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 Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo

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rimmster

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Località : Tortosa, Principado de Catalunya
Occupazione/Hobby : Ambasciatore e studioso
Data d'iscrizione : 31.08.09

Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Empty
MessaggioTitolo: Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Empty13/10/11, 05:30 pm

Citazione :
[rp]
    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Blasonepiccolo
Il Regno delle Due Sicilie


[hrp]
    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Cancelliere
Cancelleria della Corona

Dispaccio Diplomatico

Citazione :


    Alla Cancelleria di Sua Maestà l’Imperatore Alveran da Varagine ( ig > Alane)
    A Doge della Serenissima Repubblica di Venezia ( ig > Thay)
    Alla Cancelleria del Ducato di Milano (ig > Murphy_n)
    Alla Cancelleria del Ducato di Modena ( ig > Anniusca)
    Al Governatorato della Repubblica di Firenze ( ig > Filangeri)
    Alla Signora della Repubblica di Siena ( ig > Iselda)


    Oggetto: Situazione di Crisi con Genova

    Pregiate Eccellenze

    È in nome di Sua Maestà Beatrice Luna, Graziosa Regina delle Due Sicilie, che la scrivente Cancelleria alle Vostre si rivolge per pugno del sottoscritto nella sua veste di Cancelliere della Corona Siciliana, conformemente al Decreto di nomina che, a riprova, ho allegato a piè di pagina sotto la mia firma..

    La mia Corona, le Sue Istituzioni e con esse il Suo Popolo sono da mesi coinvolti in una crisi diplomatica con la Superba Repubblica di Genova, Italica Provincia del Sacro Romano Impero, a causa di fatti delittuosi commessi da frange estremiste della nomenclatura genovese ai danni di due Contee del Regno di Portogallo, Paese con il quale la mia Corona intrattiene regolari relazioni diplomatiche e rapporti di vera amicizia tra i due Popoli.
    La decisa presa di posizione della mia Corona rispetto a quei fatti e la Sua netta condanna degli stessi in ambito del Coordinamento Italico sono sfociate in una riprovevole disattesa dell’Etichetta e del Protocollo da parte dei Vertici Istituzionale della Provincia Imperiale ai danni del nostro Console Generale per le Provincie Italiche del Sacro Romano Impero, il Conte Pierre Ribes Malaspina, il quale ha dovuto suo malgrado affrontare un attacco alla sua persona, all’Istituzione della quale è stato investito dalla mia Corona e invettive dirette al Regno delle Due Sicilie.

    È difficile spiegare dettagliatamente in prosa i fatti. La mia Cancelleria opta per sottoporre alle Loro Eccellenze un rapporto stillato dal sottoscritto per atti interni, il quale nella sua complessità, riporta prove documentali e certe su quanto accaduto. La crisi affonda le sue radici nei fatti del Portogallo e ancor di più nella tradizione menzognera di quella frangia estremista della nomenclatura genovese che, con molta probabilità, ci vedremo costretti a fronteggiare nel Regno delle Due Sicilie a breve.

    Le ultime notizie vanno, infatti, nella direzione d’un ulteriore inasprimento della crisi: i facinorosi notabili dei quali Loro leggeranno sono in procinto di salpare dal porto Genovese di Albenga diretti nelle nostre terre con impliciti intenti bellicosi. Ciò che ancor più ci rattrista è nel fatto che questa loro decisione ha visto gli albori tra le stanze dell’Istituzione del Consiglio Repubblicano Repubblica di Genova.

    Sarà cura della scrivente Cancelleria informare le Loro eccellenze sull’evolversi della crisi.

    In nome di S.M. Beatrice Luna regina delle Due Sicile, del Suo Ministero degli Esteri, della scrivente Cancelleria e del Popolo Duo-Siciliano Tutto ricevano, Eccellenze,

    Saluti in cordialità

    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Eteakbmip1qvwzrxl6
    Cancelliere della Corona delle Due Sicilie
    Scritto e sigillato a Napoli il giorno ottavo del sesto mese dell’a.A. 1459

    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Cancellierer



Citazione :
Allegato 1

Citazione :
Il tutto comincia a fine Aprile in maniera del tutto casuale, durante una delle mie abituali visite di cortesia al Casato dei Monforte Portoghesi, ramo lusitano del mio casato, e leggo di un attacco da parte di “brigates italianos”. Chiedo informazioni e, manco a farlo apposta, mi risponde subito mia cugina la Contessa Ana Catarina, cugina diretta di S.M. Don Marc de Monforte, Re di Portogallo. Ne scaturisce la preghiera del Re, del tutto informale, affinché si porti la causa del popolo Portoghese nelle discussioni in terra italica: inoltre mi disturbò molto il fatto che per colpa di questa gente nelle piazze lusitane venissero aggrediti verbalmente tutti gli italici, senza distinzione di merito. Mi metto immediatamente in comunicazione con il Cancelliere (=Ministro degli esteri) portoghese, Don Nortadas e in qualità di ambasciatore della Corona Siciliana presso la quella Portoghese, lo faccio direttamente in maniera ufficiale nei miei uffici dell'Ambasciata Sisiliana presso la Real Chancileria do Reino de Portugal, chiedendogli delucidazioni sui fatti accaduti. Cominciano ad arrivarmi informazioni ma, avendo possibilità di attingere a fonti certissimi a Genova, vengo a sapere che nella repubblica stavano raccontando menzogne infinite, raccontando fatti mai avvenuti e, soprattutto, facendo passare gli “assaltatori” come eroi e liberatori invocati dai portoghesi oltre a tutta un’ulteriore serie di emerite balle (scuserete il termine).

Parlo quindi con SM la nostra Regina, la quale mi da il suo benestare e in data 5 maggio deposito un’interpellanza in Coordinamento Italico, che vi mostro integralmente:


Citazione :
[rp]
Citazione :

Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Blasonepiccolo


DISPACCIO UFFICIALE


Agli Organi Istituzionali Tutti della Superba Repubblica di Genova,


Eccellenze,

É in qualità di Legato Particolare della Corona Siciliana che a Loro vengo in nome della mia Sovrana, Sua Maestà Beatrice Luna Regina delle Due Sicilie, nonché come Ambasciatore del Regno presso la Corona Portoghese, di cui le mie credenziali a riprova: https://2img.net/r/ihimizer/img17/4260/embptpergamena.jpg

Negli ultimi giorni ho ricevuto numerose richieste dalla Terra Lusitana, richieste mirate a ricevere informazioni su quelli che così vengono definiti: “un gruppo di vili delinquenti italici che, mossisi dalle loro lontane Terre, hanno raggiunto le nostre Contee assaltando e conquistando il Castello di Oporto, impossessandosene.”
Risale al giorno vigesimo sesto del passato quarto mese di codesto anno l’appello accorato della Principessa Anokas, la Baronessa di Vila Nova de Gaia, la quale invita i suoi concittadini a resistere e ad accorrere alla riconquista, di cui la testimonianza diretta come segue:
https://2img.net/r/ihimizer/img811/4788/contessacomunicato.png

Appena ricevuta la notizia, in virtù anche della parentela di terzo grado che lega il nobile casato dei Monforte Siciliani, al quale appartengo, con quello dei Monforte Portoghesi al quale appartiene l’attuale Re di Portogallo, in concerto con la mia Corona ho dato la mia disponibilità per verificare l’identità degli assalitori, sicuro, in quel momento, che avrei dovuto ricorrere alle nostre Ambasciate per ottenerne informazioni, una volta ricevuti i documenti dal Portogallo.

Con mio enorme stupore, e con altrettanto mio enorme sgomento, ho dovuto invece costatare che non sarebbe servita nessuna verifica infrastatale per riconoscere quei nomi, i quali non perdo tempo ad elencare di seguito, certo come sono che basterà Loro dare uno sguardo a questi due documenti che allego per riconoscere immediatamente le varie identità:
https://2img.net/r/ihimizer/img62/3050/consiglio1.png
https://2img.net/r/ihimizer/img69/1615/consiglio2.png

Mi piace portare all’attenzione delle Signorie Loro, ripetendomi, la definizione che è stata data di costoro: “un gruppo di vili delinquenti italici …” ! È disdicevole che un gruppo di Loro concittadini, molti dei quali nobili, portino tale infamia a tutte le nostre genti.

La Diplomazia Siciliana si accinge, tramite il sottoscritto, a fornire alle Autorità Portoghesi le informazioni richieste e, con l'occasione, a mettere ben in chiaro che questo gruppo di evidentemente vili delinquenti NON devono essere considerati come il prototipo delle genti italiche, tanto meno devono estendere l'infame reputazione, guadagnatasi con le loro riprovevoli gesta, su quella delle genti della penisola che ospita i corpi e le anime dei nostri Popoli Tutti.

In nome del Regno delle Due Sicilie e della Sua Corona chiedo ufficialmente come e se la Superba Repubblica di Genova intende o intenderà prendere posizione ufficiale nei confronti dei suoi concittadini presso il Regno Lusitano ed altrettanto che si esprima in queste sale con una presa di posizione a livello locale italico, a salvaguardia del prestigio e del buon nome delle Genti Italiche. Si richiede altresì che, per il momento, termini e contenuti di questa Interpellanza restino severamente circoscritti a queste Aule.

La Corona delle Due Sicilie, la Sua Diplomazia ed il Suo Popolo attendono dalle Loro Autorità ed Istituzioni un urgentissimo cenno di riscontro.

A nome della mia Corona, del Popolo Siciliano e del sottoscritto, ricevano, Eccellenze,

Rispettosi ossequi

Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo 2vrxso5

Redatto a Tortosa nel presente giorno quinto del mese di Maggio dell'a.A. 1459


Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Ambasciatorerds1
[/rp]

Sapevo già che questa missiva avrebbe creato scompiglio a Genova, tanto più avendola pubblicata in Coordinamento, ed è stato assolutamente voluta la mossa di chiedere spiegazioni in data 5, confidando nel fatto che avrebbero preso un po' di tempo, cosa che puntualmente è successo: non speravo altro perché la partita non era tanto sui fatti ma sulle bugie, quindi mi servivano più le date delle loro dichiarazioni che non le dichiarazioni stesse, infatti la sequenza cronologica legata a tutti questi fatti è come segue:

    25.04.1459 – I Semper Fidelis, guidati da Margab, conquistano il Castello di Oporto e Margab ne diventa principe (vedi prove allegate alla mia missiva)
    26.04.1459 – La Principessa Anokas informa il popolo dell’assalto (vedi prove allegate alla missiva)
    28.04.1459 – Faccio visita al Casato dei Monforte Portoghesi e mi rendo conto dell’accaduto
    29.04.1459 – Il Re chiede se posso sostenere in qualche maniera la causa lusitana
    30.04.1459 – Scrivo in Chancileria do Reino chiedendo informazioni dettagliate, le quali pian piano arrivano, come segue:
    02.05.1459 – Il genovese Desteclaudio scrive nelle piazze Portoghesi che sarà vendicato il sangue genovese versato nella Contea di Coimbra, ossia là dove sono stati attaccati dal distaccamento regionale dell’ERP (Esercito Real de Portugal) di Coimbra mentre cercavano di ritornare sulle loro navi
    04.05.1459 – Il Generale Vitor Pio de Monforte e Montecristo comunica alla Popolazione che l’ERP Regionale della Contea di Oporto ha ripreso il Castello
    05.05.1459 – Scrivo a Genova la missiva di cui sopra
    06.05.1459 – I SF che riescono si rifugiano sulle loro navi, con l’intezione di riportare a casa anche i compagni feriti gravemente o deceduti
    06.05.1459 – I Gran Ciambellano Mariaiolanda mi risponde in Coordinamento di avere pazienza, che mi risponderà appena può, che è impegnata
    06.05.1459 – Il defunto Conte Celt, rappresentante Imperiale, informa in Coordinamento che l’assalto dei SF è avvenuto per vendicare dei fratelli uccisi a Coimbra nonostante i regolari permessi. Si è solo dimenticato di dire che questi fratelli sono sbarcati incolumi, sono stati invece decimati per aver provato ad assaltare il castello di Coimbra. Non accenna alla loro reale decimazione, informa invece che i SF avrebbero offerti le terre conquistate all’Imperatore
    07.05.1459 – Il Gran Ciambellano Genovese Mariaiolanda mi fa una ramanzina vuota di contenuti la quale termina con la frase che cito: In attesa di conoscere la risposta del nostro Amato Imperatore, Alveran I de Varegine sulle terre a lui offerte da nostri concittadini, cogliamo l'occasione per inviarVi cordiali saluti. Notare che le terre lusitane erano già state liberate definitivamente sin dal giorno 4, ossia tre giorni prima! Quindi che cosa dovevano offrire mai? E che risposta volevano ancora dall'Imperatore? Il problema stava nelle loro piazze, dove si facevano proclami di vittoria e di presa dei castelli e di giubilio del popolo portoghese che li aveva acclamati come liberatori... che dire? Balle!
    08.05.1459 – Rispondo con una seconda missiva (non la pubblico perché è ovviamente lunga. Se riterranno che devbba essere pubblicata datemene un cenno.)
    09.05.1459 – Mi rispnde nuovamente sostenendo posizioni di idee personali e ufficialità da Gran Ciambellano. Prende tempo insomma
    09.05.1459 – Le rispondo (idem come sopra per la pubblicazione, se la richiederete)
    09.05.1459 – Mi rimbecca
    09.05.1459 – Rispondo nuovamente a genova e chiedo in Portogallo se ci sono novità
    11.05.1459Il Cancelliere Portoghese mi informa che i SF sono fuggiti in nave sono stati raggiutni e stanno difendendosi da un attacco massiciio della marima militare portoghese. Sperano di affondarli afficnhè possano ritrovarsi a O Porto, per poterli così processare e condannare. Rngrazia il regno per tutti gli sforzi fatti per sostenere il Portogallo e ci assicura che non se ne dimenticheranno mai.
    12.05.1459 – Mi risponde ufficialmente premettendo che molti in consiglio non avrebbero voluto che lei lo facesse. Mi ribadisce che Genova è libera di fare quel che crede e che gestisce i suoi “nemici” senza dare conto a nessuno. Poi ribadisce che aspettano che l'Imperatore si esprima sulla loro offerta.
    12.05.1459 – Il defunto Conte Celt, rappresentante Imperiale, informa tutti che non sarebbe mai seguita nessuna comunicazione ufficiale da pare dell'Impero nei confronti dei Semper Fidelis e della presa del castello di Porto poiché e' stata semplicemente rifiutata la loro offerta di cedere la regione all'Impero.
    16.05.1459 – Rispondo a Genova per l’ultima volta, come segue:

    Rimmster ha scritto:
    Mariaiolanda ha scritto:
      1) Maria Jolanda si rivolse a Rimmster dicendo
      Eccellenza, mi scuso per il ritardo, pensate che alcuni consiglieri della Repubblica di Genova ritenevano persino superflua una risposta al Vostro ultimo dispaccio. (...)
    [rp]
      2) Solitamente come Repubblica di Genova amiamo andare direttamente alla fonte del problema senza perderci in innumerevoli tentativi di avvicinamento terzo. (...) ma prima di tutto ci rivolgiamo direttamente allo Stato interessato.

      3) riteniamo che in tutti i rapporti anche personali, sia bene mettere in chiaro le diatribe direttamente con il nostro "nemico" piuttosto che mandare terzi a parlare in nostra vece.

      4) (...) abbiamo letto di idee politiche di "genti italiche" intese come unificazione di tali stati, e dal momento che tale unificazione non esiste, preferiamo sgombrare il campo da ogni possibile dubbio.

      5) (...) Si sono lamentati anche delle "genti" francesi nella loro interezza?

      6) Per quanto ci riguarda, facendo parte dello SRING, aspetteremo di sapere cosa deciderà l'Imperatore al riguardo.

      7) Sarà nostra premura avvisarVi appena avremo risposte dall'mperatore.
    [/rp]
    Rimmster ha scritto:
    Citazione :
    [rp]
    Citazione :

    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Blasonepiccolo


    DISPACCIO UFFICIALE


    Al Gran Ciambellano della Superba Repubblica di Genova, S.E Maria Jolanda Stibbert de' Montemayor, Viscontessa di Suvero e con Ella al Consiglio repubblicano Tutto,


    Eccellenza,

    mi permetto di rispondere schematicamente, per non tirarla troppo lunga:
      1) Ci credo bene! È sicuramente superfluo avere il coraggio di sostenere una posizione, seppure scomoda: Come sempre si conferma che dalla Vostra Superba ci si può attendere di tutto, ma tutti stanno certi che questo tutto sarà poco ortodosso e sempre fatto nell’ombra, come i ladri. Contenti voi contenti tutti: la reputazione è la Vostra.

      2) E come non prenderne atto: più direttamente di Voi alla fonte non ci va nessuno: potremmo chiederne notizie alla Savoia, per esempio. Rivolgervi allo stato interessato significa quindi prenderne delittuosamente il potere, dopo di che interrogarvi da soli e magari rispondervi anche? Credo che qua dal superbo passiamo al ridicolo… ma andiamo avanti….

      3) Il Portogallo vostro nemico? Vi rendete conto di cosa dite o avete lasciato materia grigia attaccato ai bigodini? Come fa quella santa Terra Lusitana ad esservi nemica, che se ne sta per i fatti suoi a migliaia di chilometri da casa Vostra? Semmai siete Voi ad essere nemici loro – tanto per cambiare - visto che sono nobili esponenti della VOSTRA terra che si sono presi la briga di arrivare fino laggiù per fare ste belle cose che sappiamo. Potreste dire che intendevate dire questo: certamente non ne dubiterei, ma è sempre meglio mettere i puntini sulle i, e date le mie origini pure sulle a,le o e le u, così: ä, ö, ü!

      4) Ribadisco che gente è gente, nazione è nazione e stato è stato… a prescindere da chi lo dice: se ancora qualcuno non ha capito la differenza spero che on vogliate prendervi anche i difetti altrui: state pur certa che Genova, grazie a certa gentaglia, ne ha già abbastanza dei suoi.

      5) No, Madonna Mariajolanda, non si sono lamentati… semplicemente nessuno ha provato a sottoscrivere quelle azioni, i paesi di provenienza di quella gente ne ha condannato immediatamente le gesta, nessuno dei loro concittadini ha avuto l’illuminazione di offrine le terre al Re di Francia o all’Imperatore e ancor meno qualcuno dall’alto d’un Consiglio ha atteso la risposta d’un regnante scambiato evidentemente per un ricettatore: credo che questo basti ed avanzi per non far condannare nessuna gente francese ma di limitarne il giudizio a quello che sono stati e che li accomuna ai Vostri illustri patri eroi: dei banali delinquenti! Vi sembra poco? Di gentaglia ce n’è ovunque e non è di certo con essa che si confonde un intero stato… a meno che questo stato non si cimenti costantemente in queste insane abitudini … C’est la vie …

      6) Vedete, graziosa Gran Ciambellano della Superba Repubblica, questo è il passaggio che più mi piace, ma per un semplice motivo: si ricollega alla mia annotazione al punto 1 in relazione al superfluo… Rispondere è di certo superfluo, così come lo è stato attendere la risposta, seppure per interposta persona, dell’Imperatore, perché chi sa di dire una menzogna, la prima cosa che fa è prendere tempo e far perdere tempo: che cosa aspettavate di sapere dall’Imperatore, cosa da Voi stessa già annunciataci ufficiosamente per la prima volta in data 7 maggio quando la marmaglia di gente che ben conoscete prima del giorno 4 era già stata massacrata a Coimbra, quando il giorno 5 maggio le autorità Portoghesi già annunciavano la ripresa dei castelli,quando il giorno 7 stesso le navi da guerra portoghesi stavano bombardando le navi dei Vostri illustri concittadini scappati esattamente da quel che sono: dei ladri??? Mi spiegate cosa avreste dovuto dare in bottino all’Imperatore, se n on un emerito niente???
      Vedete Madonna, so che non dovrei, perché ad una madonna va portato il massimo rispetto:ma devo parlarvi, mio malgrado, come Istituzione, quindi non mi risparmierò: Vi ho incalzati con domande anche poco ortodosse e sicuramente a dir poco scoccianti, ma la mia intenzione non era quella di farvi dire cose che sapevamo già, ma solo farvi parlare, ovviamente non voi come persona, ma voi come Genova…mi spiace aver dovuto costatare per l’ennesima volta come siate capaci solo di menzogne,la più parte delle quali ridicole come la gente che va in giro per il mondo a fare cavolate con il vostro sogghignante benestare: alla fine ride bene chi ride ultimo e, alla luce delle – permettetemi l’espressione – megalomani e megagalattiche balle con le quali affrontate il mondo, non credo di doverVi aggiungere nulla più…Ah si, forse solo le prove documentali di quello che vi ho appena detto…preferite che lo faccia qua o che lo faccia fare direttamente nella Piazza pubblica di Genova? Non per denigrarvi, sia ben chiaro, ma solo per risparmiarvi una fatica.

      7) Non servono informazioni: L'Imperatore sarà un po' strano ma Vi posso assicurare che non è un delinquente e lo dimostrano le poche parole, essenziali ma importanti, del compianto Conte Celt.
      Inoltre per molti versi è l'Altissimo che vede e provvede ... oggi è un giorno triste in molti paesi...

    Questa volta, mi permetta, solo ossequi…
    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Eteakbmip1qvwzrxl6
    Redatto a Castellòn de la Plana nel presente giorno decimo sesto del mese di Maggio dell'a.A. 1459


    Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Ambasciatorerds1
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Questo è il pregresso a tutto il discorso del Conte Ribes, che verrà spiegato nel dettaglio nell'Allegato 2
Citazione :
Allegato 2

Citazione :
Visto il pregresso, l'arrivo del Conte Malaspina ha creato vera preoccupazione. L'ultima mia lettera al Ciambellano Mariaiolanda è del 16.05 ed il Console Malaspina arriva il 17.05. Evidentemente erano prevenuti già di partenza al punto che si sono sentiti attaccati ancora prima che lui stesso aprisse bocca, come potrete verificare dal seguente excursus cronologico dei fatti relativi al Console Ribes. La verità è che sanno perfettamente che il regno sa come sono andati i fatti e credo che sappiano anche che li ho fatti seguire anche nella navigazione. Li ha incrociati per puro caso il Capitano della nave del mio amico catalano Neo Quijada Rodena, dalle parti dello stretto di Gibilterra e mi ha usato la cortesia di non mollarli più un attimo per giorni, per vedere da che parte si dirigessero: tornavano a Genova,

    04.05.1459 – Il Conte Pierre Ribes Malaspina parte per il nord della penisola
    09.05.1459 – Al Conte Pierre vengono consegnate le Credenziali Diplomatiche che lo accreditano come Console del regno delle Due Sicilie presso i territori Italici dello SRING.
    17.05.1459 – Il Conte Malaspina scrive al Ciambellano di Genova, presentandosi e chiedendo intercessione per l’attracco. Questa è il suo Dispaccio Credenziale:
      Ribes ha scritto:
      Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Blasonepiccolo

      Dispaccio Credenziali - Corpo Consolare


      Al Gran Ciambellano della Superba Repubblica di Genova, S.E Maria Jolanda Stibbert de' Montemayor, Viscontessa di Suvero e con Ella al Consiglio repubblicano Tutto,

      - Copia al Governatore Electromaster della Rovere
      - Copia a sua Grazia Luna de Challant Sovrana del R2s
      - Copia a Rimmster legato particolare della Corona


      Eccellenza,

      mi rivolvo a voi per presentare le mie credenziali fornitemi da sua Grazia la Regina Madonnaluna de Challant Sovrana del Regno delle 2 Sicilie.

      Sono Pierre Malaspina , detto Ribes Console generale del regno per i paesi italici del Sacrum Romanum Imperum.

      vi riporto di seguito le mie credenziali .
      https://2img.net/r/ihimg/f/268/pergamena1l.jpg/

      Attualmente sono al porto di Orbetello e sto per partire per Genova, la mia delegazione diplomatica è composta dalle seguenti persone, :

      Don Pierre Malaspina Conte di Cellino e Barone di Marsiliana ( IG > Ribes )
      Donna Giulia Malaspina (IG >Aribrus) – mia madre
      Don Riccardo Orlando dè Giustiniani(IG > Fortebraccio) – mio Portavoce

      Alla data odierna la mia delegazione escluso il mio portavoce che è gia presso le vostre terre si sta mettendo in navigazione dal porto di Orbetello con la galea genovese "kalipso",
      pertanto ci recheremo al porto di Chiavari per l'attracco e in seguito viaggeremo uniti in un unico gruppo armato con l'intento di visitare la vostra bellissima terra.

      La nostra decisione di attraccare al porto di Chiavari è dovuta al fatto che gran parte della mia famiglia si trova in questa città e vorrei salutarli , ovviamente se non fosse possibile ci dirigeremo presso il porto da voi indicatoci , vi chiediamo in anticipo anche il permesso di tenere la nostra nave battente bandiera duosicilina al porto per i giorni della nostra permanenza nel vostro paese.
      Nella speranza di ricevere vostre istruzioni ricevete Ecccellenze il nostro saluto a nome della Corona Siciliana ,del suo regno e di tutta la mia delegazione perche lo possa portare a tutto il popolo Genovese.

      Pierre Malaspina
      Conte di Cellino Attanasio
      Barone di Marsiliana
      Console Generale del Regno delle 2 Sicilie

      Redatto a Orbetello il XVII del Mese di Maggio ad 1495

      Documentazione dei fatti di Genova e Portogallo Consoro
    17.05.1459 – Il Ciambellano Mariaiolanda risponde che intercederà per l’attracco, dando al Conte il suo benvenuto. Dopo un paio di giorni il Console attracca e sbarca a Chiavari, dove si limiterà a leggere sui forum senza fare assolutamente nient’altro se non informarci di cosa dicono sui fatti di Portogallo
    25.05.1459 – Il Conte apre il Consolato del Regno delle Due Sicilie nella Piazza Pubblica della Repubblica di Genova in maniera del tutto tranquilla. Intervengono solo in pochi dandogli il benvenuto.
    25.05.1459 – Il Marchese Margab apre un topic di scambio epistolare privato con il Conte Malaspina, inviando una prima lettera i cui contenuti non si capisce bene da dove se li sia inventati.
    25.05.1459 – Il Conte risponde immediatamente
    25.05.1459 – Segue un ulteriore scambio epistolare tra i due. Nel frattempo Mariaiolanda ha dato le dimissioni da Ciambellano il nuovo Ciambellano Babj la sostituisce e subito da le dimissioni anche lui, sostituito da Seleucos
    26.05.1459 – Il Marchese Margab decide di scrivere al nuovo Ciambellano, Seleucos, ilquale prontamente gli rispnde ed al quale Margab subito da ragguagli e istruzioni. Ci tengo a precisare che quando Margab parla di “nostri alleati” non si riferisce di certo a Province Italiche ma ad alcuni suoi galoppini che risiedono in TdL.
    26.05.1459 – Il Doge Mircoman apre la famosa discussione alla quale il Console Ribes darà svariate risposte. C’è una sequenza infinita di botta e risposta, cadenzata da un bel po'’ di gente sdegnata per come venga trattato il nostro Console. (Posso mostrare tutta la discussione se lo riterrete necessario, mi basta un cenno). La discussione prende poi il tema dei fatti di portogallo e lì il Cosnsole ribatte ad una serie di menzogne, quelle che sappiamo e che vi ho ribadito nella prima part. Margab e compagnia si sentono minacciati, perchè i genovesi avevano tutt'altra idea di quel che era successo in Portogallo, infatti cominciano a chiedere spiegazioni. La combriccola dei SF cerca di mettere in difficoltà il nostro Console, accusandolo anche di essere entrato con la scusa della visita alla famiglia. Se rileggete il Dispaccio del Console, vedrete che lui fa cenno alla famiglia solo per spiegare il perchè dell'attracco a Chiavari: tutto il resto lo fa in piena regola, presentando le sue credenziali eccetera eccetera...
    27.05.1459 – Il Ciambellano Seleucos risponde subito all’appello di Margab e in mattinata invia la missiva ufficiale alla S.M. Beatrice Luna, la quale me la passa direttamente affinché gli venga inoltrata una risposta, risposta che in data 28.05.1459il sottoscritto gli invia. Seguono entrambe le missive:
      Citazione :
      * Mittente : Seleucos84 , Cavaliere del casato Della Rovere
      Data d'invio : 27/05/2011 - 06:14:06
      Titre : da Genova

      A Sua Altezza La Regina delle Due Sicilie
      Beatrice Luna de Challant

      Saluti

      Sono Seleucos Della Rovere e mi presento a Vostra Altezza come Gran Ciambellano della Repubblica di Genova.
      Vengo a Voi con questa missiva al fine di informarVi a proposito di incresciose discussioni avvenute nelle piazze genovesi concernenti l'arrivo del Console Pierre "Ribes" Malaspina, Conte di Cellino Attanasio.

      Giorni orsono il Malaspina, presentatosi come capo di una delegazione del Regno (che comprenderebbe anche un cittadino genovese ed ex consigliere, oltre che candidato alle elezioni appena concluse, messer Fortebraccio De Giustiniani...e sinceramente non comprendiamo come ciò sia possibile) ha motu propio inaugurato nelle nostre terre un "Consolato del Regno delle Due Sicilie", quasi fosse un attività commerciale, con tanto di uscere (il suddetto Fortebraccio) senza nemmeno degnarsi di farsi vivo in sede diplomatica per segnalare la cosa, e senza dare cenno alcuno delle sue intenzioni ne all'Ambasciatore genovese per il Regno, ne al Ciambellano, ne ad autorità alcuna.
      Il Conte afferma inoltre che (cito testuali parole) "non è compito del Console prendere contatti con i Vostri Ambasciatori" e "devo risponderne esclusivamente ai miei superiori" forse dimenticandosi che qui a Genova è un ospite - non invitato tra l'altro - e che essendo appunto in terra straniera DEVE rendere conto alle autorità locali.
      Faccio inoltre presente che la richiesta di attracco della delegazione aveva come motivazione "visitare la mia famiglia".
      Non si parlava di consolati, nè ne è stata chiesta l'apertura.

      Ponendo per assurdo che il Conte Ribes avesse una qualsivoglia autorizzazione ad aprire un Consolato...ciò cosa comporterebbe?
      Ora, nella concezione diplomatica - almeno quella che noi conosciamo - un Consolato è un luogo dove i cittadini possono porre domande, chiedere informazioni e avere contatti con il Paese straniero in questione....e quindi che un Console si occupi di tutto ciò.

      Mi duole informare Vostra Maestà che il Conte Malaspina sta facendo tutt'altro.
      Da giorni interviene a gamba tesa in discussioni nelle pubbliche piazze riguardanti la nostra politica interna, sulla quale si permette dare giudizi, lanciando invettive e canzonature con palese tono di sfida contro i membri dell'Ordine della Nemesi - e nella fattispecie il suo Ammiraglio, il Marchese Margab - definendoli ladroni e pirati ed elargendo con vistosa spocchia "lezioni di diplomazia e di etichetta" alle nostre autorità.

      Si permette, nella fattispecie, di apostrofare come "cafone" il nostro Doge.

      Il tutto forse dimenticando che è ospite in un Paese straniero e non è stato invitato, ne è, a questo punto, molto gradito.
      Il tutto forse dimenticando che egli non ha alcuna autorità ne titolo per ergersi a giudice dei fatti avvenuti in Portogallo o mettere bocca in questioni riguardanti la politica e i partiti genovesi. E che comunque la sua opinione in merito, che "casualmente" coincide con quella dei più scalmanati ostruzionisti, secessionisti e traditori della Repubblica, non è mai stata richiesta dalle autorità genovesi ne da chicchessia.

      Maestà, parlando francamente pensiamo che dietro tutto ciò ci sia un piano preciso per destabilizzare la situazione: è palese l'intenzione di infiammare gli animi, galvanizzare determinati disturbatori e facinorosi facenti parte dell'opposizione all'attuale Consiglio di Genova (molti di questi individui sono parenti o amici stretti dello Stesso Ribes...sempre "casualmente") e fare inasprire i rapporti tra Genova e Napoli.
      Solo in questo modo possiamo spiegarci l'interesse (a questo punto oserei dire morboso) sugli accadimenti del Portogallo da parte di alcuni inviati del Regno delle Due Sicilie.
      Le Provincie italiche dell'Impero - direttamente interessate in quanto la presa di Coimbra è stata fatta nell'ottica di un allargamento dello Sring - non si sono espresse in merito...non comprendiamo quindi perchè i Vostri inviati continuino a stigmatizzare un evento riguardante ed accaduto in terre così lontane da Napoli, sia geograficamente sia come interessi.
      Non mi sembra che il Vostro Regno, Maestà, perdonatemi ancora una volta la franchezza, si sia mai interessato particolarmente ad eventi accaduti molto al di fuori degli orizzonti italici, ne che abbia mai espresso interesse alcuno nelle vicissitudini politiche di Paesi stranieri.
      E' infatti pensiero comune che il Regno delle Due Sicilie sia da sempre, tra gli Stati dell'area italica, quello più tendente all'isolazionismo.
      Capirete perciò che questa "improvvisa curiosità" congiunta ai toni paternalistici-sarcastici dei Vostro Console ci lascia...quantomeno perplessi.

      Concludendo: secondo lo Statuto degli Ambasciatori tra il Regno delle Due Sicilie e la Repubblica di Genova il corpo diplomatico ha immunità.
      Bene. Ma il corpo diplomatico è individuato nello statuto come "Il Corpo Diplomatico del Regno delle Due Sicilie, composto dal Re, i Principi, dal Ciambellano Reale e dall'Ambasciatore", pertanto non sono contemplati nè consoli, nè familiari dei consoli stessi.
      Riteniamo quindi in definitiva che l'apertura su suolo genovese di un consolato senza previa richiesta di autorizzazione, da parte di una persona che è un "diplomatico" ma non identificato nel "corpo diplomatico" sia una scorrettezza, e le sue parole offensive contro il Doge e il più alto nobile della Repubblica una grave mancanza di rispetto.

      orremmo quindi chiedere a Vostra Maestà di richiamare all'ordine il Console con decisione, ricordandogli l'etichetta e le buone maniere che contraddistinguono un vero diplomatico, ma che egli evidentemente ha perso per strada nel viaggio verso Genova.

      Cordiali Saluti

      Seleucos Della Rovere
      Gran Ciambellano Della Repubblica di Genova

      Citazione :
      A S.E. Seleucos Della Rovere – Gran Ciambellano della Superba Repubblica di Genova
      Copia a S.M. Beatrice Luna Sovrana delle Due Sicilie
      Coia a S.E. Pierre Ribes Malaspina, Console delle Due Sicilie nelle Province Italiche dello SRING


      Eccellenza,

      È con vero stupore che in data di ieri S.M. Beatrice Luna de Challant, Regina delle Due Sicilie, ha ricevuto la Vostra missiva indirizzata alle sue stanze private, missiva che ha letto e prontamente provveduto a fare recapitare nelle mani del Capo della Diplomazia della Sua Corona presso la mia Cancelleria accompagnandola con qualche nota in merito agli argomenti che trattate.

      Ci duole come un evento che in ogni altro paese è stato accolto con gioia e con rispetto, venga vissuto dalla Vostra Repubblica come un disturbo e, in tutta onestà, difficilmente riusciamo a darcene una spiegazione che soddisfi la comune logica. Le Istituzioni Siciliane erano già state informate preventivamente sua Eccellenza il Console Malaspina della strana accoglienza riservatagli da alcuni, stranezza che è documentata da come alcuni siano intervenuto all’apertura del Consolato Siciliano, dai contenuti di missive private che altri gli hanno inviato, da una improvvisa discussione cominciata dal nulla in pubblica piazza da chi non solo rappresenta il Vostro Popolo bensì incarna la massima Istituzione della Vostra Repubblica. Abbiamo avuto modo di leggere un resoconto che riporta alla lettera ogni singola parola rivolta al nostro Diplomatico in quelle occasioni, facendo molta attenzione a quanto gli veniva detto, notando un buon numero di Genovesi che protestavano per come venisse trattato e focalizzando la nostra attenzione su modi ed argomenti che hanno portato ad una diatriba che, personalmente, riteniamo essere più denigratoria da parte di qualche Genovese che non fondata su reali mancanze da parte del nostro Console, il quale, vista la squisita accoglienza che una Provincia di uno Stato Amico qual è l’Impero al quale appartenete, ha evidentemente dovuto ribattere, non essendo abitudine siciliana tacere quando oggetti, e non soggetti, ma oggetti di un attacco del tutto insensato e perpetrato per giorni senza motivazione alcuna.

      In qualche carteggio abbiamo notato come, all’apertura del Consolato, già una voce si levò chiedendo se il Console fosse a Genova per conquistare la Vostra Repubblica, invitandolo, non certamente nella maniera educata con la quale stiamo riportando l’avvenimento, a tornarsene a casa sua e tutto questo dal nulla, ossia senza che il Console Malaspina avesse ancora aperto bocca o fosse intervenuto in qualche discussione o si fosse già esposto in qualche diatriba: ci domandiamo quando un’Istituzione Genovese abbia alzato la voce richiamando all’ordine tali facinorosi in difesa di un Diplomatico che, a quanto abbiamo capito, molti hanno messo in dubbio ricoprire quella carica solo per via del termine “Console” anziché Ambasciatore. Se è una divergenza nell’utilizzo della definizione delle cariche che è dettata dall’usanza di ogni paese, ci sorge il dubbio che riconoscerete il valore ufficiale di questo scritto considerando che lo firma un Cancelliere anziché un Gran Ciambellano.

      Eccellenza, in tutta sincerità Vi diciamo che mai nessun cittadino Genovese ha ricevuto un tale deprecabile trattamento quando ospite del nostro Regno, mai e in nessuna occasione, quindi non sarà nostra la perdita di tempo di mettere le due posizioni su una bilancia. In quanto alla parentela del nostro Console, mi permetto di farVi notare come la Vostra terra sia stata la meta finale di parte della Famiglia Ludovisi, parte della quale durante la prima decade del gennaio di quest’anno sedeva nel Consiglio di Terra di Lavoro declamando il proprio amor patrio verso il Regno e la Provincia mentre il giorno 28 dello stesso mese non solo era fuggita a Genova ma in Essa veniva investita della carica di Magister per poi divenire Sindaci di Genova Capitale… il tutto da ultimi arrivati, in senso temporale, nella Vostra Terra, avendo, quella Famiglia, vissuto per un anno solo in terra Siciliana. Come vedete le stranezze sono molte se ci mettiamo a disquisire in ordine alle parentele e, molto sinceramente, credo che proprio per via delle parentele entrambe le nostre Terre hanno le loro belle beghe. Ciò nonostante e sebbene fosse chiaro a tutti e da sempre quale fosse la Patria in pectore della Famiglia Ludovisi, nessuno si è mai nemmeno lontanamente sognato di ritenere illecita la loro presenza sul suolo Regio: siamo abituati a confrontarci sulle idee e per farlo le varie parti devono essere presenti, pena confrontarsi da soli, la qual cosa è una evidente sciocchezza.

      So con certezza che il Console Malaspina mai si sarebbe sognato di scaldare animi di sua iniziativa e so che allo stesso tempo il medesimo Console non ha potuto esimersi dal difendere se stesso e, con sé, il Regno delle Due Sicilie da offese esemplificabili in una definizione tra le tante ricevute in questi giorni: polli… tanto per gradire. La protesta formale inoltrata per le giuste vie, che in Diplomazia è accettabile, è del tutto vanificata dalla mancanza Istituzionale dimostrata dalle Autorità Genovesi che, fermo restando la protesta, non hanno intimato la moderazione dei termini rivolti al nostro Diplomatico, come sarebbe stato auspicabile. In quanto alla presunta offesa che leggete nel termine “cafone” è del tutto arbitraria: dimenticate che il nostro Console è siciliano, e cafone significa semplicemente “contadino”, attività che lo stesso Vostro Doge giustamente esalta e onora, attività che, in italico, nel termine cafone si sintetizza: non vediamo dove stia l’offesa nell’essere dichiaratamente e orgogliosamente un figlio della terra, quale tutti siamo.

      Relativamente ai fatti di Portogallo: sapete bene che il Regno ha chiesto delucidazioni nelle dovute sedi, quindi escludo categoricamente che il Console Malaspina voglia intromettersi in questioni di ordine nazionale. Che Genova sostenga un atto che ogni Codice Giuridico sottolinea come Reato è una scelta legittima ed esclusiva del Vostro Governo locale. Questo non toglie l’altra faccia della medaglia, ossia quella in cui il Console si è esposto: la realtà dei fatti. Il Vostro Governo può sostenere la conquista del mondo intero e nessuno glie si può opporre: quello a cui chiunque può invece opporsi è la menzogna: non è di certo colpa del nostro Diplomatico se alcuni fatti sono andati in una certa maniera… il perché sia necessario raccontare le cose diversamente da come siano andate è un problema Vostro, di certo non impediremo a nessuno, tantomeno al nostro Console, di ribadire la realtà di fatti. Non siamo avvezzi a coprire la verità di sabbia e nessuno può obbligarci a gettarcene altra sopra.

      Non credo che sia necessario che da parte del Regno si aggiunga altro se non confermarvi la piena legittimità delle Credenziali del nostro Console - o Ambasciatore se la parola più Vi aggrada - per le Province dello SRING Italico, le cui territorialità la Corona certamente riconosce in termini di Autonomie, ma la cui appartenenza la Corona Siciliana non solo vuole, ma deve rispettare in quanto territori di uno Stato Unitario e Sovrano retto da una Monarchia omologa alla propria ed ad Essa deve riconoscimento e rispetto. In quest’ottica provvederemo tramite i nostri Ambasciatori presso la Corona Imperiale acché lo status ambasciatoriale e diplomatico del nostro Console venga supportato dalla Corona che Vi sovrasta nei termini dell’exequatur. È la prima volta che in questo nostro mondo una Terra si appella all’exequatur, ed è la prima volta che ci si appella dopo aver ripetutamente offeso e inveito contro un diplomatico, scambiando le sue parole per arroganza e saccenza, quando in realtà sono solo un “docet assoluto” che viene impartito dalla nostra Cancelleria in termini di dovuta “educazione” e attinenza all’Etichetta. È già stata premura della scrivente Cancelleria avviare le pratiche d’appello in tal senso presso la Corona Imperiale e sarà sempre premura della presente Cancelleria inviare all’attenzione della Vostra Eccellenza il carteggio riguardante il riconoscimento dello status ed il suo apprezzamento da parte delle cariche Istituzionali alle quali siete soggetti come Provincia.

      Ci permettiamo, in ultimo, di appellarci allo spirito di collaborazione e di mutuo sostegno espresso nei trattati bilaterali che vedono apposti i sigilli del Nostro Stato e della Vostra Provincia Imperiale ma, ancor di più, allo spirito delle parole espresse solo pochi giorni fa dal Vostro Sovrano, S.M. l’Imperatore Alveran, nel discorso ai Suoi Sudditi tra i quali, Vi ricordo, siete annoverati.

      Tanto Vi dovevamo Eccellenza.

      Con l’occasione giungano alle Vostre Istituzioni ed al Vostro Popolo i rispetti del Regno delle Due Sicilie, della Sua Corona, del Suo Popolo.

      Seeligford Dieter Rimmster Monforte des Friederichs
      Cancelliere del Regno delle Due Sicilie
      Legato Particolare della Corona
      Scritto e sigillato a Napoli nel giorno vigesimo ottavo del quinto mese dell'a.A 1459
      Da allora nn si sono più sentiti ufficialmente.



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