Il Tabassi arrivò a Napoli con qualche giorno di ritardo.
La città brulicava di genti; mercanti, contadini, pescatori, soldati, bottegai e marinai si mischiavano riempiendo di colore le strade cittadine.
Intravide il Palazzo Reale e, a trotto, si diresse con il fiero Damask, verso la sua entrata.
Legato il fiero cavallo ad un anello vicino la piazza centrale, si diresse a passo deciso verso le grandi porte.
Una volta entrato, ebbe appena il tempo di darsi un'occhiata in giro, prima di scorgere la sala del reclutamento.
Un paggio gli attraverso la strada e Roberto lo fermò stringendo l'avambraccio sinistro del giovane.
Giovanotto, ho un appuntamento con il Cancelliere. Dite che sono arrivato, grazie.
Appoggiandosi al fresco muro attese...