Massimo viaggiava nell'illustre carrozza riservata ai Gran Ciambellani.
Il viaggio era molto interessante, infatti guardava dall'interno tutto ciò che attraversava.
Era affascinata da quel mondo, insito di varie diversità chi urlava del pesce giù lì al porto chi invece con virilità e ferocia accoltellava carne per affettarla.
Chi invece cantava e animava le vie più solitarie..
Un Capolavoro questa città...
Una città veramente eccezionale. -Pensava Massimo-Qui, c'è tutto... tutte le cose: il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato... tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgamate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva una impressione stranissima, come di una orchestra i cui strumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si esprimessero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione... - Era estasiato.
Ma la sua meditazione svanì alle austere e rozze parole del suo cocchiere che Massimo aveva sempre parlato a grande distanza dal suo corpo, in quanto era risaputo che Totin, il cocchiere, emetteva sempre goccioline di saliva quando parlava.
Il Neo-Gran Ciambellano, fece cenno di andar al Paggetto e compiere il suo dovere. Così fece. Il Paggetto arrivò davanti alle guardie e con voce sicura annunciò l'arrivo di Massimo in tal modo:
Annunciamo l'arrivo di Sua Eccellenza Don Massimo Euraclio Morosini, Generale della Repubblica Fiorentina, Cavaliere di Torre Guardiola e Cavaliere di Merito Fiorentino sennonché Diacono di Arezzo, in veste di Gran Ciambellano Fiorentino, al Palazzo Reale.
Un breve inchino e ritornò in carrozza.