Palazzo Reale di Napoli
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 Poesie

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Tancredi_rosso

Tancredi_rosso

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Numero di messaggi : 34
Data d'iscrizione : 27.06.11

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MessaggioTitolo: Poesie Poesie Empty08/09/11, 01:02 pm

Il Convivio degli artisti

Dall'Appennino selvaggio abruzzese,
Dalle colline di antica Leboria,
venne chi all'Arte la vita sua rese
per fare Napoli degna di gloria.

Dove Partenope a Ulisse si arrese
e diede inizio alla mitica storia,
di nuova speme quel regno si accese:
che nostra stirpe ne canti memoria.

E nelle sale del nobil Palagio
nacque dimora dell'arti più eccelse
che degli artisti "Convivio" appellaron.

E i dipintor che vi fecero ormeggio,
coi musicanti che Euterpe diresse,
e i letterati, la patria trovaron.




Pane di tutti

Ieri del pane comprai per mia moglie
con buone spezie e d'olive farcito;
buone focacce portai alle mie figlie
per soddisfar tutto il loro appetito.

Panini caldi a placare le voglie
della mia amante, con manzo arrostito;
portarne un cesto all'amico che accoglie,
gustando quello col vin ben servito.

Ma oggi quel pane trovai sovraccosto
ed il padrone mi tolse il lavoro
che fui costretto così a digiunare.

Ma adesso il popol si vuol ribellare,
ora che il pane val già più dell'oro:
orsù! Fornaio, ridaccelo, tosto!





Essere duosiciliano

Nacqui in Abruzzo un dì ormai lontano,
vidi Leboria un giorno recente
che Giovinezza mi prese per mano
per far maturi sia corpo che mente.

Come la spiga che cresce del grano
una passione mi crebbe più ardente,
non far quest'anni passar così invano
senza solcar la mia patria fiorente.

Allor compresi che'l cive del Regno
non si distingue per l'abito esterno,
per il caratter, pe 'l suo portamento;

ma per il marchio d'un unico segno:
in due diviso da terra e governo,
ma alla ricerca del proprio cemento.


6 Novembre 1459




Avezzano

Sorge Avezzano, assisa tra i monti
come vedetta che osservi distante
scrutando attenta ambedue gli orizzonti,
vede la piana stagliarsi a Levante.

Sita al confine d'oppositi fronti,
terra d'asilo per ogni viandante,
erige accorta i più solidi ponti,
due genti unendo col proprio collante.

Niun che vi è giunto, mai niun forastiero
non apprezzò la sua calda allegrezza
la birra e i cibi d'ognuna taverna.

Perciò contemplo con cuore e pensiero
la sua ineffabile, vera bellezza;
o mia Avezzano, o patria mia eterna!


8 dicembre 1459
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