Vostra Signoria,
sono lusingato e onorato dell'accoglienza che mi fate e spero in ogni modo di poter corrispondere, seppur con le mie modeste capacità, all'onore che mi fate. Ho trovato la città di Gaeta un ambiente molto adatto per coltivare la mia passione politica: in essa il dibattito è talvolta anche molto acceso e non posso negare che riesco a trovarvi occasioni di confronto che sono per me fonte di un sano divertissement.
Per onorare la richiesta di V. S. di una adeguata risposta non posso che ricordare come l'Altissimo ci magnifichi spesso di grandi doni e che ritengo sarebbe un atto gravemente irresponsabile, oltre che spregevole, non condividerli con coloro che non li abbiano ricevuti. Io, Eccellenza, mi trovo provvisto di alcuni di questi talenti, come quello per le lingue. Ritengo pertanto di fare cosa gradita al Regno con la mia decisione di metterli umilmente al servizio di questa Cancelleria e del Regno tutto.
Ho provato sulla mia persona cosa vuol dire ritrovarsi in terra straniera e, mentre ne imparavo i vari e diversi linguaggi, ne ho appreso una fondamentale lezione: non vi è modo più grande e più gradito di accogliere uno straniero che con qualche parola della sua lingua natale. Essa parola risveglia qualcosa nell'animo di chi la sente, un qualcosa che ne quieta immediatamente le paure dovute all'estraneità dei luoghi e delle persone, e mette costui in una miglior disposizione d'animo ne confronti di chi la proferisce. Grandemente stimato è inoltre da tutti lo sforzo necessario ad imparare la propria lingua compiuto da uno straniero, e lo straniero che compisse questa impresa sarebbe ovunque ritenuto nella più grande considerazione. Sperando io che il Regno sia massimamente considerato ai quattro angoli del mondo, e parimenti che chi dai lochi più remoti ci rechi la parola del suo popolo non abbia a patire i dolori della estraneità, scelsi pertanto di presentarmi a V. S. per sottoporre rispettosamente la mia candidatura ad Ambasciatore di questo nostro felicissimo Regno delle Due Sicilie.
Nella speranza di meritare la Sovrana e Vostra approvazione, mi dichiaro
di V. S.
devotissimo Servidore
Don Spiridione Quirino Percival-Cuor di Leone