| | Contributo alla Corona sulle navi costruite | |
| Autore | Messaggio |
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Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| Titolo: Contributo alla Corona sulle navi costruite 09/08/13, 08:43 pm | |
| Oggi ho saputo che il precedente Sovrano aveva introdotto una sorta di tributo da pagare alla Corona su ogni nave, da guerra se ho capito bene, costruita negli arsenali del Regno, vorrei chiedere dove posso trovare il testo ufficiale di questa tassa, è una legge, un decreto, una consuetudine?
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| | | alphacentauri_87
Numero di messaggi : 151 Data d'iscrizione : 30.09.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 09/08/13, 10:44 pm | |
| dite la lettera dei corsari? E' una legge - Citazione :
- Ful71 ha scritto:
- Il Reggente si accingeva a rendere pubblica l'ultima risoluzione del Parlamento, ora nelle due Camere non restavano altri provvedimenti in sospeso, con tranquillità avrebbero atteso il rinnovo del Senato e la possibilità, non dipendente da umana volontà, di poter far accedere i nuovi Consiglieri nella Camera bassa...
[rp] Regno delle Due Sicilie
A tutti i sudditi del Regno, a chiunque leggerà o udirà, salute!
Noi, Filippo Francesco Vasa, Reggente delle Due Sicilie,
- Presa visione della votazione nel Senato Reale, conclusasi in data VI Dicembre 1460 con otto voti favorevoli, due astenuti e due assenti - Presa visione della votazione nella Camera dei Consigli, conclusasi in data XX Dicembre 1460 con quattro voti favorevoli, cinque contrari, cinque astenuti, dieci assenti
Promulghiamo:
- Citazione :
- CARTA DELL'ORDINE DEI CORSARI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
1. Organizzazione Con il presente documento si istituisce l'Ordine dei Corsari del Regno delle Due Sicilie (di seguito Ordine Corsaro) Durante lo stato di guerra, come organo superiore dell’Ordine Corsaro è posto l'Ammiragliato del Regno
2. Compiti dell'Ordine Corsaro L'Ordine Corsaro raggruppa privati cittadini del Regno delle Due Sicilie che hanno ricevuto una lettera di corsa dal Sovrano del Regno e fanno costruire e armano o posseggono una nave da guerra. L'Ordine Corsaro norma i loro comportamenti, menzionando i loro obblighi e le loro facoltà. L'Ordine Corsaro ha il compito di impegnarsi nelle Battaglie di Corsa, mentre durante lo stato di guerra i suoi membri vengono arruolati in Marina Militare
3. La lettera di Corsa La lettera di Corsa è assegnata direttamente dal Sovrano ad un privato cittadino del Regno delle Due Sicilie, in possesso di una nave da guerra o in procinto di costruirla ed armarla. La lettera di Corsa menziona espressamente il nome della nave e la tipologia della stessa (o menziona il nome che avrà e la tipologia, se deve essere ancora costruita ed armata. In tal caso, la Lettera di Corsa vale anche come autorizzazione a far costruire ed armare nei porti del Regno una nave da guerra che risulterà poi di piena proprietà del privato). Con l'accettazione della lettera di corsa, il privato cittadino viene nominato Primo Corsaro ed è tenuto a seguire le disposizioni del presente documento. Il Primo Corsaro può vantare i diritti della Lettera di Corsa solo per la nave ivi espressamente menzionata. Senza Lettera di Corsa, è fatto divieto espresso ad ogni privato di impegnarsi in alcuna Battaglia di corsa: laddove il privato infrangesse tale divieto, esso sarebbe trattato alla stregua di un comune criminale.
4. ll Primo Corsaro ed il suo equipaggio Il Primo Corsaro ha diritto a scegliere personalmente i membri del suo equipaggio che, da quel momento e per la durata dell'incarico, sono soggetti ai vincoli di questo documento. Essi stessi, per la durata dell'incarico, saranno nominati Corsari. E' consigliabile che ogni Primo Corsaro si impegni nell'arruolamento di uomini che possano far fronte ad ogni evenienza e, per quanto possibile, siano pronti all'eventuale integrazione in caso di bisogno nella Regia Marina: viene dunque consigliato al Primo Corsaro di valutare l'arruolamento di uomini con conoscenze universitarie di navigazione, mediche o militari, nonchè di spronare i propri uomini allo sviluppo della propria prestanza fisica. In più, è permesso al Primo Corsaro il nominare un Capitano della nave diverso da egli stesso. In tal caso, il Primo Corsaro sarà responsabile solidalmente secondo la legge di tutte le azioni intraprese dal Capitano.
5. Obblighi del Primo Corsaro in tempo di Guerra Durante lo stato di guerra, il Primo Corsaro viene coscritto in Marina Militare e nominato Capitano della sua stessa nave. La coscrizione è automatica e corrisponde al diritto della Marina Militare (e comunque dell'Ammiragliato) di poter disporre dei servigi del Primo Corsaro in merito alla nave da guerra indicata nella Lettera di Corsa per lo svolgimento delle operazioni militari. Allo stesso modo, eventuali membri dell'equipaggio vengono coscritti ed arruolati secondo la legge che regola la Marina Militare.
6. Facoltà del Primo Corsaro in tempo di Guerra E' facoltà del Primo Corsaro il decidere di farsi sostituire da altri, assegnando a persona di sua di fiducia il comando della nave (e quindi facendo arruolare il nuovo Capitano in Marina al posto proprio, ottenendo il congedo), con l'obbligo che questo scambio non rallenti le operazioni di guerra. Laddove per effettuare il cambio dovesse riportarsi a terra, egli avrà bisogno dell'autorizzazione del suo superiore. Si avrà bisogno di autorizzazione anche per sbarcare eventuali membri dell'equipaggio che desiderino essere sostituiti. In ogni caso, la Marina Militare non potrà decidere il nome del Capitano della nave corsara, né potrà assegnarla a suo piacimento a terzi, né potrà vincolare il Primo Corsaro a scegliere determinate persone come membri dell'equipaggio; al contempo, il Primo Corsaro dovrà garantire ogni sforzo per mantenere sempre la Nave Corsara alla massima operatività possibile. Per il resto, il Capitano (o sia esso il Primo Corsaro o sia persona di sua fiducia) è soggetto agli obblighi della Carta della Marina militare.
7. Obblighi del Primo Corsaro in tempo di Pace Laddove non vigesse lo stato di Guerra, il Primo Corsaro è un privato cittadino del Regno delle Due Sicilie. Egli è tenuto al pagamento delle tasse portuali secondo quanto stabilito dalle singole province, e a rispettare le leggi Provinciali e Regie in ogni punto, senza vantare alcun diritto preferenziale. Egli è tenuto ad impegnarsi attivamente nelle Battaglie di Corsa, o comunque a garantire che la sua nave sia impegnata nelle Battaglie di Corsa.
8. Facoltà del Primo Corsaro in tempo di Pace Al Primo Corsaro possono essere proposte missioni di natura commerciale o di natura militare, dietro pagamento di compenso di qualsiasi natura, frutto della contrattazione privata tra il Primo Corsaro stesso ed il proponente. E' diritto del Primo Corsaro rifiutare la proposta.
9. La Battaglia di Corsa Durante le battaglie di Corsa, il Corsaro è responsabile delle proprie azioni: non potrà attribuire al Regno la responsabilità di ciò che ha provocato. A tal fine, il Regno stilerà un elenco diviso in tre liste dove indicherà: LISTA BIANCA - navi battenti bandiere di nazioni o gli enti da non attaccare (Per definizione, ogni nave battente bandiera del regno delle due Sicilie è sempre una nave da non attaccare) LISTA ROSSA - navi battenti bandiere di nazioni o gli enti, il cui attacco è lasciato alla discrezione del corsaro LISTA NERA - navi battenti bandiere di nazioni o gli enti da attaccare tale elenco, trattando espressamente di sicurezza, forze armate e diplomazia, verrà comunicata all'Ordine Corsaro nei modi e nei tempi decisi dalle istituzioni Regie. Il Primo Corsaro ha l'obbligo di impegnarsi attivamente nella caccia di imbarcazioni di nazioni o enti della lista NERA, sapendo che per questo non subirà conseguenze negative all'interno del Regno. Il primo Corsaro ha facoltà di impegnarsi attivamente nella caccia di imbarcazioni di nazioni o enti della lista ROSSA, sapendo che per questo il Regno, laddove sollecitato, risponderà in maniera adeguata ai trattati in essere, dimostrando particolare clemenza verso il corsaro, tenendo soprattutto conto della presenza di tale nave nella lista ROSSA. Il primo Corsaro ha il divieto di impegnarsi attivamente nella caccia di imbarcazioni di nazioni o enti della lista BIANCA, sapendo che, laddove contravvenisse a questo divieto, il Regno prenderebbe tutte le decisioni opportune a tutela del proprio nome. E' comunque sempre permesso al Primo corsaro (o al capitano da lui nominato) di difendersi da una nave che appartenga a qualsiasi lista e che abbia aperto per prima il fuoco contro di lui. Per la caccia di una singola nave per la cui bandiera essa normalmente apparterrebbe ad altre liste, il Regno deve provvedere ad inserirla espressamente nella lista apposita. Fino alla definizione della lista e alla relativa comunicazione all'Ordine Corsaro, o in mancanza momentanea di essa, ogni Primo Corsaro è tenuto a sospendere le Battaglie di Corsa. I termini che specificano la battaglia di corsa sono strettamente riservati: è fatto divieto rivelare in qualsiasi sede senza autorizzazione tali dettagli, con specifico riguardo al contenuto delle liste. Il non rispetto di questi obblighi comporterà l' accusa di Tradimento secondo l'art 26 del C.P.R.
10. Comportamento del Primo Corsaro Il Primo Corsaro verrà valutato per il proprio comportamento, per l'impegno della sua nave nella Battaglia di Corsa verso le imbarcazioni di nazioni o enti della lista nera e per la sua disponibilità nel mettere la propria nave a servizio dei bisogni del Regno (e delle Province) anche non in tempo di guerra. Le lettere di corsa possono essere ritirate dal Sovrano dietro segnalazione dell'Ammiragliato in caso di scarso impegno o scarsa collaborazione, concedendo comunque congruo preavviso al Primo Corsaro, affinché abbia modo di dimostrare le proprie capacità. Le lettere di corsa possono essere ritirate dal Sovrano con effetto immediato in caso di gravi mancanze atte a minare la reputazione del regno (tra questi, la Battaglia di Corsa verso navi della lista bianca. Non è considerata grave mancanza l'uso della discrezionalità, anche reiterata, nel rifiutare missioni ex art. 8 ). Il Primo Corsaro può restituire la Lettera di Corsa nelle mani del Sovrano solo dietro accettazione del Sovrano. Se dovesse restituire la lettera di Corsa senza aver ottenuto accettazione espressa alla restituzione da parte del Sovrano, verrà denunciato per il reato di Tradimento, secondo l'art. 26 del C.P.R. (Art. 26 - Omissione o abuso di atti d'ufficio ): se restituisse la lettera di Corsa senza aver ottenuto accettazione espressa alla restituzione da parte del Sovrano durante lo stato di Guerra, verrebbe anche giudicato secondo il codice marziale della Regia Marina come disertore.
11. Cauzione A tutela delle proprietà del Regno, siano esse le installazioni portuali provinciali che le navi di proprietà del regno o delle province, al momento dell'accettazione della lettera di corsa, il Primo Corsaro è tenuto a versare nelle casse del Regno una cauzione pari ad una somma di: - 1000 ducati per lettera di corsa riguardante una galea da guerra - 3000 ducati per lettera di corsa riguardante una caracca da guerra (eventuale cessione di merci come somma utile per la cauzione può essere consentita previa accettazione del Sovrano) Per ogni periodo di 30 giorni a partire dal momento dell'assegnazione della Lettera di Corsa, il Primo Corsaro otterrà una parziale restituzione di tale cauzione, nella misura di 100 ducati a periodo (o parte delle merci cedute per un pari valore), fino a mantenere nelle casse del regno una cauzione di valore almeno pari alla metà della valore iniziale. A suo insindacabile giudizio, inoltre, a seguito della valutazione dell'operato del Primo Corsaro, il Sovrano del R2S potrà decidere per una restituzioni parziale o totale della cauzione. In ogni caso la cauzione, qualora ancora risulti versata interamente o parzialmente nelle Casse del Regno, verrà restituita al momento del ritiro o della restituzione della lettera di corsa così come previsto ex art.10. Nel caso in cui il Primo Corsaro dovesse restituire la Lettera di Corsa senza aver ottenuto accettazione espressa alla restituzione da parte del Sovrano oppure il Sovrano dovesse ritirare la Lettera di Corsa con effetto immediato in caso di gravi mancanze atte a minare la reputazione del regno, non si vedrà restituita la cauzione versata. Napoli; il XXII Dicembre, A.D MCDLX. In fede,
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| | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 10/08/13, 10:49 am | |
| Visconte penso che il Cancelliere parli della commessa regia che il fu F.Petrus introdusse sulle navi da guerra costruite nei porti delle Provincie Regie, se vado errata non esiste una legge proprio perché è ha discrezione del sovrano se metterla o meno, nella Camera dei Consigli si provò a regolamentarla ma non ebbe molto successo sia per le opposizioni sia perché si fece notare che il Sovrano può decidere anche di non metterla. Penso che questa decisione sia stata fatta in virtù della legge che dice che ogni nave da guerra costruita nei porti Duosiciliani e di proprietà della Corona salvò accordi. |
| | | alphacentauri_87
Numero di messaggi : 151 Data d'iscrizione : 30.09.09
| | | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| | | | Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 11/08/13, 08:38 pm | |
| Grazie Ministro e grazie anche voi Visconte per l'interessamento.
Si parlavo della commessa regia, dove posso trovare il testo che la istituisce e norma? nelle leggi non ho trovato nulla a meno che non mi sia sfuggito. |
| | | Ful71
Numero di messaggi : 2619 Data d'iscrizione : 26.10.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 12/08/13, 09:57 pm | |
| Non esiste norma scritta Cancelliere, solo una consuetudine, dato che le navi da guerra possono costruirsi solo col consenso della Corona, Re Petrus introdusse la consuetudine di aggiungere al preventivo di costruzione da proporre al richiedente una cifra aggiuntiva, per la cassa regia, oltre la commessa provinciale
Che tale sia consuetudine e non legge scritta, lo prova anche il fatto che sia per la nave appena costruita per l'ordine dei BE che per quella dell'Ordine dell'Amaranto, si discusse qui in Concilio tra me e la Sovrana e si convenne di non chiederla a nessuno dei due committenti |
| | | Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| | | | sofiasperanza
Numero di messaggi : 939 Data d'iscrizione : 04.06.12
| | | | Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 12:57 am | |
| Saggia decisione Maestà, come sempre del resto.
Non è male incrementare le casse della Corona ma farlo attraverso le tasse trovo che sia una azione non degna, data la situazione sarebbe solo un interferire nell'economia locale delle province. Tuttavia si potrebbero sfruttare i commerci per tale scopo, non per nulla il Regno ha un dicastero economico-finanziario che non è mai stato sviluppato. |
| | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 12:36 pm | |
| Reggente sull'ultima affermazione posso rispondervi io, durante il Regno Petrus si provò ad investire denaro della Corona, sia nelle infrastrutture ( Porti di Gaeta e Terracina ) sia nei commerci, principalmente si puntava a creare grandi commerci con capitali provinciali/regi. Il problema è che trovammo un muro di diffidenza nei confronti del denaro regio. |
| | | sofiasperanza
Numero di messaggi : 939 Data d'iscrizione : 04.06.12
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 12:55 pm | |
| Non date informazioni corrette o comunque complete Ministro. Il muro fu trovato perché Petrus voleva introdurre delle tasse per far rientrare quei soldi che la Corona investiva e le Province non erano d'accordo a tassare il popolo già pesantemente tassato. |
| | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 03:46 pm | |
| - sofiasperanza ha scritto:
- Non date informazioni corrette o comunque complete Ministro.
Il muro fu trovato perché Petrus voleva introdurre delle tasse per far rientrare quei soldi che la Corona investiva e le Province non erano d'accordo a tassare il popolo già pesantemente tassato. Maestà errate, Petrus voleva fare come la legge dice per quanto riguarda i porti, ossia che chi investe in uno dei porti ha diritto ad una % sul ricavato delle tasse relative alle banchine portuali. Dunque nessuna tassa per far rientrare quei soldi ma solo legge, in questo modo la Corona avrebbe fatto fruttare i suoi soldi e allo stesso tempo la Provincia di Terra di Lavoro avrebbe visto i lavori dell'Arsenale di Gaeta proseguire. Fu negato perché l'allora Governo temeva che la Corona volesse privare la Provincia del ricavato delle tasse portuali.
Infine per quanto riguarda i commerci non si chiedeva nessuna tassa ma se in un commercio di legna la corona metteva il 60% del capitale usato per acquistare la legna e poi rivenderla all'estero la Corona aveva diritto, oltre a riottenere il proprio capitale, anche al 60% dei profitti relativi alla spedizione, che poi si potevano ridurre anche per dare margine di profitto maggiore alla Provincia.
Le tasse volevano essere introdotte in caso la Corona avesse dovuto pagare tutto e le provincie no. E Petrus propose allora di creare una tassazione da far approvare nella Camera dei Consigli che è l'organo che si occupa di queste cose. Ma le due cose sono differenti, nel commercio fu un muro perché si temeva che la Corona si sarebbe insidiata troppo nell'economia provinciale nella seconda il muro avvenne perché si impoverivano ancor di più i cittadini. |
| | | Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 06:50 pm | |
| Purtroppo in TdL i Consigli provinciali dimostrano sempre una strana avversione per tutto ciò che è l'incremento delle casse o gli scambi commerciali, è una cosa atavica di tutti i Consigli da che ho memoria, se a questo poi si aggiunge una avversione di una certa parte politica al Regno visto come limitativo della loro sovranità e non come opportunità il quadro è completo.
Per questo dicevo prima che data la situazione è meglio evitare del tutto, in una eventuale progettazione di incremento delle casse reali, parlare di tasse, molto meglio seguire la via degli scambi economici ma se con gli Abruzzi si potrebbe creare qualcosa di positivo sono certo che non si potrebbe fare assolutamente affidamento su TdL perchè anche a nostro tempo procurammo a questa provincia scambi favorevolissimi, le merci le andava a prendere direttamente, in un regno iberico che ora non ricordo, in nave l'allora Ministro degli Esteri Rimmster, e lo faceva a titolo assolutamente gratuito, eppure alla fine riuscirono a non concludere nulla perdendo la fornitura di ferro che serviva per incrementare le miniere e bloccando pure gli Abruzzi che erano in società con TdL per l'acquisto, non riuscirono a racimolare nemmeno quei pochi ducati che servivano per perfezionare lo scambio.
Io invece pensavo ad una attività economica indipendente del Regno che tramite il dicastero economico-finanziario poteva effettuare scambi commerciali con l'estero, tramite spedizioni mercantili di privati convenzionati e poi rivendere le merci alle province o direttamente ai municipi se la provincia è incapace di realizzare, soprattuto per TdL sarebbe una buona cosa perchè gia adesso è così, se non fosse per i Sindaci l'economia libure sarebbe allo stremo, io stesso sono stato testimone di ben due grossi scambi commerciali avvenuti tra mercanti privati e Sindaci, io facevo parte della scorta nella spedizione commerciale ed ho visto la provincia di TdL rinunciare a mais a prezzo stracciato, che pure gli serviva, e che è stato comprato con gran piacere e dai municipi.
Noi aprimmo all'epoca dei tavoli commerciali permanenti con Modena e Siena, tavoli separati, e le nostre provincie a cui partecipavano gli sceriffi e il ministro e vi avevano accesso anche i rispettivi governatori che se volevano potevano intervenire, solo che poi con le dimissioni del ministro e l'incapacità del suo successore che si preoccupava più di seminare discordie e spettegolare all'esterno sulle attività del Concilio la cosa non ebbe un seguito. |
| | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 16/08/13, 11:14 pm | |
| Cancelliere permettetemi di dissentire dalle vostre parole, so bene in passato la Terra di Lavoro, seppure ne poteva trarre dei vantaggi, chiuse le porte alle istituzioni e alle risorse della Corona ma sono sicura che non è più così, pertanto non chiudiamo la porta alla Terra di Lavoro, perché daremmo un motivo in più a quella parte di popolazione che non crede nella Corona di continuare a pensarla così è invece no!! Noi dobbiamo fargli vedere che noi non siamo cattivi, che la Corona non porge una mano in aiuto mentre nell'altra mano ha una spada, assolutamente no!! Noi dobbiamo dimostrare che nella destra abbiamo conforto e nella sinistra abbiamo amore, che la corona non vuole privare le Provincie della loro libertà ma che vuole solamente aiutare nel limite delle sue possibilità.
Per lo scambio di cui parlate Cancelliere immagino vi riferirete alla vendita di Pietra da parte di TDL e Abruzzi alla Catalunya, ebbene non è proprio esatto quanto asserite, le prime due spedizioni andarono bene fu poi la terza che non si riuscì a completare, sia per mancanza di ferro in TDL per far funzionare al meglio la cava di pietra sia perché l'Abruzzo non poteva compensare la sua quota avendo avuto problemi di produzione di pietra. Questo fece saltare l'accordo a livello regio ma subito dopo la TDL trovò un accordo con la Catalunya per la vendita di 600q ogni due mesi, in questo modo avrebbe compensato l'acquisto/scambio con Siena per il ferro.
Per le attività commerciali mi piace la vostra idea, il Regno potrebbe investire denaro in quelle imprese commerciali attive ( prendo per esempio la CCC = Compagnia Commerciale del Capricorno del Conte H_o_D ) per generare profitto e scambi commerciali. In passato feci una proposta un po azzardata ma che se studiata bene potrebbe funzionare. Mi spiego, in Terra di Lavoro si producono beni di lusso, olio di oliva e formaggio di mucca, ora il primo viene prodotto nella penisola da quasi tutti i principati ( Genova, Firenze, Modena ) e bene o male di quantità se ne trovano molte vista anche la grande concorrenza estera, ma il secondo, ossia il formaggio di mucca si trova solo nella TDL per trovarne dell'altro si deve andare in Albania o in Turchia ma i prezzi sono molto più alti, ecco, se la Corona investisse direttamente lei nella fabbricazione e nella vendita di formaggi potrebbe ricavare una piccola somma. Posso assicurare che i formaggi di mucca sono molto richiesti, da piccola commerciate ne ho vendute 50 forse in 3 mesi prezzo medio 80/90 ducati alla forma.
Per quanto riguarda i tavoli li vedo una bella idea, proposi qualche tempo fa la creazione di un istituto economico regio, formato dagli sceriffi e tm in carica delle due Provincie e da tutti quei ex sceriffi e TM che avrebbero voluto partecipare per mettere assieme strategie commerciali ed economiche per dar vantaggio sia alle due Provincie che alla stessa Corona. Un po come quello Imperiale. |
| | | Ful71
Numero di messaggi : 2619 Data d'iscrizione : 26.10.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 17/08/13, 09:53 am | |
| Se si volesse, già ora TM, Sceriffi, Governatori delle due provincie e Ministri regi avrebbero un luogo dove confrontarsi, la Camera dei Consigli, che forse così troverebbe anche una sua ragion d'essere concreta, lascio questo spunto a futura memoria
Gli scambi tra le due provincie sono frequenti, i commerci con gli stati esteri sono sempre stati gestiti in autonomia dalle provincie, io ricordo che nel Regno di Petrus, si arrivò a concepire la commessa regia sulle navi da guerra proprio per sopperire all'esclusione della corona dai commerci, esclusione decisa anche perchè avrebbe fatto diretta concorrenza alle provincie sul mercato estero, ipotesi quest'ultima poco gradevole
Io non vedo grandi problemi nella commessa regia sulle navi, non la paga certo la provincia o i cittadini, ma il committente estero della nave, Stato o Ordine che sia, dunque è un introito netto per la cassa regia, che non può che essere positivo
Vero, nell'attuale mandato non è stata applicata, più per una questione di equità tra i vari committenti più che altro, sua Maestà potrà confermare, ma l'idea in sè non è negativa
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| | | Fosco della Bruna
Numero di messaggi : 2642 Località : Pontecorvo - TdL - Regno delle Due Sicilie Occupazione/Hobby : Soldato Data d'iscrizione : 20.03.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 17/08/13, 08:11 pm | |
| Governatore di certo gli Abruzzi hanno una viva attività commerciale, TdL purtroppo langue e hanno dimostrato sempre grande incapacità, se non vogliamo parlare di disinteresse, negli scambi commerciali, prova ne è le casse provinciali sempre vuote, non è solo un problema dell'ultima crisi è quasi sempre stato così, purtroppo.
La Camera dei Consigli... perdonate l'ignoranza vi riferite alla camera comune perchè non ne ho trovate altre o forse non mi è stato dato l'eccesso a quelle sale, ma da quello che intuisco dovrebbe essere un luogo che va bene per lo scambio interprovinciale non per quello tra le nostre province e l'estero, in ogni caso Governatore non è che se il Regno entra nel mercato interferisce con le due province, è un mercato esitono anche altri attori ed il Regno sarebbe uno dei tanti, ovviamente eviterebbe di mettersi in concorrenza con le sue province, come immagino gia fanno le nostre province tra loro, sarebbe anche stupida come politica non farlo, l'obiezione da voi sollevata potrebbe valere se le due province fossero le uniche al mondo a commerciare con l'estero e l'estero commercerebbe solo ed esclusivamente con le nostre province.
Cerchiamo di essere un po più aperti e non pensiamo sempre al Regno come al mostro che qualsiasi cosa fa danneggia tutto e tutti. La commessa sulle navi viene pagata dagli acquirenti è vero ma se applicata farebbe lievitare anche il costo e chi compra non lo fa solo per la nostra bella faccia, se trova un altro arsenale che gli produce la stessa nave per migliaia di ducati in meno ovviamente la compra lì. Se producessimo decine di navi allora il discorso sarebbe diverso perchè applicando un lieve sovrapprezzo, nell'ordine di 500 ducati per intenderci, si guadagnerebbe sulla quantità ed il singolo acquirente non ne risentirebbe ma a quel punto perchè non permettere alla provincia di usufruirne lei di quel sovrapprezzo? per cui per me vale sempre il discorso che è più opportuno essere indipendenti nel cercare risorse che sfruttare una qualsiasi forma di tassazione, soprattuto se si può scegliere tra la tassa ed un forma di autofinanziamento alternativo. |
| | | Aurora_
Numero di messaggi : 3759 Data d'iscrizione : 26.10.11
| | | | Ful71
Numero di messaggi : 2619 Data d'iscrizione : 26.10.09
| Titolo: Re: Contributo alla Corona sulle navi costruite 18/08/13, 08:58 am | |
| E in quella Camera, di cui sono il Maresciallo, cioè ne presiedo e regolo i lavori interni, si potrebbe senza problemi aprire un tavolo di lavoro con le figure economiche delle provincie ed il ministro regio delle Finanze, non è per forza limitato al commercio interno, cosa vieta di proporre e organizzare scambi con l'estero in quella sala?
Per quanto riguarda il commercio, certo non credo che la Corona tenterebbe di soffiare affari alle provincie, non ho di questi sospetti, ma i canali commerciali non sonoinfiniti, e ormai i più frequenti e redditizi sono consolidati, per quanto riguarda l'abruzzo, vendita di legna in diversi stati italici, vendita di merci varie in bosnia ed albania, di ferro e pietra generalmente in paesi balcanici immagino che con buona volontà TDL potrebbe riaprire i canali di commercio con la Spagna ed è già in affari con Siena... Quali canali potrebbe aprire la Corona, che non siano già utilizzati dalle Provincie? Certo, qualche contatto nuovo si può sempre trovare, benvengano, non sarò certo io ad oppormi, dico solo sinceramente che non vedo questa prospettiva come portatrice di concreti guadagni alla casse regie
Al contrario, dato li peso complessivo del prezzo di una caracca, imporre 1000 ducati di commessa regia, per esempio, è costo quasi indifferente per un committente, considerate che già la Provincia applica, per legge, una commessa di 2400 ducati, oltre il margine di guadagno sulle merci necessarie quanta attività commerciale servirebbe per produrre un utile netto di 1000 ducati?
Cancelliere a quasi tutti i duosiciliani potete dire di avere una visione antiregno, ma a me non di certo, sono diretto erede del defunto Re Petrus, e non poche difficoltà ho affrontato in questi mesi nella difesa delle dignità e delle prerogative della Corona, quando era attività prevalente nel Regno gettare fango e ingiurie sul Trono Se espongo delle perplessità non è per ostacolare od oppormi con pregiudizio anti monarchico, cerco solo di esporre le mie idee, frutto dell'esperienza e di un vero spirito di servizio per il Regno, Corona in primis |
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