverso dal CPR, la prima descrive i principi fondamentali e i meccanismi istituzionali del nostro Regno, mentre il secondo prevede i reati e le pene ad essi associati. Come dovreste sapere le leggi per essere effettive ed efficaci hanno bisogno di essere armoniche tra di loro ed è imbarazzante constatare che eventualmente un caso previsto dalla costituzione sia espressamente previsto come reato nel codice penale, soprattutto se ratificate dallo stesso organo. Per poter procedere con una modifica in tal senso sarebbe stato meglio discutere simultaneamente l'articolo della Costituzione contestato e l'articolo del CPR sullo spionaggio o perlomeno programmarlo nel calendario.
Parlando inoltre di riservatezza non si può dire di certo che il parlamento sia un organo chiuso dato che ogni legge, approvata o respinta che sia, è esposta pubblicamente con i risultati delle votazioni, così come il calendario dei lavori e tutte le comunicazioni riguardanti le due camere del Parlamento.

Concludiamo questo nostro lungo discorso dicendo che l'intera riforma da voi proposta, discussa in forma unica e votata separatamente, è stata bocciata in toto dalle due camere e la maggior parte degli articoli addirittura dallo stesso senato. Unicamente quest'articolo è arrivato al nostro vaglio ed è stato, giustamente, non ratificato segnando il totale fallimento della riforma.

Le "offese" che menzionate, seppur più tendenti al discredito che al mero offendere, rimangono tali anche se ci si distacca da esse mettendo le mani avanti e "dispiacendosi". Un uomo deve esser sempre cosciente delle parole che proferisce e, almeno nei dibattiti politici, al contrario di quello che si dice comunemente, di quello che comprende il proprio interlocutore. In ogni caso apprezziamo il vostro grossolano tentativo di essere diplomatico.

Scritto a Castel Nuovo, Napoli, il XXIV giorno di Settembre MCDLXIII A.D.


In fede,
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Re delle Due Sicilie
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Barone di Alanno
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