Intervista KAP

Ecco delle domande appena arrivate dalla KAP e delle plausibili risposte.

Citazione :

Vostra Maestà, secondo il Vostro parere, come e perché è maturata questa decisione così drastica da parte di Genova nei confronti del Regno delle Due Sicilie?

Visto che il Doge Margab ha ritenuto di non dover degnare i suoi cittadini ed i Nostri sudditi, nè tantomeno la Nostra diplomazia, di un'adeguata spiegazione al suo provvedimento, giustamente tocca ai giornalisti cercare un briciolo di verità. Di primo acchito si potrebbe pensare che sia una reazione alla sua presenza, ormai da tempo, nella lista nera del Regno. Ma questo è fuorviante, basti tener conto che Genova non ha, neanche ora, protestato per la presenza dell'attuale Doge nella nostra Lista, segno a parer Nostro che allo stesso Margab non gliene importasse più di tanto. La Nostra interpretazione è quindi che questo sia solo uno dei tanti sintomi della faida che divide gli Altavilla, quelli veri, che riconoscono il Conte Ruggero II detto "il Normanno" come loro capo e guida, e quelli espulsi, capeggiati da Margab, fratello di Ruggero. Non sarebbe la prima volta che una faccenda di famiglia assurge a caso di Stato. Lo stesso Conte Ruggero ha dato questa spiegazione nelle pubbliche piazze del Regno: il fratello rinnegato approfitta del suo potere e non si cura dei popoli e dei Paesi che ne pagano le conseguenze.
In conclusione, questa decisione non è realmente di Genova, per sfortuna della Superba, ma dell'uomo che ha come Doge pro tempore.

La scelta di mantenere il nome del Doge Margab nella lista nera dei Vostri eserciti, insieme a quello di altri illustri cittadini genovesi, non può essere visto come un atteggiamento ostile nei confronti della 'Superba'?

Come già spiegato in precedenza, è al limite un plausibile motivo di facciata, ma è impossibile che possa essere qualcosa di più che una causa minore e secondaria, altrimenti avrebbe reagito nei primi giorni del suo mandato. Magari non in modo così drastico, ma almeno con una nota diplomatica ufficiale Ci avrebbe inviato le sue richieste. Per quanto riguarda gli altri "illustri cittadini genovesi", l'unico altro cittadino è il Visconte Nitro, già accusato di fellonia da parte dei Nostri predecessori.

È corretto parlare di una crisi diplomatica in corso fra la Repubblica di Genova ed il Regno duosiciliano?

Sì, indubbiamente corretto. I rapporti fra Repubblica e Regno sono tesi da anni. Per amor d'imparzialità, l'ottobre dell'anno scorso fu il Regno a chiudere le porte ai Genovesi, per via dei gravi attriti che questi avevano con l'Impero, in quel periodo. Viceversa, si era ristabilita un'amicizia sincera verso Giugno, grazie alla Contessa Isabella d'Altavilla, conosciuta come "Ladyvioletta", allora Gran Ciambellana della Repubblica Genovese. Invece oggi abbiamo ottenuto a fatica anche il semplice ingresso del Nostro Ambasciatore alla Cancelleria di Genova, segno evidente che non sia più negli interessi prioritari della Superba avere relazioni positive con il Nostro Regno.

Per quanto tempo, secondo Voi, resteranno in piedi queste limitazioni per i soli duosiciliani?

Finchè non tornerà un governo sensato a capo della Superba. Fino ad allora i Nostri sudditi rimarranno bersaglio di tale puerilità. Questa discriminazione non si basa sul volere di un popolo o di uno Stato, ma sull'imposizione di un solo uomo e del suo entourage.

Cosa auspicate per i rapporti futuri tra la Repubblica di Genova e il Regno delle Due Sicilie?

Il ritorno alla collaborazione e alla vicinanza già sperimentate fra Giugno e Luglio. Siamo certi che non è utopia: senza fare retorica sdolcinata o buonista, Genova e le Due Sicilie potrebbero avere intenti comuni, soprattutto sul Mar Tirreno, qualora un Doge e un Consiglio assennati volessero trarre profitto dalla stabilità e dai commerci nel Mediterraneo Occidentali, piuttosto che cercare vantaggi discutibili attraverso la confusione e l'ostilità.

Vi ringrazio la per disponibilità!

Inviamo.