Evolina
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| Titolo: [GDR] La sala dei dipinti 19/06/14, 09:53 pm | |
| Castel Nuovo, residenza principale del Sovrano del Regno delle Due Sicilie.Castel Nuovo (Maschio Angioino)
Eretto tra il 1279 e il 1284 per volere di Carlo I d’Angiò e per questo noto anche come Maschio Angioino, fu in gran parte ricostruito da Alfonso I d’Aragona tra il 1443 e il 1450. Il castello fu detto “Nuovo” per distinguerlo dai castelli più antichi già esistenti in città, Castel dell’Ovo e Castel Capuano. Il Castel Nuovo o Maschio Angioino si presenta di pianta irregolarmente trapezoidale ed è formato da cinque grandi torri cilindriche, quattro rivestite di piperno e una in tufo, e coronate da merli su beccatelli. Le tre torri sul lato rivolto verso terra, dove si trova l'ingresso, sono le torri "di San Giorgio", "di Mezzo" e "di Guardia" (da sinistra a destra), mentre le due sul lato rivolto verso il mare prendono il nome di torre "dell'Oro" e di torre "di Beverello" (ancora da sinistra a destra). Il castello è circondato da un fossato e le torri si elevano su grandi basamenti a scarpata, nei quali la tessitura dei blocchi in pietra assume disegni complessi, richiamando esempi catalani. Sul lato del castello rivolto al mare si affaccia la parete di fondo della "Cappella palatina", o chiesa di "San Sebastiano" o di "Santa Barbara, sebbene danneggiata nel terremoto del 1456. La facciata sul cortile interno presenta un portale con rilievi di Andrea dell'Aquila e di Francesco Laurana e un rosone. L'interno fu affrescato da Giotto verso il 1330 è descritto nei versi di un autore anonimo in una raccolta di sonetti del 1350 circa. Tra le due torri che difendono l'ingresso (torri "di Mezzo" e "di Guardia") venne eretto un arco di trionfo in marmo, destinato a celebrare il ricordo dell'ingresso di re Alfonso nella capitale. L'opera trae ispirazione dagli archi di trionfo romani. Un arco inferiore, inquadrato da colonne corinzie binate, presenta sui fianchi del passaggio rilievi che raffigurano Alfonso tra i congiunti, i capitani e i grandi ufficiali del regno; sull'attico il rilievo raffigurante il Trionfo di Alfonso. Un secondo arco si sovrappone al primo, con colonne ioniche binate, e doveva ospitare la statua del re. Sull'attico le statue delle quattro virtù (Temperanza, Giustizia, Fortezza e Magnanimità), collocate entro nicchie, sormontate da un coronamento a forma di timpano semicircolare, con figure di fiumi e in cima la statua di San Michele. Le sculture sono state realizzate da importanti artisti Guillem Sagrera, Domenico Gagini, Isaia da Pisa e Francesco Laurana. [off – questa sala esiste ma il nome risale al 1487 quindi o cambi la data o lo posti come te lo scrivo in blu o lo elimini vedi tu] La "Sala dei Baroni" è la sala principale del Maschio Angioino. Prende il suo nome dal fatto che nel 1487 alcuni dei baroni che congiurarono contro Ferrante I d'Aragona furono da lui invitati in questa sala per celebrare le nozze della nipote. In realtà era una trappola: i baroni furono arrestati e alcuni di loro messi a morte.
La "Sala dei Baroni" è la sala principale del Maschio Angioino. Prende il suo nome dal fatto che alcuni baroni che avevano congiurato contro il Re, invitati alle nozze di un suo nipote caddero in una trappola architettata dal Sovrano: i baroni furono arrestati e alcuni di loro messi a morte. Collocata all'angolo della torre "di Beverello", tra il lato settentrionale e il lato orientale, rivolto al mare, l'ampia Sala dei Baroni (26 m x 28 m), opera di Guillem Sagrera, è coperta da una volta ottagonale poggiante su grandi strombature angolari e munita di costoloni che formano un disegno a stella. Sul lato rivolto verso il mare, tra due finestre crociate aperte verso l'esterno, si trova un grande camino, sormontato da due palchi per musicisti.
Tra le opere d'arte presenti nella sala c'è il marmoreo portale bifronte di Domenico Gagini, due bassorilievi sui quali sono raffigurati il corteo trionfale di Alfonso d'Aragona e l’ingresso del Re nel castello, un portale catalano attraverso il quale si accede alla Camera degli Angeli. Una citazione a parte merita la scala a chiocciola in piperno, oggi inagibile, che conduce alle terrazze superiori. Il pavimento della Sala era decorato con maiolica invetriata bianca e azzurra, provenienti da Valencia. Naturalmente come ogni castello che si rispetti, il Maschio Angioino dispone di ampi sotterranei e di tetre prigioni; c'è poi una cella detta "Cella del Coccodrillo" che, racconta la leggenda, si cibava dei nemici dei regnanti e degli sfortunati amanti della Regina angioina.
Ultima modifica di Evolina il 19/06/14, 09:57 pm - modificato 3 volte. |
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| Titolo: Re: [GDR] La sala dei dipinti 19/06/14, 09:59 pm | |
| Il DonoRitratto di Sua Maestà Aristotelica Aurora I Brigitte Geneviève d'Arborea al secolo conosciuta come Aurora_. Il Capolavoro è opera del Primo Pittore di Corte Giorgio Elviano Monforte des Friederichs Rangrandow Aleramico de La Tour al secolo conosciuto come Elviano che donò il ritratto alla Sovrana ,a nome del Casato dei Rangrandow, dopo averla ritratta nel suo studio personale di Castel Nuovo a Napoli. |
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Dulcebesorr
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Dulcebesorr
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| Titolo: Re: [GDR] La sala dei dipinti 04/05/16, 12:48 pm | |
| Dipinto di sua Maestà Ayla Nejla Sforza Artista presso il Circolo Culturale di Tdl, Ging1, Barone di San Donato |
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